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Come sarà il Natale quest’anno?

Le celebrazioni natalizie potrebbero doversi adattare alle restrizioni imposte dal Covid-19 ma, secondo un articolo del Guardian, la tecnologia e la TV ci aiuteranno a non sentirci soli

Il Natale e il periodo che lo precede rievoca calde immagini di canti e falò natalizi, interminabili pranzi con i parenti. Ma sarà un Natale normale quest’anno quello che sta per arrivare, in periodo di pandemia e con l’emergenza Coronavirus che sembra non trovare fine? Un articolo pubblicato sul Guardian ci pone alcune riflessioni.

Cosa aspettarsi quest’anno dal Natale

Mentre le giornate si accorciano e i numeri della pandemia aumentano, in tutto il mondo le persone si domandano che cosa dobbiamo aspettarci da questo Natale. In molti Paesi sono tornate in vigore le restrizioni sugli spostamenti e sul limite di persone consentito per evitare assembramenti.

“È troppo presto per pensare al Natale”, ha detto un funzionario dell’OMS al Guardian. Il funzionario, che preferisce restare anonimo, ha specificato che si potrebbe fare un pronostico di quella che sarà la situazione nella stagione delle festività. Ma non c’è modo di fare previsioni affidabili al momento.

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Le festività ai tempi del Covid

Nonostante le chance per un Natale senza restrizioni siano molto poche, dal Guardian inviato a riflettere sul fatto che questa non sarà la prima festività celebrata durante la pandemia. Con il Ramadan e la Id-al-Fitr, che segna la fine del mese di digiuno, i musulmani hanno partecipato virtualmente a momenti comuni di pausa dal digiuno e di preghiera. Il Ramadan Tent Project, che organizza Ifṭār (il pasto serale che interrompe il digiuno) in comunità, si è spostato online, dove ha portato avanti anche attività per i bambini come la lettura di favole e attività manuali.

L’aiuto della tecnologia

Negli Stati Uniti, il Council on American-Islamic Relations ha incoraggiato le persone a fare una foto e condividerla “mettendo in evidenza qualcosa di positivo. Qualcosa di cui essere grati per questo insolito Id-al-Fitr”. Aisha Riaz, per l’occasione, ha scritto sul Guardian che, nonostante fosse la prima volta che celebrava questa festività da sola, “bisogna essere grati per la tecnologia, che ci consente di vedere e parlare con i nostri cari semplicemente premendo un pulsante”.

Un Natale diverso, se necessario

James Lovell, il direttore del Ministry of Fun Santa School, che si occupa di preparare Babbi Natali professionali, è sicuro che le persone si sapranno adattare a un Natale diverso, se necessario. “Non ci stiamo facendo prendere dal panico pensando che il Natale sia rovinato, dobbiamo solo pensare a come far sì che anche quest’anno Babbo Natale possa incontrare le persone – potrebbe essere attraverso uno smartphone o un tablet, invece che faccia a faccia. D’altronde lo abbiamo già fatto prima, con i bambini che si trovavano all’estero o negli ospedali.”

Inoltre, anche se nell’era dello streaming i programmi televisivi natalizi potrebbero non avere più la forza unificatrice che avevano in passato, soprattutto quest’anno – che sia attraverso i discorsi alla nazione dei capi di Stato o trasmettendo i classici film di Natale – possono ancora rappresentare momenti da trascorrere insieme. Esperienze da condividere, anche se virtualmente.

 

Cecilia Mastrogiovanni

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