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I versi di Frida Kahlo che danno voce al potente amore intimo delle donne

Scopri la bellezza dei versi di Frida Kahlo, tratti da una lettera al marito Diego Rivera, che donano una delle dichiarazioni d'amore più belle di sempre.

Frida Kahlo e Diego Rivera non sono stati solo due tra i più grandi artisti del Novecento, ma anche protagonisti di una delle storie d’amore più travolgenti, dolorose e iconiche del secolo. Un legame fatto di arte, politica, tradimento, desiderio e passione, che Frida ha saputo raccontare non solo nei suoi quadri, ma anche in parole cariche di forza emotiva.

Tra i tanti documenti che testimoniano l’intensità di questa relazione, spiccano le lettere d’amore scritte da Frida Kahlo a Diego Rivera. Vere e proprie poesie in prosa, dove il desiderio fisico si intreccia alla forza del sentimento.

Dalle sue lettere vogliamo condividere un intenso frammento che abbiamo trovato nel libro Frida Kahlo’s Love Letters di Suzanne Barbezat, pubblicato per la prima volta il 6 maggio del 2025.

Leggiamo i versi di Frida Kahlo, tratti da una delle lettere d’amore inviate al marito Diego Rivera e che possiamo considerare vera poesia.

La bella dichiarazione d’amore di Frida Kahlo a Diego Rivera che è pura poesia

Diego,
Niente è paragonabile alle tue mani, niente è uguale all’oro-verde dei tuoi occhi.
Il mio corpo si riempie di te per giorni e giorni. Sei lo specchio della notte.
La luce violetta del lampo. L’umidità della terra.
L’incavo delle tue ascelle è il mio rifugio. Tutta la mia allegria è sentire germogliare la vita della tua fonte-fiorita,
che la mia custodisce per riempire tutte le vie dei miei nervi che sono tue.

I versi di questa lettera possono essere considerati pura poesia in prosa. Il linguaggio è volutamente sensuale, carico di immagini che attingono dalla forza che emana la natura, trasformandoli in simboli di grande significato emotivo. I versi di Frida Kahlo svelano un amore totalizzante, carnale, fatto di immagini viscerali. Diego diventa per lei lampo, terra, rifugio, fonte di vita. Frida fonde corpo e natura, amore e appartenenza, in un flusso che travolge emotivamente.

Analisi dei versi di Frida Kahlo

“Niente è paragonabile alle tue mani, niente è uguale all’oro-verde dei tuoi occhi.”

Frida inizia esaltando le mani e gli occhi di Diego, simboli del suo fascino e della sua unicità. Dal verso emerge che Diego è tutto per Frida, che è totalmente conquistata dal marito. Il carisma dello sguardo e la sensualità delle mani sintetizzano alla perfezione il totale trasporto che Frida Kahlo ha per Diego Rivera.

Le mani di Diego non sono solo una parte del corpo, ma rappresentano l’interazione, la creazione e l’affetto. Per Frida, toccare le mani di Diego significava entrare in contatto con la sua essenza, con la sua capacità di creare arte e di trasmettere emozioni. Le mani diventano così un simbolo di connessione profonda e di intimità condivisa.

L'”oro-verde” degli occhi di Diego è una metafora potente. L’oro evoca preziosità e calore, mentre il verde richiama la natura e la vita. Insieme, questi colori descrivono occhi che non sono solo belli, ma che riflettono l’anima di Diego, la sua profondità e la sua vitalità. Per Frida, guardare negli occhi di Diego è come immergersi in un mondo ricco di emozioni e significati.

Frida esprime un amore che va oltre l’aspetto fisico. Le mani e gli occhi di Diego diventano simboli di un legame indissolubile, di un’affinità che coinvolge corpo e spirito. In questo verso, l’amore è descritto come un’esperienza totalizzante, in cui ogni dettaglio dell’altro è unico e insostituibile.

“Il mio corpo si riempie di te per giorni e giorni.”

Per Frida il corpo di Diego, la carnalità dell’amore non è solo desiderio, ma è protezione, energia, soddisfazione. La grande artista ha un trasporto totale per Diego, e l’essere parte di lui fisicamente è completarsi.

Frida non dice “mi manchi” o “ti porto nel cuore”. Dice “il mio corpo si riempie di te” e questo cambia tutto. L’amore non è confinato ai pensieri. È materiale, tattile, biologico. Diego non è solo nel cuore o nella testa, è dentro la carne, nei muscoli, nelle ossa, forse anche negli organi.

