Dove andare per immergersi nella storia di Circe? Avete da poco letto il retelling di Madeline Miller, siete rimasti affascinati dalla maga omerica, che da personaggio secondario è diventata protagonista di una tragedia tutta sua, e adesso volete raggiungerla fino a Eea? Non vi resta che leggere questo articolo e scoprire di più…
Circeo tra mito e letteratura: i luoghi reali che hanno ispirato il romanzo Circe di Madeline Miller
Pubblicato nel 2018, dopo “La canzone di Achille”(2012), “Circe” di Madeline Miller è un potente retelling che ha riscosso un successo internazionale, diventando un bestseller e vincendo il Goodreads Choice Award come miglior libro di narrativa grazie alla voce femminile che ne è protagonista.
In questo retelling Circe diventa un personaggio autonomo, vulnerabile, diverso sin dalla nascita. Non bella come sua madre, né forte come il padre. Diversa. Ma è anche una donna forte, una donna con la “ D” maiuscola, è semplicemente Circe.
Nel cuore del romanzo, a Eea, la sua magia diventa simbolo di autodeterminazione, e la maternità un atto di forza e ribellione; e grazie a questa magia, Madeline Miller non solo riscrive un mito, ma restituisce umanità e profondità a una figura troppo a lungo marginalizzata.
I luoghi di Circe: le grotte che hanno ispirato Madeline Miller
Tra tutti i luoghi citati nel retelling, Eea è sicuramente quello più significativo, quello che ha reso Circe più forte, dove ha imparato l’arte della magia: un’isola misteriosa.
Vi chiederete dove si trovi, così come in passato hanno fatto in molti dopo aver letto l’“Odissea”.
La tradizione italiana vuole che non sia un’isola, ma che lo sembri. Diversi classicisti lo hanno ritenuto più che plausibile, perciò noi ci affidiamo alla leggenda popolare e alziamo le mani. È colpa delle nubi, quella nebbiolina che divora il promontorio al mattino, se osservando la meta dal mare si ha l’illusione di essere altrove.
O forse è colpa della maga Circe, chi può dirlo, dopotutto è proprio a San Felice Circeo che ci troviamo, un posto pieno di leggende e grotte magnifiche, dove perfino noi di Libreriamo abbiamo sentito frasi come “Se le nuvole si abbassano sulla montagna, pioverà, perché quella è la maga Circe”.
Sì, quella è la maga Circe: una silhouette di donna distesa, addormentata, che è visibile dal litorale. Sembrerebbe che la maga sia fuggita nei boschi dopo aver tramutato gli uomini di Ulisse in maiali, secondo la tradizione. E così noi la osserviamo prendere forma di montagna. Caratteristico, no? Non quanto le sue grotte.
Non tutte sono visitabili e alcune possono essere raggiunte solo in barca o kayak. Alcuni percorsi sono pericolosi da raggiungere a nuoto e noi di Libreriamo sconsigliamo di visitarle in questo modo, anche se siete sub esperti.
Molti ingressi sono stati anche vietati in passato, perché hanno causato gravi incidenti, perciò bisogna informarsi bene sul posto e rispettare le eventuali aperture stagionali.
“La grotta della Maga Circe”
Nascosta tra le pareti scoscese del Promontorio del Circeo, la “Grotta della Maga Circe” è uno dei luoghi più suggestivi della costa laziale, avvolto da leggende millenarie e sussurri che ancora oggi sembrano giungere alle orecchie dei turisti.
È qui che la tradizione vuole che vivesse la celebre maga dell ’ Odissea, ed è qui che ancora oggi si può percepire la sua presenza. Che sia davvero così? Non vi resta che scoprirlo.
La grotta si apre a triangolo sul versante occidentale del promontorio del Circeo, non lontano da Torre Paola, ma è più difficile da avvistare rispetto alle altre grotte. Proprio per questo prende il nome di “Grotta della Maga Circe”: un antro nascosto e misterioso è degno di una strega, una maga, una dea… È accessibile solo via mare, nei giorni d’estate, quando le acque sono calme.
Potete prendere un kayak o la barca, oppure organizzare un’escursione in barca con partenza da San Felice Circeo o Sabaudia.
“La grotta di Torre Paola”
Incorniciata tra le scogliere selvagge del Promontorio del Circeo, la “Grotta di Torre Paola” è uno dei luoghi più affascinanti della costa laziale. Più visibile della “Grotta della Maga Circe”, si nota però solo dal mare ed è raggiungibile in canoa e barca nei giorni di mare calmo.
È una delle tappe più suggestive per chi vuole esplorare il volto mitico e nascosto di Circe: entrando nella grotta, ci si ritrova circondati da pareti di tufo levigato e stalattiti, che creano giochi di luce marina e un’eco irreale. Pur non essendo canonicamente la grotta della maga, non è difficile immaginare la sua presenza lì, ed è facile che la fantasia prenda il volo.
Come si può ben capire, è accessibile solo via mare e non ci sono sentieri per raggiungerla. Ci si arriva con canoa, SUP o tour guidati che partono da Sabaudia o San Felice Circeo.
“Grotta delle Capre”
La grotta si apre sul versante sud-occidentale del promontorio, tra la macchia mediterranea e le falesie a picco sul mare, a circa 50 metri sul livello dell’acqua.
È uno dei luoghi più affascinanti da visitare, sospeso tra natura, archeologia e leggenda. Il suo nome, legato ai pastori che un tempo vi rifugiavano con il gregge, ma oggi richiama anche un’aura di mistero e suggestione mitologica. Solo entrando è come se si venisse seguiti dal sussurro di Circe, perché lei è ovunque in quella montagna.
La “Grotta delle Capre” è raggiungibile a piedi attraverso un sentiero panoramico che parte dal centro storico di San Felice Circeo, o dalla zona del Faro. La salita è ripida ma breve, e la vista dall ’ alto ricompensa ogni sforzo.
“Grotta dell’Impiso”
La “Grotta dell’Impiso” si apre sul versante meridionale del Promontorio del Circeo, nella suggestiva zona chiamata “Quarto Caldo” a San Felice Circeo. È una delle cavità costiere meno accessibili ma tra le più cariche di fascino e mistero.
Il nome “Impiso” deriva dal dialetto locale e significa “appeso”. Designa una stalattite dall’aspetto antropomorfo, sospesa nel centro della volta, che ricorda una figura umana impiccata.
Si raggiunge solo via mare con kayak, barche o gommoni dalla vicina “Grotta delle Capre”, quindi attraverso un tour guidato che parte da San Felice Circeo, con tappe in più grotte. È un luogo carico di suggestione, dove natura e leggenda si intrecciano attorno a un simbolo naturale potente come una stalattite “impiccata”.
Un gioiello da scoprire per chi vuole un’esperienza autentica e narrativa sul Promontorio del Circeo.
La croce e le mura ciclopiche, altre destinazioni al Circeo
E se dopo questo avete ancora voglia di esplorare, potete raggiungere la cima della montagna con il percorso in auto, superando le tantissime curve, e sedervi accanto la famigerata Croce sulla sommità del monte prima o dopo una una passeggiata in paese; o ancora fare un’escursione nel Parco Nazionale del Circeo e scoprire le Mura Ciclopiche dell’acropoli, resti risalenti del VI-V secolo a.C. di una cinta muraria forse etrusca o volsco-latina.