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“Un sogno dentro un sogno” (1949), geniale poesia di Edgar Allan Poe su “quando ci si perde”

Capita che la buona sorte ci abbandoni. “Un sogno dentro un sogno” è la poesia con cui Edgar Allan Poe ci fa capire come ci si sente quando c'è disperazione.

Un sogno dentro un sogno è una poesia di Edgar Allan Poe che mette in evidenza come ci si possa sentire quando le cose non vanno come dovrebbero andare. Quando la disperazione o il disagio prendono il sopravvento la vita  può trasformarsi in una mera illusione.

Capita che ci si perda nel cammino dell’esistere, possono accadere dei fatti o delle situazioni che possono cambiare radicalmente la nostra vita. Quando ciò accade tutto appare confuso, non si riesce più a comprendere cosa sia reale e cosa sia sogno. 

Un sogno dentro un sogno fu pubblicata per la prima volta il 31 marzo 1849 sul periodico di Boston The Flag of Our Union. Non dimentichiamo che siamo quasi alla fine della vita dell’autore amaricano, che morì il 7 ottobre dello stesso anno. 

Si tratta di un periodo particolarmente duro per l’autore che è quasi sopraffatto dall’alcolismo. Una crisi esistenziale che fa soffrire molto Edgar Allan Poe. E questi elementi sembrano emergere proprio dai versi della poesia. 

Emergono, infatti, temi e argomenti come la natura ciclica della vita e della morte, i sentimenti di perdita, il dolore e la sperata riconciliazione.

Ma leggiamo la poesia di Edgar Allan Poe per cogliere il significato.

Un sogno dentro un sogno di Edgar Allan Poe

Questo mio bacio accogli sulla fronte!
E, da te ora separandomi,
lascia che io ti dica
che non sbagli se pensi
che furono un sogno i miei giorni;
e, tuttavia, se la speranza volò via
in una notte o in un giorno,
in una visione o in nient’altro,
è forse per questo meno svanita?
Tutto quello che vediamo, quel che sembriamo
non è che un sogno dentro un sogno.

Sto nel fragore
di un lido tormentato dalla risacca,
stringo in una mano
granelli di sabbia dorata.
Soltanto pochi! E pur come scivolano via,
per le mie dita, e ricadono sul mare!
E io piango – io piango!
O Dio! Non potrò trattenerli con una stretta più salda?
O Dio! Mai potrò salvarne
almeno uno, dall’onda spietata?
Tutto quel che vediamo, quel che sembriamo
non è che un sogno dentro un sogno?

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A Dream Within a Dream, Edgar Allan Poe
 
Take this kiss upon the brow!
And, in parting from you now,
Thus much let me avow —
You are not wrong, who deem
That my days have been a dream;
Yet if hope has flown away
In a night, or in a day,
In a vision, or in none,
Is it therefore the less gone
All that we see or seem
Is but a dream within a dream.
 
I stand amid the roar
Of a surf-tormented shore,
And I hold within my hand
Grains of the golden sand —
How few! yet how they creep
Through my fingers to the deep,
While I weep — while I weep!
O God! Can I not grasp
Them with a tighter clasp?
O God! can I not save
One from the pitiless wave?
Is all that we see or seem
But a dream within a dream?

Il significato di Un sogno dentro un sogno

Un sogno dentro un sogno di Edgar Allan Poe inizia con il poeta che si congeda da una persona, che sembra aver amato. “Questo mio bacio accogli sulla fronte!” è il classico saluto d’addio di chi separa da una persona che ha saputo regalare un sogno. Ma, il vero senso del poema va oltre la fine dell’amore o della separazione da una persona amata. 

Quando si vive l’amore tutto diventa sogno. Questo sogno è luminoso, pieno di gioia, di vita, di cose positive. Ma, quando tutto cessa, come per incanto quel meraviglioso sogno può trasformarsi in un incubo.

La separazione indicata da Edgar Allan Poe non farà svanire dalla memoria quei momenti meravigliosi, sono un sogno vissuto, ma per la loro bellezza oggi sono privi di realtà, perché legati ad un momento passato, ad un ricordo, e quindi una mera illusione. 

Ma, in modo dialettico se questo è vero, per le cose belle, la stessa cosa avviene quando ci si ritrova catapultati in qualcosa di buio, quando la disperazione avanza e la buona sorte ha deciso di partire lontano.

Tutta la vita finisce inevitabilmente per diventare “un sogno dentro un sogno”. Nel bene e nel male si finisce per fluttuare in un mondo privo di qualunque logica, strattonati dalla quotidianità senza comprendere mai se si è svegli o si sta dormendo.

Ciò provoca inevitabilmente l’angoscia, perché si rischia di perdere il controllo tra ciò che esiste e ciò che è invece appare come irreale. Tutto si confonde e si finisce inevitabilmente per entrare in un turbine di emozioni potenzialmente devastanti. 

C’è molto di ciò che stava vivendo il poeta in questa poesia. La situazione non era florida e da tempo la via dell’alcol e la vita dissennata aveva preso il sopravvento. 

Edgar Allan Poe, è comprensibile, mette in dubbio anche che stia realmente vivendo. È angosciato per la mancanza di controllo sul mondo, tanto che non è nemmeno sicuro di vivere nel proprio sogno, o se il suo mondo è solo una parte del sogno più ampio di qualcuno o di qualcos’altro.

Forse il poeta s’immagina di essere un sogno nella mente di qualche essere più grande, forse Dio.  Ciò è confermato dagli appelli a Dio, presenti nella seconda strofa, anche se potrebbero essere solo figure retoriche, dato che il poeta appare sempre più sconvolto, “O Dio!”.

Si è trascinati dalla corrente senza nessun controllo. Un incubo!

In ogni caso, la realtà viene presentata come una sorta di illusione, non necessariamente nel senso che le persone vengono attivamente ingannate, ma che non c’è modo di sapere con certezza se ciò che si sta vivendo sia reale o meno.

Se dovessimo offrire un’immagine si è come nelle montagne russe. La vertigine prende il sopravvento e tutto sembra irreale. Ci si comporta come trasportati da una forza che ci privo di qualsiasi controllo.

Il poeta, emerge nella seconda strofa, si trova improvvisamente solo. In piedi su una spiaggia, cerca di agganciarsi alla realtà istintivamente afferrando la sabbia, che però continua a sfuggirgli dalle dita.

La costa che si sposta continuamente rende evidente la mancanza di certezza e di controllo. Il poeta vorrebbe trovare qualcosa di solido a cui aggrapparsi, ma si trova di fronte solo a un cambiamento continuo e incessante. 

Infine, per intensificare questo senso di dubbio e incertezza, la poesia ripropone l’affermazione precedente – che la vita è solo “un sogno dentro un sogno” – come una domanda.

In altre parole, anche l’intuizione fortemente sostenuta dall’autore sull’inaffidabilità della conoscenza è incerta. La poesia rende manifesto che la vita umana è costruita su fragili fondamenta. la poesia cerca di trasferire che la natura della realtà è oltre il limite della comprensione umana.

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