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Parole di pace, l’insegnamento di Giorgio La Pira

Con i suoi celebri discorsi, Giorgio La Pira ci ha lasciato un accorato appello alla pace e alla fraternità. Parole che ancora oggi risuonano fra i boati delle bombe e delle armi, che continuano a distruggere uomini e paesi in tutto il mondo.

Tenuti in varie occasioni e nelle sedi più disparate, i discorsi di Giorgio La Pira, importante politico e accademico italiano divenuto anche sindaco di Firenze, rappresentano un faro nel buio originato dalle guerre che ancora oggi infuriano in Ucraina, in Siria, in Etiopia e nel Sahel, in Yemen, in alcune zone della Turchia e nel Mozambico… e l’elenco da stilare sarebbe ancora lungo. Riscoprire il messaggio di pace di La Pira può essere un balsamo per le sofferenze e le paure che attanagliano tutti noi in questi giorni difficili.

Giorgio La Pira e la Guerra Fredda

Giorgio La Pira è stato testimone degli eventi potenzialmente catastrofici che, nel 1962, hanno segnato l’ennesimo capitolo della Guerra Fredda. A bordo di un U-2 appartenente alle forze armate statunitensi, dei militari si accorsero che a Cuba si stava allestendo una postazione per il lancio di missili balistici sovietici, un atto che minacciava da vicino il territorio statunitense e che serviva a contrastare la presenza di altrettante postazioni, ma di proprietà degli americani, in Inghilterra, in Turchia e perfino nel Sud Italia, in Puglia.

Si aprì una crisi diplomatica durata due settimane, che sembrava essere il preludio di un terzo conflitto mondiale.

Giorgio La Pira, che sin dagli anni ’50 aveva manifestato preoccupazione in merito alle mire espansionistiche sia degli Stati Uniti che dell’Unione Sovietica, ha spesso messo in guardia la popolazione circa il pericolo di una nuova guerra che avrebbe avuto, secondo lui, effetti catastrofici dovuti alle armi nucleari possedute dalle superpotenze mondiali. E infatti, scriveva:

“La terza guerra mondiale è ormai fisicamente impossibile: perché se gli uomini la faranno, essi faranno una sola cosa: distruggeranno il mondo; spezzeranno la terra; sradicheranno da essa il genere umano!”

Sono tante le associazioni che hanno trovato un punto di riferimento per lottare contro la guerra e le disuguaglianze in Giorgio La Pira.
Dalle corrispondenze private dell’uomo, dai suoi discorsi pubblici e dalle sue partecipazioni a vari convegni, possiamo infatti trarre importanti insegnamenti sulla pace e sulla fraternità.

Parole di pace e comunità

Già a partire dal suo celebre discorso del 1947, tenuto all’Assemblea Costituente, gli intenti politici e sociali dell’attività di La Pira risultavano chiari: formare una comunità internazionale solida e solidale, una vera e propria “famiglia delle genti umane”. Profondamente legato alla religione cattolica, Giorgio La Pira ha coniugato la fede alla politica, ed è stato capace di lanciare messaggi di pace potentissimi che vanno oltre la religione e la religiosità.

Il giurista ha esposto non di rado la sua idea circa la fondazione degli Stati Uniti d’Europa e, addirittura, del mondo, ribadendo che la sovranità dello Stato va considerata nell’ambito della comunità internazionale al fine di garantire sempre, in primo luogo, “la pace e la giustizia fra le nazioni”.

La guerra, che ha caratterizzato tutte le epoche della nostra storia, deve essere estirpata mediante l’universalismo dei diritti, la dignità e l’uguaglianza di tutti gli esseri umani: parole per cui ancora oggi lottiamo in ogni angolo del mondo. Se alla base della nostra società non ci sono questi tre pilastri, la guerra è, nell’opinione di La Pira, inevitabile.

Le parole di quest’uomo, che potrebbero sembrare utopiche e ingenue anche alla luce degli sviluppi storici di cui oggi siamo testimoni, si sono accompagnate alle attività concrete di Giorgio La Pira, che si è impegnato molto nella lotta per i diritti dei lavoratori e nella promozione di un messaggio di pace forte e sentito: è stato lui a dare vita ai famosi convegni per la Civiltà Cristiana di Firenze, dove intervenivano illustrissimi rappresentanti di tutte le nazioni del mondo e grazie a cui La Pira intesseva contatti e legami con gli altri paesi, promuovendo un dialogo e un percorso di pace.

Quando leggiamo le parole di Giorgio La Pira sulla sovranità di Stato e su come essa vada considerata nell’ambito della comunità internazionale, non possiamo fare a meno di pensare alla guerra, che è molto spesso determinata soltanto dalle ragioni di Stato, senza tenere in considerazione né il popolo che vive nei paesi interessati, né i rapporti fra le diverse nazioni e l’equilibrio pacifico dovrebbe coesistere fra esse.

Qualunque sia la fazione politica per cui simpatizziamo, la religione in cui crediamo o non crediamo, qualunque siano le idee che nutriamo e i paesi da cui veniamo, siamo chiamati ad agire per la pace in prima persona, anche nel nostro piccolo quotidiano. Perché finché non ci sentiremo tutti un’unica comunità tanto a livello sociale quanto a livello politico, non ci sarà solidarietà, e non arriverà nemmeno la pace.
“Credente o non credente, giovane o anziano, volente o nolente; il fatto esiste: sei imbarcato e la navigazione alla quale, volente o nolente, tu partecipi, interessa l’intiero corso della tua vita!”

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