Sei qui: Home » Società » Bomba a carta contro Cibo, lo street artist veronese che copre le svastiche

Bomba a carta contro Cibo, lo street artist veronese che copre le svastiche

Quando una bomboletta spray diventa la bacchetta magica in grado di cancellare i simboli d'odio che affollano il presente

Un’esplosione nel cuore della notte ha svegliato Pier Luigi Spinazzè, in arte Cibo, nella notte fra il 2 e il 3 novembre a Verona. Responsabile del boato è stata una bomba a carta, posta sotto l’auto di Cibo, che ha immediatamente denunciato il fatto ai Carabinieri. Non è la prima volta che lo street artist scaligero riceve intimidazioni da parte di ignoti. A monte di tutto, c’è la sua bomboletta spray, la bacchetta magica che cancella dai muri di Verona i simboli d’odio.

pecora elettrica

“La pecora elettrica”, incendiata per la seconda volta la libreria antifascista di Roma

Chi si nasconde dietro l’incendio appiccato a “La pecora elettrica”? Chi ha paura dei libri?

Chi è Cibo

In arte Cibo, Pier Luigi Spinazzè è un rinomato street artist veronese. Diventato famoso per i suoi murales colorati che ritraggono dolci, frutta, pizza e salsicce, Cibo si aggira per le strade di Verona armato di bomboletta spray per coprire i simboli d’odio che ogni giorno compaiono sui muri di Verona. Così al posto di scritte razziste, croci celtiche e svastiche, si possono ammirare i simpatici disegni di Cibo. Colori, leggerezza e ironia, i tre elementi che contribuiscono a disinnescare le bombe di odio e intolleranza che affliggono il presente. 

Se ci metto la faccia è perché ho la speranza che altri mi seguano nel rendere le città libere dall’odio e dai fascismi, qualsiasi bandiera portino oggi. Scendete in strada e non abbiate paura! La cultura e l’amore vincerà sempre su queste persone insipide

La denuncia di Cibo

Con un post su Facebook, a pochi giorni di distanza dall’attentato, lo street artist veronese ha commentato così i fatti accaduti:

Per noi scaligeri è folklore che un consigliere faccia il braccio teso in consiglio comunale, oppure che un altro consigliere cancelli il murales sul femminicidio o sindaci che sminuiscono atteggiamenti razzisti di una minoranza minorata. Le istituzioni hanno perso il valore della parola, la memoria, il rispetto, l’empatia. Siamo ostaggio, noi veronesi, di cuore e di cultura siamo assediati dall’odio, ma non per questo deve passarci l’appetito, anzi! Per quel che mi riguarda ho MOLTA FAME! Siate la persona che volete incontrare, siate buoni! Verona, ama!

© Riproduzione Riservata