E memoria carnale allo stato puro, qualcosa che solo la sensibilità femminile di una grande donna come Frida Kahlo riesce ad esprimere. Ricordiamoci che le lettere non erano pensate come opere da esibire in pubblico e proprio per questo l’essenza sensibile dei versi di Frida Kahlo diventa così meravigliosa.

Nelle parole di Frida c’è l’intimo delle donne, quello che gli uomini forse non saranno mai capaci di comprendere sino in fondo.

Diego non esce dal suo corpo, ma persiste, resta, abita la donna attraverso un’indelebile sensazione in grado di durare nel tempo. Non è una dipendenza passiva, ma dipendenza attiva, voluta, desiderata.

“Sei lo specchio della notte. La luce violetta del lampo. L’umidità della terra.”

Frida associa Diego alla potenza dirompente che la Terra riesce a manifestare attraverso i suoi elementi naturali. Questo verso è un’esplosione visiva ed emotiva. Frida non dice “sei bello”, non dice “sei importante per me”. Frida dice che Diego è natura viva, che è elemento, che è qualcosa che accade nel mondo e dentro di lei con la forza di un fenomeno atmosferico.

“Sei lo specchio della notte” La notte, per sua natura, è mistero, silenzio, profondità. È anche il momento in cui tutto si fa più vero, più crudo, più vulnerabile. Quando Frida scrive che Diego è lo specchio della notte, non lo paragona semplicemente al buio, dice che in lui si riflette ogni cosa anche quella più intima, nascosta, profonda.

Diego è, per lei, lo spazio dove tutto può accadere: i sogni, i tormenti, le visioni. È uno specchio non limpido, ma profondo. Guardarlo significa vedere se stessa in uno stato primitivo, nudo, emotivo.

Il lampo nella sua brevità, illumina, lasciando quella visione violetta che abbaglia. La donna è letteralmente accecata dalla luce del marito, non riesce più a vedere altro, lasciandosi andare in balia degli eventi.

Il violetto è il colore della spiritualità, della trasformazione, ma anche del livido, del trauma. Diego, quindi, è luce e ferita. È bellezza e violenza. È ciò che arriva quando meno te lo aspetti e ti strappa via dal buio per un attimo, lasciandoti sconvolta.

Ma, Diego è come l’umidità della terra, che permette ad ogni cosa di trovare vita, di germogliare, di rinascere. Ma significa pure che il marito è origine, attrazione fisica, radice. È la base, il fondo fertile da cui nasce qualcosa, ma è anche ciò che la trattiene, che la sporca, che la unisce alla materia più viva e viscerale dell’esistenza.

“L’incavo delle tue ascelle è il mio rifugio.”

Un’immagine intima e sensuale, dove il corpo dell’amato diventa un luogo di conforto e sicurezza.

Frida Kahlo entra con coraggio nel luogo più umano, più reale, più quotidiano del corpo dell’amato. E da lì, costruisce una delle immagini più profonde e toccanti dell’intera lettera.

L’incavo è uno spazio piccolo, nascosto, protetto. Non è un luogo simbolico come il cuore o la mente. È corpo vivo. Pelle che si piega. Sudore. Calore. Eppure Frida lo sceglie come rifugio, come tana. Perché?

Perché in quell’angolo disarmato, che nessuno mostra con orgoglio, c’è la verità del contatto, della prossimità assoluta. Non il bacio sulle labbra, non il tocco sulla spalla, ma la parte che accoglie l’abbandono. Dove si appoggia la testa. Dove ci si nasconde e ci si può proteggere dal mondo.

“Tutta la mia allegria è sentire germogliare la vita della tua fonte-fiorita, che la mia custodisce per riempire tutte le vie dei miei nervi che sono tue.”

Frida Kahlo descrive un’unione profonda, dove la gioia nasce dal contatto con Diego, e il suo corpo diventa un canale attraverso cui scorre la vita dell’amato. Frida non dice semplicemente che Diego la rende felice.

La sua allegria, parola infantile e pura, nasce dal grande genio, dalla mente, dall’intelletto del marito. Diego per Frida è davvero speciale è un grande pensatore e le sue idee riescono a offrire linfa alla mente della donna rendendola viva, piena di gioia, ricca di energia mentale.

La connessione mentale è totale nella visione della grande artista e questo contato neurale è la magia che crea tutto questo amore e l’automatica appartenenza.

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