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Machu Picchu, un imperdibile viaggio virtuale ad alta quota

Avete mai sognato di ritrovarvi soli fra le antiche rovine di Machu Picchu? Noi vi portiamo alla scoperta dei suoi segreti e misteri in un affascinante viaggio virtuale

Machu Picchu è un’antica fortezza inca che sorge sulle Ande peruviane, a ben 2430 metri sul livello del mare, sopra la valle del fiume Urubamba. Costruito intorno al 1450, Machu Picchu è conosciuto in tutto il mondo per le sue rovine, che si stagliano imponenti sulla rigogliosa vegetazione della Valle Urubamba. Fa parte del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e nel 2007 è stato annoverato fra le Sette Meraviglie del Mondo Moderno. Si tratta del terzo sito archeologico più grande del mondo dopo gli scavi di Pompei e Ostia Antica. All’antica città di Machu Picchu si è ispirato il poeta cileno Pablo Neruda per scrivere una delle sue opere più conosciute, “Le altezze di Machu Picchu”. 

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Petra, un indimenticabile viaggio virtuale alla scoperta della città di pietra

Con tanto di voce narrante e musiche, ecco il percorso virtuale ideato da Google per esplorare le antiche rovine della città di Petra

Come visitare Machu Picchu

Il tour virtuale di YouVisit permette di esplorare le varie aree del sito archeologico,  attraverso una serie di immagini a 360 gradi. Il tour include anche una guida che dà informazioni circa l’architettura, la storia e gli alpaca residenti. Tra gli edifici di maggiore interesse si annoverano: il Palazzo della Principessa, il Torrione (o Osservatorio solare), il Gruppo reale, il Tempio delle tre finestre, la Sacrestia, il Tempio principale, l’Intihuatana, il Tempio della luna, il Gruppo dei Mortai, il Gruppo delle tre porte.

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La poesia di Pablo Neruda

Ecco, alcuni versi tratti dal poema “Canto general”, scritto nel 1950, da Pablo Neruda. Il poeta evoca il passato della sua terra e simbolicamente percorre le alte gradinate di Machu Picchu.

Allora sulla scala della terra sono salito,
tra gli atroci meandri delle selve perdute,
fino a te, Machu Picchu.
Alta città di pietra scalinata,
dimora degli esseri che il terrestre
non potè celare nelle vesti assonnate.
In te, come due linee parallele,
la culla del tempo e quella dell’uomo
si dondolano in un vento di rovi.
Madre di pietra, schiuma dei condor.
Alta scogliera dell’aurora umana.
Pala sperduta nella prima spiaggia.
Questa fu la dimora, questo è il luogo:
qui salirono i grossi chicchi del granoturco
e scesero di nuovo come grandine rossa.

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