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L’impegno delle aziende a favore della legalità

Ne abbiamo parlato con il Vicepresidente di Assolombarda Antonio Calabrò in occasione della performance dal vivo “Cronache contro l’indifferenza”

MILANO – Il tema della legalità e di una giustizia veloce ed efficace è centrale per le imprese: presupposto indispensabile per la loro crescita e moltiplicatore di attrattività del territorio. La diffusa percezione di un elevato livello di corruzione nel Paese mette, dunque, a rischio l’intero sistema economico. Per rendere la cultura della legalità un impegno di tutti, lunedì 18 febbraio, alle ore 18.30, presso l’Auditorium Gio Ponti di Assolombarda andrà in scena la performance dal vivo “Cronache contro l’indifferenza”. Storie e conversazioni sulla Legalità, tratto dallo spettacolo e documentario “Dieci storie proprio così” di Giulia Minoli ed Emanuela Giordano con Daria D’Aloia, Vincenzo D’Amato, Valentina Minzoni e Alessio Vassallo. Condurrà la serata Antonio Calabrò, Vicepresidente di Assolombarda. Interverranno Alessandra Dolci, Procuratore Aggiunto, Responsabile Direzione Distrettuale Antimafia di Milano; Vincenzo Linarello, Presidente GOEL – Gruppo Cooperativo; Alessandro Enginoli; Presidente Piccola Industria Assolombarda e le autrici Giulia Minoli ed Emanuela Giordano. Abbiamo intervistato Antonio Calabrò, Vicepresidente di Assolombarda.

Quanto è importante il tema della legalità per il mondo delle imprese?
La legalità è essenziale, una condizione per la crescita economica e la migliore competitività. Non c’è mercato, non ci sono i valori dell’impresa, del merito, dell’innovazione in una condizione stravolta dalla presenza mafiosa, dalla corruzione, dall’evasione fiscale, dalla violazione di leggi e regole. L’illegalità è un vero nemico dello sviluppo equo e sostenibile, delle buone imprese, dell’economia giusta.

Antonio Calabrò
Antonio Calabrò

In che modo Assolombarda si impegna nella promozione di una cultura della legalità?
Da anni lavoriamo per sensibilizzare le imprese iscritte ad Assolombarda sui valori economici della legalità, con ricerche, indagini, incontri. E rafforziamo, con iniziative pubbliche e scelte concrete, la nostra collaborazione con le istituzioni, con la magistratura, le forze dell’ordine, gli organismi dello Stato che sovrintendono alla giustizia e alla trasparenza di una pubblica amministrazione efficiente. Insistiamo per avere leggi e regole chiare, facili da applicare. Procedure amministrative lineari che non ostacolino le imprese che lavorano bene. E una giustizia rapida ed efficace contro criminalità organizzata e corruzione. La mafia, con la rete dei complici e dei collusi, va tenuta fuori dal mercato, messa ai margini della vita sociale e civile.

Quale contributo possono dare la cultura, i libri, l’arte e le diverse espressioni artistiche in tal senso?
Un contributo fondamentale, di conoscenza e sensibilizzazione, di racconto della scelta di uomini e donne di affrontare e battere la criminalità. Un’arte contro gli indifferenti, i complici, coloro che scelgono i compromessi illegali, per immoralità e rapacità di interessi. La cultura, l’arte, sono strumenti essenziali per coinvolgere anche le nuove generazioni in questa battaglia civile, per fare crescere una nuova e migliore moralità pubblica. Condizione essenziale pure per fare bene il nostro lavoro di persone d’impresa, che costruiscono lavoro, benessere, inclusione sociale, sostenibilità.

“Cronache contro l’indifferenza”, quali temi affronterà lo spettacolo?
Le storie di persone che sono state capaci di resistere alle minacce e alla violenza mafiosa, di ribellarsi, di riprendersi la vita. Una scelta di coraggio. E di responsabilità personale e sociale. Non a caso, per rappresentare la serata abbiamo scelto la rielaborazione di una famosa fotografia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: si guardano, sorridono, si sostengono a vicenda proprio nei giorni più difficili della guerra di mafia in Sicilia. Non sono eroi per vocazione. Ma persone morali, coerenti. Uomini giusti. Da ricordare. E prendere a esempio.

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