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La morte del cigno – racconto di Cinzia Beretta

No, non è la morte del cigno, è la morte interiore di mio figlio.
Il cigno non ce la fa più, è in agonia, la sua anima vaga in un’altra dimensione, che non è la nostra, il suo corpo vaga nel mondo come un automa ;
i fantasmi lo chiamano, gli tendono trappole e lui non sa dire no.
I suoi occhi guardano dentro una luce cupa, quasi nera, annaspano: aiuto, aiuto! Madre sono qui!
Io sento quel richiamo, ma non riesco a raggiungerlo, faccio di tutto, attraverso cielo e terra , ma non riesco ad arrivare ai suoi occhi!
Occhi spenti, occhi bui, occhi senza respiro!
Ma dove è andato il tuo sguardo figlio mio?
Quale cielo sta attraversando?
Mi vuoi con te? Lo so che mi vuoi, ma le tue mani e tutti i muscoli del tuo corpo mi respingono.
Ecco ti tendo le mani, prendile, sono vicino a te!
Un sussurro: Madre!!
Il cigno si è piegato dolcemente su se stesso e mi ha guardato:
lasciami riposate oltre la luce, lascia che la mia mente vaghi, forse un giorno sarò di nuovo io.

Dedicato ad Esam

 

Cinzia Beretta

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