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I diritti delle donne oggi, traguardi ottenuti e obiettivi da raggiungere

Quali sono i principali traguardi e risultati ottenuti dalle donne dal punto di vista legislativo, dall'Antica Roma ad oggi? Lo abbiamo chiesto alla sociologa forense Giulia S. Cingolani

In che modo la donna è tutelata oggi dal punto di vista legislativo? Quali sono i principali traguardi e risultati ottenuti dalle donne nel corso degli anni, dall’Antica roma ad oggi? In occasione della Festa della donna lo abbiamo chiesto alla sociologa forense Giulia S. Cingolani di elencarci quali sono i diritti delle donne oggi.

Le battaglie delle donne 

“Se non ci fossero state le donne, in questa nostra Repubblica, se non ci fossero state le loro tenaci battaglie di emancipazione e liberazione, condotte attraverso un intreccio fecondo di iniziative delle associazioni, dei movimenti, delle istituzioni, l’Italia sarebbe oggi un Paese molto più arretrato e molti articoli della Costituzione non sarebbero stati applicati.” Così esordisce un libro fondato sulla biografia di Nilde Iotti, prima donna della storia repubblicana a ricoprire la carica di Presidente della Camera dei deputati.

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I diritti delle donne

La storia dei diritti delle donne ha visto forgiarsi di numerosi progressi, anche se il cammino è ben lontano dal concludersi. Ma partiamo dal principio, e immergiamoci nella Roma antica. La legge romana, del tutto simile a quella ateniese, venne creata dai maschi a favore dei maschi. Secondo il codice penale italiano, all’art.587, veniva punito con la reclusione da tre a sette anni chi cagionava la morte del coniuge, della figlia o della sorella, dopo aver scoperto un’illegittima relazione carnale e come conseguenza dell’ira determinata dall’offesa recata al suo onore o a quello della famiglia.  Veniva definito come un reato proprio, ovvero che poteva essere commesso solo da chi si trovava in una particolare relazione con la vittima. La norma, perciò, all’atto dell’identificazione della vittima come coniuge, figlia o sorella, ammetteva come autore del delitto d’onore solo il congiunto, non persone estranee.

I traguardi in Italia

Il nostro Paese ha abolito il delitto d’onore e il matrimonio riparatore (che veniva officiato per preservare la “purezza” di figlie e sorelle vittime di stupro) con la legge n. 442 del 10 agosto 1981. Si tratta di un traguardo storico per i diritti delle donne. Ciò avvenne anni dopo il referendum sul divorzio e sull’aborto, per citare alcuni dei momenti storici più importanti del nostro Paese. Sintomo che la mentalità maschilista si è abbandonata con molta reticenza e, forse, non ancora del tutto. Usare il proprio cognome? Per una moglie italiana era impossibile fino al 1975. L’adulterio femminile cessa di reato solo nel 1968.

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La parità di diritti

Nell’analisi dei diritti delle donne oggi, è importante ripercorrere le leggi che hanno cambiato la vita delle donne italiane, dal diritto di voto attivo e passivo, riconosciuto solo nel 1945 e nel 1946, a quello all’aborto e divorzio. Sulle due leggi – rispettivamente del 1970 e 1978 – si è molto discusso. Parlando anche di normative meno note ma egualmente importanti citiamo la legge del 1975. Essa, riformando il diritto di famiglia, stabilisce quella parità dei diritti nel diritto di famiglia che la Costituzione aveva già recepito (mentre la piena parità giuridica tra i figli nati dentro e fuori il matrimonio arriverà solo nel 2012). Grazie a quella del 1981, invece, sparisce dal diritto penale il cosiddetto “delitto d’onore”.

Le mamme lavoratrici

Per analizzare correttamente i diritti delle donne, occorre soffermarsi anche sulle misure che hanno introdotto forme di tutela specifiche per le donne e le mamme lavoratrici, prive di qualsiasi aiuto fino al 1950. E’ di quell’anno, infatti, la legge che vieta il licenziamento fino al primo anno del bambino e introduce il trattamento economico dopo il parto. Nel 1956 arriva la legge sulla parità retributiva tra uomo e donna. Nel 1963 si dichiarano nulle le cosiddette “clausole di parità” nei contratti di lavoro, che molte donne erano costrette a firmare, consentendo loro pieno accesso a tutte le professioni e gli impieghi pubblici. Importanti, in questa direzione, anche le leggi che istituiscono la scuola materna e gli asili nido comunali (1971) o la parità tra padri e madri nei congedi parentali (1983). Infine da ricordare l’indennità di maternità per le lavoratrici autonome (1987) e per quelle disoccupate (1998).

Stop alla violenza femminile

E poi ci sono, ovviamente, le leggi per fermare la violenza di genere che hanno rappresentato una tappa fondamentale per i diritti delle donne. Quella del 1996, quando finalmente, e tardivamente, la violenza sessuale diventa reato contro la persona e non più contro la moralità pubblica e si stabiliscono pene gravi per chi compie violenza. Quella del 2009, che introduce il reato di stalking, per arrivare a quella contro il femminicidio appena approvata in Senato.  Quest’ultima legge, nota col nome di Codice Rosso, si compone di 21 articoli e prevede l’introduzione di nuovi reati. Tra le novità procedurali emerge la modifica della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Ciò consente al giudice di garantire il rispetto della misura coercitiva attraverso procedure di controllo mediante mezzi elettronici o altri strumenti tecnici (c.d. braccialetto elettronico).

Diritti delle donne: c’è ancora da lavorare

Come possiamo vedere, il sentiero legislativo femminile è costellato di numerosi paesaggi, percorsi sempre con la massima attenzione e necessariamente bisognosi di ulteriori interventi di miglioramento: “date ad una donna le scarpe giuste, e conquisterà il mondo”.

 

Di Giulia S. Cingolani
Sociologa forense – studiosa di balistica 

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