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Coronavirus, come educare i cittadini alla salute

L'emergenza Coronavirus deve rendere tutti consapevoli che la promozione e l’educazione alla salute sono l’unico strumento in grado di aumentare il controllo sulla propria salute

In pochissimi giorni l’Italia è diventata il terzo Paese al mondo per numero di casi da coronavirus che provoca la malattia COVID-19” (dove “CO” sta per corona, “VI” per virus, “D” per disease e “19” indica l’anno in cui si è manifestata).

Così tutto ad un tratto nelle nostre vite sono entrate parole che avevamo solo sentito, letto nei libri, viste in televisione o sui social, vale a dire quarantena, isolamento, misure restrittive ma indispensabili per arginare nuovi contagi, ma che inevitabilmente hanno stravolto la nostra quotidianità.

Nelle Regioni colpite da focolai di contagio e decessi dovuti al virus intere cittadine sono in quarantena per 15 giorni, con mascherine, strade deserte, chiese chiuse, corsa all’appannaggio di scorte di beni alimentari.

 In altre Regioni, le scuole di ogni ordine e grado sono chiuse, chiusi musei, pinacoteche, vige il divieto di ogni manifestazione pubblica, riti religiosi, sospeso il famosissimo Carnevale di Venezia, eventi sportivi. Insomma una situazione nuova che mai avremmo pensato di vivere nel secolo attuale, dopo le varie epidemie di peste narrate dal Boccaccio e dal Manzoni, il colera di Napoli, il vaiolo delle epoche passate.

Molte le emozioni che proviamo. Dapprima,  una iniziale diffidenza e timore, sfociata talvolta in vero e proprio razzismo, con aggressioni, linciaggi verso la comunità cinese pacifiche e che sono ben integrate con le loro attività commerciali in Italia quando sono arrivate le prime notizie della diffusione del virus in Cina. Poi i vari casi in Italia che hanno scatenato panico, psicosi, aggravate dalle fake news veicolate soprattutto dai social e dall’ignoranza che racchiudono la paura di quello che potrebbe succederci.

Fondamentale è mantenere la calma, non trasmettere ansia ed apprensione soprattutto ai più piccoli, agli anziani e ai malati cronici e seguire le indicazioni del Ministero della Salute, perché il  coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette.È importante,  perciò che le persone applichino misure di igiene quali starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani frequentemente con acqua e sapone o usando soluzioni alcoliche ( http://www.salute.gov)

Questa emergenza deve rendere tutti consapevoli che la promozione e l’educazione alla salute sono l’unico strumento che mettono in grado le persone di aumentare il controllo sulla propria salute, di espandere le proprie capacità, competenze per potenziare metodi di apprendimento che consentano agli individui di migliorare la propria salute e di affrontare efficacemente le richieste e le sfide come questa attuale che la vita quotidiana impone. In questo la scuola deve essere sempre di più orientata alla promozione della salute rafforzando continuamente la propria attitudine ad essere un ambiente sano in cui vivere, imparare e lavorare (1997 Collana di Relazioni tecniche dell’OMS n. 870 OMS)

A ciò contribuisce anche la Pedagogia della Salute orientata alla creazione di capacità, precondizioni e relazioni favorevoli allo sviluppo di potenzialità personali e collettive, che mettono al  centro l’uomo consapevole che le sue scelte e le interazioni possono favorire o meno il suo benessere e la sua partecipazione fisica, psichica e sociale.(2018 Ragone A, Educazione Promozione della salute nuovi scenari di scienze umane in Pedagogia dell’Invecchiamento attivo ) .

Nel libro “lettere a Lucillo” scriveva il filosofo Lucio Anneo Seneca “Le nostre paure sono molto più numerose dei pericoli concreti che corriamo. Soffriamo molto di più per la nostra immaginazione che per la realtà”. È innegabile, quindi,  che ci si chieda se stiamo esagerando a preoccuparci per quella che molti definiscono una banale influenza e ci stiamo precludendo a situazioni di socialità e convivialità, perdita di giorni scolastici, affossamento dell’economia,  ma le misure restrittive e le semplici regole di igiene adottate dalle nostre Autorità servono proprio a scongiurare il pericolo di contagi, l’insorgenza di nuovi focolai e ulteriori decessi.

Diventa indispensabile più che mai  acquisire una maggior responsabilità e consapevolezza delle proprie azioni, dei propri atteggiamenti affinché migliori la capacità dell’uomo di accedere alle informazioni e di usarle in modo efficace e senza arrecare ancora più danno del virus stesso.

Di Antonia Ragone

Pedagogista e Docente

 

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