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Piccola lupa – Racconto di Roberta Di Secli

La neve è silenziosa,lieve  eppure capovolge gli sguardi per la sua bellezza, allarga le bocche dallo stupore e colora gli occhi di meraviglia. Il bosco si tinge di bianco, le gocce di rugiada, infreddolite, esitano a scivolare per accarezzera le foglie. Quell’albero più frutti non ha. Lo scoiattolo velocemente fa capolino ma decide di coprirsi ancora il cuore  nel suo nido. Il lupo grigio va a caccia di prede prima che i predatori vadano a caccia di lui. E’ grande, silenzioso, lento, gonfio il suo pelo, fiero il suo petto. Triste il suo sguardo…
E poi c’e’ lei, nel bosco, piccola e impaurita.
Non ha un nome laggiù tra i fitti alberi e le case di legno,la chiamano “piccola”. E lei si è abituata.
Un giorno il nonno le disse “Decidi solo  tu cosa e chi vuoi essere, e fallo quando c’é la luna piena”. Quella sera, la stessa sera in cui il nonno se ne andò, era alta nel cielo  la luna e faceva da guida al suo cammino. Il freddo le tagliava la faccia, gli scarponi sprofondavano nella neve, lasciando tracce di bambina. Le sue orecchie erano abituate a quei suoni e il suo naso a quel freddo. Pensava al nonno e che quella notte avrebbe gridato a tutti il suo nome: “Io sono Alin!!” Avrebbe gridato così forte che il suo nome l’avrebbe visto scolpito sulla luna. Il suo urlo era di dolore, ci si sente cosi quando si perde una persona cara. Non puoi controllare il battito del tuo cuore e neanche l’insorgere delle lacrime, si chiama tristezza. La vedi sulla faccia la tristezza.
E’ cosi e basta!
Piangeva Alin con la testa tra le gambe ancora piccole, alzò lo sguardo per asciugarsi le lacrime quando vide da lontano il lupo grigio, silenzioso avvicinarsi. Il mondo sembrava suo, quel manto bianco attorno, quegli alberi con la testa rivolta al cielo, il cinguettio degli uccelli prima del lungo sonno. Il lupo n’era padrone.
Alin restò ferma ad osservarlo, come una mamma fiera guarda la propria creatura crescere. Li separava solo il bagliore della luna che rifletteva sul tratto di neve. Lupo grigio ululò  e di scatto senza esitare si allontanò. Si perse tra il bianco della neve e il nero della notte. Cercava la luna.
Alin sollevata sospirò e disse guardando la luna: “Nonno so chi sarò, una lupa con grande coraggio e sensibile alla luna!”

 

Roberta Di Secli

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