Chi leggendo la poesia “L’Infinito” di Giacomo Leopardi non ha almeno una volta immaginato di trovarsi lì, in quello spazio di “sovrumani silenzi” e “profondissima quiete”? In occasione dell’arrivo della miniserie in tv “Leopardi – Il poeta dell’infinito”, vi conduciamo proprio lì, sul celeberrimo “Ermo colle” dove Giacomo Leopardi pensò e compose l’idillio oltre 200 anni fa.
Dove si torva l’ermo colle
A pochi passi dalla casa natale di Giacomo Leopardi, troviamo l’orto dell’antico Monastero di S. Stefano, dove il poeta ambientò la celebre poesia L’Infinito. Un tempo hortus conclusus del vicino monastero delle monache, l’Orto delle Monache sulla sommità dell’ “ermo colle” dell’Infinito a Recanati è stato riqualificato e riaperto dal FAI nel 2019.
A seguito dell’accordo firmato tra il Comune di Recanati, il FAI, il Centro Nazionale di Studi Leopardiani e il Centro Mondiale della Poesia e della Cultura “Giacomo Leopardi”, sono state affidate alla Fondazione la valorizzazione culturale e la gestione di una parte degli spazi del Centro Nazionale di Studi Leopardiani e di quella porzione del colle, conosciuta oggi anche come “Orto sul colle dell’Infinito”.
L’obiettivo del FAI è stato quello di realizzare un progetto di valorizzazione e restauro che mettesse in relazione i due aspetti del Colle dell’Infinito: quello paesaggistico e quello filosofico e poetico.
La visita guidata
L’Orto sul Colle dell’Infinito rappresenta il culmine di una vera e propria “visita guidata” dentro una delle poesie italiane più amate, che invita, tra proiezioni immersive e coinvolgenti esperienze, a riscoprire la storia, il significato e il valore universale di pochi versi, capolavoro della cultura italiana.
Ad accompagnare i visitatori lungo il nuovo percorso leopardiano ci sono le voci di Lella Costa e Massimo Popolizio. Un racconto in cinque atti per approfondire il celebre idillio di Giacomo Leopardi, attraverso le parole degli studiosi che hanno curato il progetto, ma anche attraverso immagini e installazioni interattive.
All’interno del percorso, i visitatori incontreranno una piccola camera di registrazione dove è possibile registrare la propria lettura de L’Infinito per poi condividerla sul portale web appositamente realizzato dal FAI, una specie di opera collettiva intitolata alla celebre lirica di Giacomo Leopardi.
Gestito dal FAI, il luogo è diventato un autentico museo a cielo aperto che coniuga amore per la natura e per la poesia con progetti immersivi e incursioni digitali che rendono la visita ancor più suggestiva.
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La riapertura
In occasione della riapertura dell’Orto delle Monache lo scorso 27 settembre 2019, i discendenti di Giacomo Leopardi hanno ricevuto il Presidente Sergio Mattarella, insieme a quello che era all’epoca il Ministro della Cultura Dario Franceschini, in visita alla leggendaria biblioteca del Conte Monaldo. In quell’occasione, il Presidente Mattarella ha potuto ammirare la Bibbia Poliglotta, con cui Giacomo apprese il greco e l’ebraico, senza l’aiuto dei precettori, per comparazione dal latino.
Aperto gratuitamente ai cittadini di Recanati nei tre giorni successivi all’inaugurazione, oggi è possibile visitare l’Orto delle Monache tramite regolare biglietto.
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I discendenti di Leopardi
Nel borgo di Recanati vivono ancora oggi i discendenti del poeta, il conte Vanni Leopardi e sua figlia Olimpia, che abitano e custodiscono Palazzo Leopardi e le stanze che fecero da cornice all’infanzia e alla gioventù del poeta.
Dopo anni in stato di abbandono, l’ermo colle è tornato a splendere grazie al progetto dell’architetto paesaggista Paolo Pejrone. Così il luogo in cui Leopardi si rifugiava nella solitudine e nel silenzio per comporre i suoi versi e pensare alle “morte stagioni e la presente e viva” è tornato a essere un luogo vivo, dove passeggiare e ammirare il paesaggio, punteggiato da cipressi, alberi da frutto, ortaggi, fiori e filari di vite.