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“Non lasciarci nella tempesta”, la preghiera di Papa Francesco

In mondovisione sul sagrato della basilica vaticana, la preghiera di Papa Francesco si conclude con la Benedizione “Urbi et Orbi”

“Svegliati Signore! Non lasciarci in balia della tempesta”. La preghiera di Papa Francesco in una piazza San Pietro vuota è indirizzata al Signore. Una supplica in diretta mondiale, quella del vescovo di Roma, affinché finisca la pandemia dovuta al Coronavirus.

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“Venuta la sera” (Mc 4,35). Così inizia il Vangelo che abbiamo ascoltato attraverso la preghiera di Papa Francesco. Nella preghiera speciale a San Pietro il Papa “implora” Dio. Il Vescovo di Roma ha anche invitato a dare “un significato” a questo tempo sperimentando forme nuove di solidarietà. Ha indicato come esempi medici, infermieri, addetti ai supermercati, forze dell’ordine che stanno dando la loro vita. Poi ha sottolineato che pensavamo “di rimanere sempre sani in un mondo malato”, afflitto da guerre e “ingiustizie planetarie”.

La preghiera di Papa Francesco

“Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite” e “ci siamo ritrovati impauriti e smarriti”. “Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme”. La preghiera di Papa Francesco si conclude con la benedizione Urbi et Orbi, con relativa indulgenza plenaria. Di solito i pontefici la scandiscono solo nel giorno dell’elezione, a Natale e a Pasqua. Una benedizione fatta fronte al Crocifisso di San Marcello, ritenuto miracoloso nella devozione popolare, che nel 1522 attraversò le strade di Roma perché finisse la “Grande Peste”.

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