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Come insegnare ai bambini le regole del distanziamento sociale

Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell'età evolutiva, spiega in che modo è possibile gestire il distanziamento sociale nei bambini più piccoli

I bambini per loro natura sono propensi a toccare ciò che li circonda, oggetti e persone. Come possiamo educarli al distanziamento sociale? Lo abbiamo chiesto ad Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva.

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Il bisogno dei bambini di esplorare

I bambini sentono il bisogno di esplorare, toccare con il corpo, stare in relazione. Pur avendo con la fase due un margine d’azione in più rispetto alla fase uno, occorre limitare per i bambini le relazioni con gli altri e con ciò che li circonda.

Bisogna fare una distinzione tra i bambini sopra i sei anni e quelli di età inferiore. Lo stesso decreto ministeriale ha sancito l’obbligo della mascherina per i bambini sopra i sei anni, la sola raccomandabile tra i due e i sei anni, la non obbligatorietà sotto i due anni. Per i bambini ancora dipendenti da mamma e papà il distanziamento non è proponibile, per cui lo sforzo degli adulti è quello di evitare luoghi di interazione all’aperto. Ciò perché i bambini non saprebbero gestire il concetto di distanziamento sociale. 

La riapertura dei nidi e la scuola

Anche alla riapertura dei nidi, la soluzione sarà quella di selezionare un numero ristretto di bambini piccoli, limitando i contatti tra loro. Occorrerà generare microgruppi stabili, sempre composti dagli stessi bambini, in modo che le interazioni siano tutte ben definite e facilmente tracciabili. Lo stesso discorso vale anche per i bambini tra i due e i sei anni. Anche per loro è possibile svolgere attività in piccoli gruppi, dove l’adulto in alcune attività può mantenere il distanziamento sociale, in altre può ridurlo al minimo. 

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Dopo i sei anni, quando riaprirà la scuola il tema sarà mettere i bambini in luoghi con le mascherine in cui il distanziamento tra i banchi definisce il loro collocamento. In generale, la direzione su cui andare anche in vista dell’estate è quella di evitare il raggruppamento dei bambini in grandi numeri, consentendolo solo su piccoli numeri, gestiti da un educatore. 

I bambini e il distanziamento sociale dai nonni

Essendo i bambini non coinvolti in modo significativo dalla sintomatologia clinica, tutti gli aspetti di distanziamento sociale devono essere insegnati ai bambini nel momento in cui essi entrano in contatto con soggetti a più alta vulnerabilità come i nonni. In questo caso è auspicabile che i bambini usino la mascherina e che gli incontri con i nonni siano ben preparati dai genitori, insegnando ai piccoli il concetto di distanza sociale. Lo spazio dove si trovano i nonni non deve essere invaso dalla presenza del bambino. In vista dell’estate, è auspicabile che tali incontri avvengano all’aperto, dove è più facile gestire una relazione anche a distanza.

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