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Addio a Marco Pannella, una vita per la difesa dei diritti civili

Marco Pannella era ricoverato in ospedale a Roma ed era sedato per i dolori da questa mattina. Il leader radicale aveva 86 anni

MILANO – Il leader radicale Marco Pannella è scomparso oggi all’età di 86 anni compiuti lo scorso 2 maggio. La lotta del politico contro il tumore si è conclusa oggi verso le ore 13. Negli ultimi giorni le sue funzioni vitali erano peggiorate al punto che è stato ritenuto opportuno un trasferimento in una clinica romana più attrezzata presso il quale non erano previste visite. Ripercorriamo la vita politica di un uomo che ha lottato per la difesa dei diritti civili.

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LA CARRIERA POLITICA – Pannella nacque a Teramo, il 2 maggio 1930. Si laureò in Giurisprudenza all’Università di Urbino nel 1953. Fece carriera nella sezione giovanile del Partito Liberale e si unì alla corrente “di sinistra” del partito quando nel 1956 se ne andarono per fondare il Partito Radicale, di cui divenne per la prima volta segretario nel 1963. È stato a lungo parlamentare, dal 1976 al 1992. L’ultimo incarico ufficiale lo aveva ottenuto nel 2004, quando era stato eletto al Parlamento Europeo con la Lista Bonino. Promosse per tutta la vita i valori democratici e liberali, la difesa dei diritti umani e all’autodeterminazione individuale, ma negli anni è stato accusato di aver disposto del Partito Radicale in maniera eccessivamente autoritaria. Aveva condotto e vinto decine di battaglie politiche e culturali di massa, a favore della libertà di scelta sull’aborto, del divorzio e dell’obiezione di coscienza alla leva.  Fu direttore di due quotidiani di sinistra radicale, Lotta continua e Liberazione, per esempio, e anche sostenitore del primo governo di Silvio Berlusconi nel 1994.

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LA DISOBBEDIENZA CIVILE – Entrato a lungo su temi più marginali, cercando di farli entrare nel dibattito pubblico: la responsabilità civile dei magistrati, l’indipendenza del Tibet, l’europeismo, la lotta alla caccia. Aveva sostenuto tutte queste cause con la sua abile e particolare oratoria e con le tecniche della cosiddetta “disobbedienza civile”: lunghi scioperi della fame e della sete, comizi interminabili, manifestazioni pubbliche.

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LE REAZIONI DEL MONDO POLITICO  – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo aver saputo del peggioramento delle sue condizioni, ha telefonato, così come i presidenti di Camera e Senato ha voluto lasciare un messaggio al “protagonista di tante battaglie politiche”. Dopo la notizia del ricovero i social network hanno rilanciato l’allarme in rete. Migliaia di utenti hanno fatto sentire la loro vicinanza al fondatore del Partito Radicale: l’hashtag #Pannella è diventato in pochi minuti uno dei trend topic di twitter. Ultimamente aveva detto che Papa Francesco gli aveva telefonato per dirgli: “La ringrazio per il suo coraggio, continui a essere coraggioso”. Anche Matteo Renzi ha voluto incontrarlo lo scorso 12 marzo: “Tutti condividono l’idea che Pannella sia una grandissima personalità della storia politica italiana”, disse il premier al termine dell’incontro nella casa romana del leader radicale. Oggi è arrivato anche l’ultimo saluto del Premier Renzi al politico radicale:”Un protagonista straordinario della vita non solo politica italiana. E transnazionale, verrebbe da aggiungere.”

.Un protagonista straordinario della vita non solo politica italiana. E transnazionale, verrebbe da aggiungere.

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