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Galimberti sulla crisi Russia-Ucraina, “La Russia ricatta l’Europa”

Umberto Galimberti spiega perché sorgono i conflitti tra i popoli e in particolare ha analizzato gli ultimi accadimenti che stanno avvenendo nelle regioni al confine tra Russia e Ucraina.

“Se Russia chiude i rubinetti tutta l’Europa sarà in crisi. Il ricatto è molto preciso”. Si esprime così il professore e filosofo Umberto Galimberti per commentare la crisi Russia-Ucraina. Ospite a “In onda“, il programma condotto da Concita De Gregorio su La7. Galimberti ha spiegato perché sorgono i conflitti tra i popoli e in particolare ha analizzato gli ultimi accadimenti che stanno avvenendo nelle regioni al confine tra Russia e Ucraina.

Perché esistono le guerre

Galimberti esordisce nel suo intervento spiegando perché in qualsiasi epoca sono esistiti, esistono ed esisteranno le guerre ed i conflitti tra gli uomini. “Purtroppo l’umanità nella sua evoluzione, dal giorno della clava alla bomba atomica, ha sempre concepito l’evoluzione umana sotto il profilo del nemico da abbattere. Finché non si cambia questa cultura le guerre ci saranno, sempre”.

Il ricatto della Russia

Nello specifico, il focus dell’intervento di Umberto Galimberti si sposta sul conflitto Russia-Ucraina e sul rapporto tra il Cremlino e l’Europa. “Per quanto riguarda il rapporto specifico Italia/Europa e Russia, è chiaro che se la Russia chiude i rubinetti, l’Europa e in particolar modo l’Italia crolla economicamente. Noi dipendiamo dal gas russo per il 40% del nostro consumo energetico. Possiamo mettere sullo stesso piano questo problema economico che interessa tutti”. Sono possibili dialogo e diplomazia per scongiurare la crisi Russia-Ucraina? “C’è una qualche impotenza politica nel cambiare il corso delle cose: non siamo decisivi con i nostri colloqui eventuali con il presidente russo o il presidente ucraino per far cambiare il parere. Invece è molto preciso il ricatto russo. Questo pende purtroppo sulla nostra testa.

Conflitto Russia-Ucraina e opinione pubblica

Infine, Concita De Gregorio chiede a Galimberti se all’interno del conflitto Russia-Ucraina manca la ribellione dell’opinione pubblica. La risposta del professore e filosofo è laconica. “Se chiedessero all’opinione pubblica se preferisce non avere il 43% del gas che gli serve o preferisce avere un rapporto rigido e idealistico con la Russia, penso che gli italiani preferiscano un buon accordo con la Russia rinunciando agli ideali e avendo il gas”.


 

La situazione

L’annuncio nelle scorse ore da parte del presidente Vladimir Putin ha spazzato via le speranze di una soluzione diplomatica per dissipare la tensione Russia-Ucraina: Mosca ha deciso di riconoscere come indipendenti le repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk. Al termine di un lungo discorso alla nazione, Putin ha firmato il relativo decreto con al fianco i capi dei due “Stati” ribelli, scatenando la condanna di tutti i leader occidentali. Putin ha anche ordinato al ministero della Difesa russo di dispiegare forze armate “per assicurare la pace” nel Donbass, in seguito alla richiesta dei leader delle due entità filo-russe.

 

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