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Se vedi grigio, sposta l’elefante – Racconto di Ilaria Pala

Questa è la breve storia di una bambina, dai bellissimi capelli neri e con occhi grandi e marroni, i quali le valsero il soprannome di Bambi, come il bel cerbiatto del film Disney. Questa bambina tutti occhi era molto dolce, ma anche tanto timida, paurosa, e non a caso il suo gioco preferito era nascondino, si divertiva a non farsi trovare, amava la tranquillità.
Certe volte avrebbe voluto diventare invisibile per non farsi guardare, per non dover esporsi e parlare, non amava proprio essere al centro dell’attenzione.
Davanti a sé, si annunciò quindi un temporale, quando la maestra durante una lezione propose una recita in onore della fine del percorso delle scuole elementari, i suoi compagni erano tutti entusiasti, Bambi un po’ meno, il solo pensiero di stare in piedi davanti a tutte quelle persone, davanti ai suoi genitori, la terrorizzava tantissimo.
La maestra conosceva bene la bambina, sapeva nella sua mente cosa stava accadendo, le chiese di non rinunciare subito ma di pensarci e di darle una risposta il giorno seguente.
Il pomeriggio, Bambi tornò a casa da scuola, e vide il suo papà sul divano che guardava la tv; lui che conosceva bene sua figlia si accorse subito che qualcosa non andava, le chiese di raccontargli la sua giornata. La bambina allora le raccontò tutto, della proposta della maestra, della recita, della sua paura.
Il papà le chiese di sedersi vicino a lui, le sorrise e disse: “ Amore, se vedi grigio, sposta l’elefante”. Spiegando tutto si fece più chiaro, del fatto che è normale avere delle paure, anche loro servono perché possono insegnarci il limite che non dobbiamo superare per evitare di farci male, tuttavia, non ci si deve lasciare sopraffare, perché al tempo stesso rischiamo di non vivere le cose belle.
Gli ostacoli esistono per essere superati, spostati, proprio come l’elefante che ti fa vedere grigio.
Bambi abbracciò forte il suo papà, l’uomo più forte del mondo in quel momento, perché era stato capace di mettere in discussione le sue paure. Dopo quella chiacchierata, si sentì serena, perché riuscì a farle capire che non sempre le paure sono un ostacolo, che possono essere quella goccia che può far muovere una superficie fino ad allora rimasta immobile.
Passò la notte, il giorno dopo Bambi andò a scuola, decise che avrebbe fatto la recita, nonostante la paura, ripetendo a se stessa: “ Spostiamolo questo elefante”.
Nei mesi successivi si svolsero le prove della recita, Bambi s’impegnò tantissimo, cercò di controllare la sua paura, immaginò continuamente l’elefante da spostare.
Finalmente, arrivò il fatidico giorno della recita. Bambi era preoccupata, ma tirò un respiro profondo e salì sul palco allestito come un piccolo bosco. Si andò a posizionare al centro del palco, i primi occhi che vide furono quelli dei suoi genitori seduti in prima fila. Il papà le sorrise e le fece vedere il piccolo elefante di peluche che teneva tra le mani. Bambi sorrise, il resto venne da sé e andò tutto bene.
Finito tutto, Bambi corse dai suoi genitori, contenta, e nell’orecchio di suo papà sussurrò: “ Hai visto papi? L’ho spostato l’elefante”.
Sono passati tanti anni, Bambi è diventata una donna, ha ancora li stessi occhi profondi, la stessa paura, ma in più ha la certezza che tutto può essere superato, e per ricordarselo al polso ha un bracciale con un elefante.

 

Ilaria Pala

 

 

 

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