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E’ morto il giornalista Arrigo Levi, aveva 94 anni

Si è spento nella notte Arrigo Levi. Tra i tanti incarichi prestigiosi è stato direttore de La Stampa ed editorialista del Corriere della sera

E’ morto stanotte nella sua casa romana Arrigo Levi, giornalista, scrittore, conduttore televisivo, aveva 94 anni essendo nato a Modena il 17 luglio 1926. Era tornato a casa dopo un lungo ricovero dovuto a problematiche legate all’età. In ospedale quando aveva sentito approssimarsi la fine e ha cantato l’inno d’Israele e una filastrocca modenese, legata probabilmente alla sua infanzia.

La vita

Appartenente a una famiglia della Comunità ebraica di Modena, il padre Enzo era un noto avvocato, ricordato negli annali dell’automobilismo per aver redatto l’accordo fondativo che sancì la nascita della Scuderia Ferrari. Nel 1942 Arrigo fu costretto a trasferirsi con i genitori in Argentina per sfuggire alle persecuzioni delle leggi razziali. A Buenos Aires iniziò gli studi universitari e nel 1943 intraprese la carriera giornalistica. Dopo la guerra tornò con la famiglia a Modena. Trasferitosi in Israele si arruolò volontario nelle brigate del Negev e partecipò alla prima guerra arabo-israeliana, scrivendo corrispondenze dal conflitto per i quotidiani Libertà e Gazzetta di Modena.

I ruoli principali di Arrigo Levi

Nel 1960 si spostò a Mosca. Qui, fino al 1962, fu corrispondente del Corriere della Sera e poi, fino al 1966, corrispondente de Il Giorno. Nel 1966 passò alla Rai, dove condusse il telegiornale fino al 1968. Arrigo Levi fu il primo giornalista a “leggere” un telegiornale, fino ad allora condotti solo da speaker professionisti. Tornò alla carta stampata nel 1969, come inviato del quotidiano torinese La Stampa, incarico che ricoprì fino al 1973, quando divenne direttore dello stesso giornale e del quotidiano del pomeriggio Stampa sera. Rimase a Torino fino al 1978. Dal 1979 al 1983 collaborò con il Times. Nel 1988 divenne capo editorialista del Corriere della sera e dal 1998 al 15 maggio 2013 fu consigliere per le relazioni esterne del Quirinale, prima con Carlo Azeglio Ciampi e poi con Giorgio Napolitano.

Foto: Fotogramma

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