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Mondiali 2022 in Qatar, tra problemi e violazione dei diritti umani

Manca poco all'inaugurazione dei mondiali in Qatar. Fra polemiche e defezioni, il paese della penisola arabica si prepara ad accogliere tifosi e squadre, nonostante non abbia tenuto fede agli impegni in materia di diritti umani.

Il Qatar si appresta ad ospitare l’evento sportivo più importante dell’anno, i Campionati Mondiali di Calcio. Quando il paese della penisola arabica ha ottenuto il ruolo di sede dei Mondiali, i suoi vertici avevano promesso un accertamento, con conseguente miglioramento, dei diritti umani, soprattutto in materia di donne, bambini e LGBTQIA+.

Sono molti i volti celebri della tv e dello spettacolo che in queste ore stanno manifestando il loro dissenso nei confronti delle politiche del Qatar. Fra queste, la star internazionale Dua Lipa, il cantautore britannico Rod Stewart ed anche il comico e conduttore siciliano Rosario Fiorello. 

Mondiali in Qatar, i diritti violati

Cominciamo col parlare di tutti i diritti violati in Qatar, paese arabo che deve la sua ricchezza all’economia del petrolio che, si sa, è di tipo conservativo. In luoghi come questo, il progresso è lento e difficile, e deve misurarsi con i gruppi elitari al potere, entro cui si concentrano tutto il dinamismo e la ricchezza del paese. 

Fra i diritti violati contro cui si scagliano le personalità celebri citate poco sopra, ci sono quelli delle migliaia di lavoratori che hanno perso la vita durante la costruzione delle infrastrutture necessarie al grande evento previsto fra novembre e dicembre. Le stime ufficiali parlano di circa 6500 morti, numeri impressionanti anche alla luce del reportage di Amnesty International, che mette in relazione i lavori realizzati in Qatar per i Mondiali 2022 e le vittime straniere morte sul lavoro, spesso immigrati, che non hanno mai ricevuto un trattamento equo da parte del governo.  

Ad aggravare la situazione, c’è la notizia secondo cui il paese si stia rifiutando tassativamente di creare un fondo di risarcimento per queste tragiche morti sul lavoro. E a proposito di migranti, il loro sfruttamento sembra essere realtà consolidata in Qatar: nella maggior parte dei casi si tratta di uomini provenienti dal Nepal, che quando muoiono sul lavoro vengono trattati come casi di suicidio, come rivelato da un’inchiesta sul New York Times. 

A queste gravi violazioni si aggiunge la grande disparità di diritti fra uomini e donne. Queste ultime patiscono un vasto divario salariale ma, soprattutto, la mancanza di tutele in fatto di aborto e di libertà in generale. Lo stesso vale per i diritti degli LGBTQIA+, costretti a nascondersi e ad evitare di fare rete per proteggersi l’un l’altro. 

Le critiche ai Mondiali in Qatar

Fra le celebrità che si sono scagliate contro la partecipazione ai Mondiali nel paese arabo, c’è Dua Lipa, che sui suoi canali social ha tuonato: 

“Al momento ci sono molte speculazioni sul fatto che mi esibirò alla cerimonia di apertura della Coppa del Mondo in Qatar. Non mi esibirò e non sono mai stata coinvolta in alcuna trattativa per esibirmi. Farò il tifo per l’Inghilterra da lontano e visiterò il paese soltanto quando il Paese avrà adempiuto a tutti gli impegni presi in materia di diritti umani che aveva preso quando ha vinto il diritto di ospitare la Coppa del Mondo”.

Anche il cantautore britannico Rod Stewart si è espresso in merito, rivelando di aver rifiutato un ingaggio proprio per evitare di sostenere la violazione dei diritti che il Qatar perpetra ogni giorno: 

“Quindici mesi fa mi avevano offerto davvero un sacco di soldi, oltre un milione di dollari, per suonare in Qatar, ma ho rifiutato, perché non era giusto andare lì. Penso che anche i tifosi che assisteranno alle partite in Qatar dovranno stare attenti”.

E riportiamo, infine, le parole di Rosario Fiorello, che critica con la consueta ironia il Qatar ma anche tutto il sistema che si cela dietro ai Mondiali, che non cessa di sovvenzionare una realtà non rispettosa dei diritti umani come quella del paese arabo in questione:

“Si dovrebbero ritirare tutti da questo Mondiale. Un Paese dove tutti gli abitanti, “i qataresi”, sul loro zerbino hanno scritto “diritti umani”. E loro li calpestano ogni giorno. Avete sentito cosa hanno detto degli omosessuali? Tutti i tifosi e gli addetti ai lavori saranno chiusi in una Fan Zone, in uno spazio ristretto, e se poi escono da lì saranno arrestati. E noi chiudiamo il campionato per tutto questo? E la Rai ha speso 200 milioni per prendere i diritti di questi Mondiali?”.

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