Quando la prese in braccio per la prima volta le dissero โquesta รจ una bambina che non deve piangereโ. La sua cardiopatia poteva rendere gli sforzi, compreso quello del pianto, un rischio per la sua minuscola vita. Portarono a casa Margherita senza la gioia piena che il copione avrebbe previsto, con il pensiero rivolto soprattutto alla prossima visita col cardiologo.
Prima che uscissero dallโascensore la porta di casa si era giร spalancata e lโentusiasmo di Giulia li travolse senza possibilitร di scampo.
Giulia, oro liquido negli occhi e guance da morsi, era una bimba attenta e silenziosa. Le fu spiegato, in modo semplice per i suoi 6 anni, che Margherita aveva il cuoricino delicato e che quando piangeva andava cullata e coccolata subito perchรฉ smettesse, per non farlo stancare troppo. Giulia annuiva, le sopracciglia aggrottate a elaborare chissร che.
I giorni erano batuffoli di ovatta, alcuni soffici e lievi, altri inzuppati dโacqua. A volte la madre correva in ospedale con Margherita, quando il suo piccolo cuore superava i 140 battiti al minuto per una febbre che non si abbassava, o perchรฉ i neonati hanno tanti motivi misteriosi per piangere e per non smettere di piangere, e non sempre le mamme hanno tutte le soluzioni. Allora Giulia aspettava a casa della vicina, disegnando per la piccola i sogni piรน belli e colorati. Oppure capitava che la madre interrompesse la fiaba della buonanotte perchรฉ Margherita la reclamava, lasciando Giulia da sola nel letto a proseguire con la fantasia il racconto interrotto, mentre si dondolava un dentino che non voleva cadere. E quando tornava da Giulia, lei faceva finta di essersi addormentata aspettando il bacio piรน morbido, che a volte arrivava salato sulla guancia.
Ma quando cโera il papร a occuparsi di Margherita, la mamma diventava per Giulia la gita piรน bella e facevano insieme cose scintillanti, sdraiate sul tappeto fra cartoncini colorati e nastri, oppure andavano al cinema e si ubriacavano di Coca Cola e pop corn.
Accadde un giorno che la mamma chiese a Giulia di sorvegliare Margherita mentre lei si faceva una doccia. Non cโera nessunโaltro a casa, ma la donna si sentiva piรน tranquilla, ormai i pianti di Margherita erano abbastanza gestibili e le ultime visite cardiologiche riferivano miglioramenti.
Ancora insaponata, la madre sentรฌ piangere la piccola. In pochi secondi che erano secoli uscรฌ dalla doccia e si infilรฒ lโaccappatoio. Si precipitรฒ fuori dal bagno sbattendo contro il mobile e facendo cadere stupidi profumi. Avvicinandosi alla camera udรฌ la voce delicata di Giulia. Cantava e faceva volteggiare Raffa la giraffa davanti agli occhi di Margherita, che aveva smesso di piangere e seguiva i movimenti del pupazzo agitando le manine. La donna si fermรฒ sulla porta a consolarsi lโanima, incurante dellโacqua che grondando dai capelli allargava una pozza sul parquet, finchรฉ un sorriso a finestre, fiero e luminoso, si voltรฒ verso di lei.
Caterina Corucci