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La decisione di Gaia – Racconto di Carlotta Leone

Una folata di vento improvvisa fece volare via il cappello di paglia di Gaia. Stava passeggiando sul lungomare raccogliendo conchiglie tenendo per mano la sua mamma. Aveva quattro anni, ma era molto sveglia per la sua età. Indossava delle scarpette di stoffa rosa per proteggere i suoi piedini sensibili dalle conchiglie scheggiate, ma la facevano anche camminare in modo buffo. Il cappello di paglia poi era notevolmente più grande della sua testa e le impediva la visuale completa di quella spiaggia stupenda.
-Mamma, che cos’è quello?-chiese la bimba piegandosi per osservare meglio una piccola tartarughina che zampettava sulla sabbia rovente.
-Quella è una tartaruga. È ancora piccola, ma quando crescerà diventerà molto grossa.
-É così carina! La possiamo tenere?
-Ma Gaia, lei è un animale selvatico non possiamo portarla a casa!
-Allora le farò compagnia finché non diventerà grande.
Sonia si mise a ridere e poi raccolse il cappello della figlia.
-Gaia, io vado al nostro ombrellone. Tu stai pure qui con la tua nuova amica-ma la figlia non le rispose, era troppo impegnata ad osservare quella strana creatura che aveva attirato la sua attenzione.
-Sei così carina che meriti un nome. Ti chiamerò Sissi- esclamò la bambina. La tartaruga allungò il collo nella sua direzione poi cercò di zampettare verso il mare, ma Gaia la fermò. Non voleva che quella creatura se ne andasse così presto. A quel punto notò un piccolo segno a mezza luna sul guscio di quell’animaletto.
Gaia restò a giocare con Sissi per ore sotto il sole cocente di agosto, poi però il piccolo animale la sorpassò e si tuffò in mare. La bimba la imitò e si immerse nell’acqua cristallina insieme alla sua amica. Nuotò per un po’ cercando di seguire Sissi, ma poi si arrese e salutando il rettile tornò sulla spiaggia. Non era triste per aver perso la sua amica, anzi era felice per lei perché era andata nel suo habitat naturale. Corse subito dalla mamma felice come non mai e annunciò solennemente:-Io da grande voglio aiutare gli animali del mare.
La mamma si stupì molto di quell’affermazione, tanto che dalle sue mani cadde la Settimana enigmistica che stava compilando.
-Gaia, hai ancora tanto tempo per pensarci-disse infine Sonia raccogliendo il giornalino. Ma la bimba aveva le idee chiare, sapeva cosa fare nel suo futuro.
Venti anni dopo, lo stesso giorno dell’incontro con Sissi, Gaia si laureò in biologia marina e in seguito andò a lavorare in un centro di recupero del WWF in Italia. Oltre ad aiutare le tartarughe prestava aiuto anche agli altri animali marini e un giorno d’estate incontrò di nuovo la sua amica Sissi, ferita ad una pinna. La riconobbe subito dal segno a mezza luna che aveva sul guscio, nonostante fosse diventata molto più grande, e fu felice di rivederla. Adorava salvare gli animali e riusciva anche a comunicare con loro. Sapeva che era quella la sua strada fin da bambina e ben presto anche sua mamma lo capì. Gaia sposò perfino un altro biologo marino che lavorava con lei, si chiamava Stefano. Era molto felice della sua vita e ringraziò molte volte Sissi per averle fatto prendere quella decisione.

 

Carlotta Leone

 

 

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