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Pier Paolo Pasolini racconta sua madre – #CaraMamma

MILANO – In occasione della festa della mamma e della nostra nuova campagna social #CaraMamma, stiamo raccogliendo le poesie, i racconti e le lettere più belle dedicate alla mamma dei grandi personaggi della letteratura. Il sentimento di Pier Paolo Pasolini per sua madre è stato sempre intensissimo. Quello riportato di seguito è uno scritto a macchina, trovato postumo fra le sue carte. Nel 1950 Pasolini e sua madre Susanna si trasferirono a Roma. Per lui fu durissimo trovare lavoro e la madre iniziò a fare la domestica per mantenere entrambi. In questo estratto Pier Paolo Pasolini racconta un aneddoto della sua vita che è prova del forte legame e sentimento che lo legava a sua madre.

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“Ogni volta che mi chiedono di raccontare qualcosa su mia madre, di ricordare qualcosa di lei, è sempre la stessa immagine che mi viene in mente. Siamo a Sacile, nella primavera del 1929 o del 1931, rata mamma e io camminiamo per il sentiero di un prato abbastanza fuori dal paese; siamo soli, completamente soli. Intorno a noi ci sono i cespugli appena ingemmati, ma con l’aspetto ancora invernale; anche gli alberi sono nudi, e, attraverso le distese dei tronchi neri, si intravedono in fondo le montagne azzurre. Ma le primule sono già nate. Le prode dei fossi ne sono piene. Ciò mi dà una gioia infinita che anche adesso, mentre ne parlo, mi soffoca. Stringo forte il braccio di mia madre (cammino infatti a braccetto con lei) e affondo la guancia nella povera pelliccia che essa indossa: in quella pelliccia sento il profumo della primavera, un miscuglio di gelo e di tepore, di fango odoroso e di fiori ancora inodori, di casa e di campagna. Questo odore della povera pelliccia di mia madre è l’odore della mia vita”

Pier Paolo Pasolini

(Estratto da Enzo Siciliano, Vita di Pasolini)

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