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Parma, luoghi e mostre da visitare per scoprire l’anima della città

Il fascino di Parma si perde tra le pieghe del tempo. Una città meravigliosa, che offre luoghi magici e interessanti appuntamenti culturali tutti da scoprire.

Avete intenzione di trascorrere un fine settimana fuori città e nutrite il desiderio di perdervi e ritrovarvi in un luogo magico, che racconta storie antiche e vive di legami artistici importanti? Parma non vi deluderà. Ecco i luoghi e le mostre da non lasciarsi scappare per scoprirla.

I luoghi da non lasciarsi scappare a Parma

Dalla bellissima piazza del Duomo, non famosa quanto dovrebbe, potete cominciare un bel giro in centro città per scoprire le meraviglie di un luogo che trasuda storia e cultura in ogni sua parte.

Con il Duomo, il Battistero e il Palazzo Vescovile, vi sembrerà di immergervi in una città medievale: non a caso, la chiesa più importante di Parma rappresenta anche una delle testimonianze più importanti di architettura romanico lombarda.

La bellezza esteriore di questi luoghi è completata dalla grande ricchezza del Museo Diocesano, che potrete visitare all’interno del Palazzo Vescovile.

Continuando la vostra passeggiata rilassante nel centro di Parma, potrete imbattervi in importanti architetture come quelle della chiesa di San Giovanni Evangelista, o quella della Steccata, che racconta un pezzo importante di storia della città.

Imprescindibile una visita anche allo storico Palazzo della Pillotta e alla suggestiva Galleria Nazionale che racchiude opere, di proprietà dei Farnese, che vi faranno innamorare.

Se riuscite a far coincidere un appuntamento teatrale, non potete perdere una visita al Teatro Regio della città, magnifico esempio di come la musica rivesta un ruolo fondamentale nella vita di un luogo.

Le mostre da visitare a Parma

Ma la bellezza di Parma risiede anche nella sua multiculturalità e nell’apertura al mondo delle arti. Ecco qualche appuntamento da non mancare se questo fine settimana vi trovate in zona.

Viaggi a Oriente“, all’APE Parma

Sono oltre trecento le opere in mostra all’APE di Parma, cominciando da Vivant Denon e dalla Description de l’Egypte, la grande impresa di documentazione voluta da Napoleone sulla terra dei faraoni e pubblicata fra il 1809 e il 1829 (edizione Panckoucke) in Francia.

Il racconto per immagini proposto in mostra è quello del viaggio nell’Oriente Medio – il territorio che andava dalla Grecia alla Turchia e dalla Grande Siria all’Egitto – nel periodo compreso tra la spedizione napoleonica in Egitto e la caduta dell’Impero ottomano.

È il viaggio dei fotografi e degli scrittori, il viaggio lontano delle fiabe e quello più recente del romanzo, da Gérard de Nerval a Pierre Loti, il viaggio dei pellegrini e quello dei turisti, che si farà sempre più organizzato dalla Cook e dalle altre agenzie.

Il viaggio che si propone non è il Grand Tour alle radici della civiltà occidentale ma un percorso diverso, un affondo nel mito, nel racconto che si è delineato soprattutto in Francia quando, fra il 1704 e il 1717, Edmond Galland pubblica a Parigi la traduzione de Les mille & une nuit, contes arabes, favorendo così la costruzione di un mondo di sultani e odalische, di moschee e di suk.

L’Oriente di cui si racconta è metafora di una terra perduta dal tempo delle crociate, il luogo dove si sovrappongono tre pellegrinaggi (quello al muro del pianto degli ebrei, quello alla tomba di Gesù dei cristiani, quello alla cupola sulla roccia dei maomettani) e il luogo dello scontro fra due imperi, quello francese e quello inglese.

È in questo contesto politico che vanno lette le oltre trecento immagini della mostra, molte delle quali narrano anche le vicende di decine di atelier fotografici da Atene a Costantinopoli, da Gerusalemme a Damasco, da Alessandria d’Egitto a Suez.

“The 1950s. Storie americane dei grandi fotografi Magnum”, al Palazzo del Governatore

Proseguiamo con una mostra fotografica dedicata alla cultura americana degli anni Cinquanta, realizzata attraverso una selezione esclusiva di fotografie dell’archivio Magnum Photos a cura del Summer Jamboree.

Il progetto espositivo originale a cura di Marco Minuz insieme con Summer Jamboree è ospitato a Palazzo del Governatore del capoluogo parmense dal 7 ottobre al 10 dicembre.

In mostra scatti celebri e inediti di Dennis Stock, Elliott Erwitt, Werner Bischof, Wayne Miller, Philippe Halsman, Inge Morath, Burt Glinn, Bob Henriques, Rene Burri, Cornell Capa, Leonard Freed, Erich Hartmann, Bruce Davidson, Eve Arnold.

“Edgar Degas e i suoi amici”, al Palazzo della Rosa Prati

Dal 16 settembre 2023 al 7 gennaio 2024, una mostra trasversale è accolta negli spazi di Palazzo Dalla Rosa Prati di Parma per conoscere da vicino la poetica, il metodo e il contesto artistico del più realista degli impressionisti.

Un percorso che consente di penetrare in profondità la poetica e la pratica di una delle personalità più originali del proprio tempo, un pittore che, definitosi realista, dichiarava orgogliosamente di non sapere nulla di aspetti eterei come la spontaneità e l’ispirazione.

Oltre a una serie di disegni, xilografie, litografie e pochoir, acqueforti, libri, heliogravure e sculture in bronzo di sinuose ballerine che permettono di ricostruire l’intimità creativa del pittore, l’esposizione presenta un corpus di opere che si pone l’obiettivo di allargare lo sguardo per offrire una sorta di contesto artistico, necessario a comprendere a fondo l’unicità di un essere e di un agire.

Ecco allora che, a formare idealmente una cerchia di relazioni personali e professionali, la mostra accosta alle opere del protagonista principale di questo viaggio nel tempo quelle di contemporanei quali Morisot, De Nittis, Cassat, Moreau, Renoir, Raffaelli, Manet, Lepic, Guillaumin, Forain, Desboutin e Boldini.

A cura di Vincenzo Sanfo, l’itinerario non può che concludersi con un’eccezionale documentazione fotografica del quotidiano di Degas: il solo modo per cristallizzare la vitale essenza di un artista altrimenti inafferrabile.

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