MILANO – Il mondo del videogioco si fa, giorno dopo giorno, più potente, tanto da poter essere considerato un universo sconfinato in cui intervengono vari ruoli, dagli scrittori, agli attori, ai grafici. Dato il suo impatto sociale, lo sviluppatore cinese Jenova Chen si chiede se i videogiochi possano influire in maniera differente sulla società, facendosi portatori di messaggi positivi.
Come un videogioco diventa una poesia interattiva
Jenova Chen, uno sviluppatore di videogiochi cinese, si è posto l’obiettivo di far provare alle persone pace e serenità attraverso le sue creazioni: decide di farlo attraverso i videogames, rendendoli portatori di messaggi positivi in grado di influenzare la società. Flower è un suo videogioco, uscito nel 2009, ed è una vera e propria poesia interattiva. In Flower il giocatore agisce nei panni del vento e i petali che raccoglie nel suo tragitto modificano l’ambiente circostante in modo lirico: il movimento dei petali restituisce la vita a campi prima morti o può attivare mulini a vento fermi. Le impressioni visive sono protagoniste del gioco, con l’effetto di rendere le emozioni trasmesse il vero focus: Flower è un videogames emozionale. Anche la musica contribuisce a questo scopo, producendo un ambiente di serenità e armonia.

Dopo l’uscita nel 2012 di Journey, videogame in cui giocatori sconosciuti condividono un viaggio, grazie al quale Jenova Chen si è aggiudicato un Grammy, nel 2019 uscirà Sky. Sky è ideato come una narrazione in continua trasformazione, suggerita da musica e suggestioni visive, e il suo messaggio è quella della condivisione, del dono.
Insomma, anche se i mezzi non sono quelli convenzionali della poesia, i messaggi che vengono trasmessi e l’attenzione alle emozioni rendono questi videogames distanti dal resto dei videogiochi in circolazione e più vicini alla sensibilità della poesia, a quella poesia portatrice di messaggi positivi e motore di pace interiore e ricerca personale.