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Allarme scuola. Il cyber bullismo colpisce anche gli insegnanti

I nostri insegnanti sono oggetto di scherzi, attacchi, minacce e violenze con la complicità della rete e dei social. Una malsana abitudine che spopola tra gli studenti

I nostri insegnanti sono oggetto di scherzi, attacchi, minacce e violenze con la complicità della rete e dei social. Se fai un video virale dove metti alla berlina il docente ottieni successo di “mi piace” e condivisioni. Una malsana abitudine che spopola tra gli studenti e ottiene consensi e supporto anche dagli adulti, soprattutto i genitori.

NOI DI LIBRERIAMO NON PUBBLICHEREMO IL VIDEO

MILANO – Basta con il bullismo ai professori. Precisiamo basta con il bullismo in assoluto. Mettiamo fine ai cyber scherzi che spopolano in rete e sui social. I docenti, così come i ragazzi, sono da tutelare e da difendere. I nostri insegnanti, non lo dobbiamo mai dimenticare, sono la colonna portante del sistema pedagogico del Paese e come tale meritano il massimo rispetto. Certo, non tutti i professori hanno le stesse capacità professionali. Ma questo è comune a tutti i settori del lavoro e della società. In ogni caso, qualsiasi sia il livello professionale non è giustificabile nessun tipo di violenza verbale e fisica nei loro riguardi, come nei confronti di qualsiasi tipo di persona, qualsiasi sia il sesso, l’età, l’origine, la cultura.

 

Tutti noi che ci occupiamo d’informazione diventiamo complici indiretti di questo malcostume, pubblicando il video con i ragazzi che diventano protagonisti. E’ per questo che i ragazzi realizzano i video, ed è per questo che li postano sui social. Più ottieni visualizzazioni e maggiormente sarai riconosciuto come un eroe, come uno che va rispettato, come una star. Non importa che altri soffrano o peggio arrivano al suicidio come accaduto per molti ragazzi vittime del Cyber Bullismo.

 

L’ultimo caso, rilanciato dai principali media italiani in rete, con tanto di sostegno sui loro canali social, è quello del ragazzo di un istituto tecnico di Lucca che ha minacciato più volte il suo professore, urlandogli “Prof, mi metta 6 e non mi faccia incaz…”, “Chi è che comanda, eh?”, tentando addirittura di strappargli il registro. Poi l’ordine: “Si inginocchi”. Minaccia, urlata davanti ai compagni di classe, ripetuta più volte, da parte dello studente al suo professore. La colpa? Il prof aveva assegnato un voto – a giudizio del bullo – ingiusto.  Il professore (un eroe), in silenzio, ha evitato lo scontro. L’aggressione, come si sente dal video, si è consumata tra le risate degli altri studenti ed è stata immortalata da un video, postato con soddisfazione sui social diventando virale in pochissimo tempo.

 

Noi dal nostro punto di vista non pubblicheremo il video e non daremo nessun protagonismo, nessun momento di celebrità al bullo, il quale meriterebbe immediatamente di prestare e dimostrare il suo valore, il suo coraggio nei lavori socialmente utili, al fine di comprendere che lo studio non è solo un diritto ma anche un dovere. Non solo, ai ragazzi che si fregiano di azioni simili bisognerebbe far capire e insegnare il senso del rispetto verso gli altri. E il lavoro al servizio degli altri, delle categorie deboli, di chi soffre, potrebbe essere uno strumento valido e costruttivo per la formazione dell’educazione al rispetto.

 

Ci sembra assurdo che in un Paese civile i professori siano vittime di studenti e, peggio ancora, di molti genitori. Anzi, bisognerebbe immediatamente dare l’esempio.

Saro Trovato

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