Ci sono luoghi che non si raggiungono semplicemente: si attraversano come si attraversa una storia. Uno di questi è senza dubbio il Golfo di La Spezia, conosciuto anche come il “Golfo dei Poeti“. Se le Cinque Terre sono la cartolina più famosa della Liguria nel mondo, il Golfo dei Poeti ne è l’anima più intima, colta e sognante. Chiuso in un abbraccio tra i borghi di Portovenere a ovest e Lerici a est, questo anfiteatro naturale non è solo una meta balneare, ma un luogo di pellegrinaggio letterario che ha incantato generazioni di artisti.
Ecco tutto quello che c’è da sapere per scoprire questo gioiello: una meta insolita e fuori dalle rotte turistiche in cui trascorrere le vacanze di Natale e iniziare il 2026.
Perché si chiama “Golfo dei Poeti”
Il nome non è una trovata turistica recente, ma un omaggio nato nel 1910. Sebbene già Napoleone lo aveva etichettato come il più bel golfo dell’universo, fu il commediografo Sem Benelli, che nella torretta di Villa Marigola nel 1910 scrive “La cena delle beffe”, a battezzarlo così durante l’orazione funebre per lo scienziato Paolo Mantegazza, che qui aveva una villa. Il soprannome è quanto mai meritato: nei secoli, queste acque hanno ospitato un incredibile “club” di letterati.
Per arrivare al Golfo dei Poeti si percorre un carruggio ligure: lo stesso che, nei secoli, ha accompagnato poeti, viaggiatori e spiriti curiosi verso questo affaccio unico sul mare. Una camminata lenta, immersa nella “Strada Poetica”, che prepara all’ingresso in un paesaggio che ha ispirato grandi poeti e scrittori come Mary Shelley, Lord Byron, Percy B. Shelley, Eugenio Montale e molti altri.
Scrittori e poeti che ci hanno vissuto
Lord Byron amava sfidare le onde nuotando da Portovenere a Lerici (un’impresa oggi commemorata ogni anno con la “Coppa Byron”). Percy Bysshe Shelley e sua moglie Mary (l’autrice di Frankenstein) vissero i loro giorni più felici e tragici a San Terenzo, a casa Magni, oggi conosciuta come Villa Shelley, prima che il poeta naufragasse proprio in questo mare nel 1822. Le loro opere probabilmente risentirono del fascino mediterraneo e delle atmosfere di questi luoghi.
La lista continua con nomi del calibro di D.H. Lawrence, che soggiornò a Fiascherino, George Sand, il talentuoso Henry James, Virginia Woolf e, tra gli italiani, Eugenio Montale, che qui trascorreva le sue estati d’infanzia.
Le meraviglie da ammirare
Il Golfo è famoso in tutto il mondo per essere un vero e proprio paradiso culturale e paesaggistico con i suoi scorci suggestivi, i paesi a picco sul mare, i castelli medievali, le spiagge di sabbia fina e le colline verdeggianti. Un tratto tra Liguria e Toscana che d’inverno rivela il suo volto più intimo: la luce più pura, i borghi che sembrano sospesi, il mare che respira lento. Ma scopriamo quali sono le 3 perle del Golfo dei Poeti assolutamente da visitare:
1. Portovenere: la porta del mito
All’estremità occidentale del golfo, Portovenere (Patrimonio UNESCO) vi accoglie con la sua celebre “palazzata” di case colorate affacciate sul porto.
Da vedere: La Chiesa di San Pietro, arroccata su uno sperone di roccia a picco sul mare, è l’icona del borgo. Poco sotto si trova la suggestiva Grotta di Byron, dove il poeta si rifugiava per trovare ispirazione.
Escursione: Da qui partono i battelli per il “giro delle tre isole”: Palmaria (visitabile e ottima per il trekking), Tino e Tinetto.
2. Lerici e San Terenzo: l’eleganza signorile
Sulla sponda opposta sorge Lerici, dominata dall’imponente Castello di San Giorgio, oggi sede di musei e mostre. Una bellissima passeggiata lungomare (la “passeggiata da castello a castello”) collega Lerici alla frazione di San Terenzo, un borgo di pescatori dall’atmosfera più rilassata, dominato a sua volta da un forte e dalla celebre Villa Magni.
3. Tellaro: il borgo del silenzio
Proseguendo oltre Lerici si arriva a Tellaro, spesso inserito nella lista dei “Borghi più belli d’Italia”. È un dedalo di carruggi che scendono verso il mare.
Perché scegliere il Golfo dei Poeti per le festività di fine anno
Il Golfo dei Poeti dà il meglio di sé in tarda primavera (maggio-giugno) o a settembre, quando la luce è dorata e la folla estiva diminuisce. L’inverno, malinconico e ventoso, offre però tramonti spettacolari che spiegano perfettamente perché i poeti romantici abbiano scelto proprio questo luogo per nutrire la loro anima inquiete. Ecco perché, in occasione delle festività e per le prime settimane dell’anno, il Golfo dei Poeti rappresenta la destinazione ideale “fuori dal comune” per chi cerca un ritmo più lento, lontano dal rumore, vicino alla natura e a quell’ispirazione che qui sembra ancora muoversi tra le ombre del mare.
Anche grazie a strutture sorte nel corso degli anni come il “Golfo dei Poeti Relais & SPA” che affaccia sul promontorio di Montemarcello, questo luogo e le sue meraviglie rappresentano il rifugio ideale dove l’inverno si fa poesia, e ogni partenza diventa un ritorno a sé stessi.
