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Il tema di maturità di Arturo contro l’omertà e contro la mafia

Arturo Puoti è il ragazzo che due anni fa è stato accoltellato da una baby gang in una via del centro di Napoli. Ecco il suo tema di maturità

MILANO – Arturo Puoti è l’alunno del Liceo scientifico di Napoli di Via Foria che due anni fa è stato accoltellato da un gruppo di adolescenti in una via trafficata e centrale della città. Quest’anno ha sostenuto l’esame di maturità e ha scelto per il tema d’italiano la traccia a proposito della criminalità. Le sue parole sono una denuncia contro l’omertà dilagante. “Nessuno ha mai parlato” e “Nessuno ha mai denunciato”.

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“Nessuno ha mai denunciato”

All’età di sedici anni, il 18 dicembre 2017, Arturo ha ricevuto delle coltellate da una baby gang di adolescenti nella centralissima e affollata via Foria, apparentemente senza alcun motivo. Le ferite fisiche e psicologiche permangono nella vita di Arturo, che quest’anno, all’età di diciotto anni, ha sostenuto insieme ai suoi compagni l’esame di maturità. Tra le tracce del tema quest’anno compariva quella a proposito della criminalità e del martire dello Stato Carlo Alberto Dalla Chiesa. Arturo non poteva non scegliere un’altra tematica.
Le pagine del tema riportano una denuncia verso l’omertà e verso la mafia in generale: “Nessuno ha mai parlato”. Nello stesso processo non figura alcun testimone. Il processo si è basato su prove e indizi mai supportati da testimonianze dirette. Scrive Arturo: “Nessuno ha mai riflettuto su ciò che stavamo commettendo, ovvero negare il diritto alla verità a un loro concittadino.

La testimonianza di Arturo

Nel tema Arturo fa riferimento alla sua esperienza personale, sintetizzandola in poche righe:

Sono stato vittima, circa due anni fa, di un accoltellamento. Esso mi ha lasciato cicatrici indelebili, sia nella psiche che nella carne, e una di queste è stata l’omertà del quartiere al mio ritorno

Le parole del ragazzo sono scandite da punti e da a capo, per accentuare la sua indignazione.
A fine tema Arturo chiude con l’affermazione che la mafia esiste non solo come associazione a delinquere, ma è il comportarsi indegno dello Stato di diritto.

Via: La Repubblica 

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