“Tiepido aprile” (2007) di Franco Battiato, il magico potere rigenerante della primavera

2 Aprile 2025

Scopri come ritrovare il benessere dell'anima e della mente grazie a "Tiepido aprile", canzone-poesia di Franco Battiato e Manlio Sgalambro.

"Tiepido aprile" (2003) di Franco Battiato, poesia sul potere rigenerante della primavera

Tiepido aprile di Franco Battiato e Manlio Sgalambro è una poesia cantata che sembra una preghiera laica alla forza naturale della primavera, in grado di risvegliare, di far rinascere le emozioni più forti, quelle più intime e profonde. Versi che restituiscono un senso perduto del tempo: quello in cui l’uomo sa ancora mettersi in ascolto, sa ancora farsi attraversare dalle stagioni, accogliendone gli umori come parte di sé.

Tiepido aprile è stata scritta nel 2007 ed è nata dalla collaborazione tra il cantante e il filosofo siciliani, come l’intero album, che contiene la canzone, Il Vuoto, pubblicato nello stesso anno da Universal Music Publishing Ricordi.

Leggiamo questa splendida canzone-poesia di Franco Battiato per viverne le atmosfere e comprenderne il significato.

Tiepido aprile di Franco Battiato

Attraversi il bosco
Tiepido aprile
Consoli da sempre il viandante

Pensieri leggeri
Si uniscono alle resine dei pini
Si fa chiara la mente
Come nuvola

Entri dentro le case
Tiepido aprile
Ti svegli all′amore gli amanti

Mi affido al vento
Ai profumi del tempo
Agli umori delle stagioni
A meridione

Tiepido aprile invita a lasciarsi andare al fluire della primavera

Tiepido Aprile è una breve poesia/canzone di Franco Battiato e Manlio Sgalambro, che condivide un messaggio profondo, con straordinaria delicatezza e spiritualità. Come spesso accade nei testi del duo siciliano, c’è un equilibrio perfetto tra natura, interiorità e un senso di trascendenza.

Leggendo i versi di questa meravigliosa opera si percepisce una meditazione intima sulla primavera di aprile come il periodo dell’anno in cui l’essere può godere del risveglio interiore, dell’amore, e della riconnessione con il flusso naturale delle cose.

Franco Battiato e Manlio Sgalambro con questa meravigliosa poesia tentano di scuotere le anime umane ad reazione naturale contro il torpore esistenziale, molto spesso causato dalle numerose distrazioni che arrivano dalle ipnotiche onde tecnologiche, mediatiche, consumistiche della società contemporanea.

Aprile è rappresentato come un essere mitico

L’apertura del componimento evoca subito un’immagine dolce e luminosa. Aprile è una presenza viva, che attraversa il bosco, consolando il viandante. Un aprile-personaggio, quasi un’entità superiore benevola, una figura mitica che attraversa il paesaggio e consola.

Nella poesia, già da subito si respira il naturale misticismo tipico di molte opere di Franco Battiato. Il pensatore siciliano condivide un’esperienza magica ideale per trovare la giusta pace interiore e il benessere spirituale.

Il “viandante” non è solo semplice personaggio in viaggio, è il simbolo dell’anima in cammino, dell’uomo che cerca senso, che si muove nella vita tra dubbi e incertezze. Aprile, con la sua dolcezza, porta tregua e calore, come solo la primavera sa fare dopo i mesi dell’inverno.

Lasciarsi andare per rinascere migliori

Pensieri leggeri
Si uniscono alle resine dei pini
Si fa chiara la mente
Come nuvola

La seconda strofa della poesia, che nella versione cantata diventa il ritornello del coro, dona un’esperienza di liberazione, di pace, di armonia, di amore per sé stessi. I pensieri, alleggeriti dal contatto con la natura, si fondono con la linfa degli alberi. La mente diventa sempre più a tal punto da diventare “chiara come nuvola”.

È una descrizione perfetta dello stato meditativo, un distacco dal continuo rumore che il contemporaneo sviluppa e un’apertura alla limpidezza del vivere godendo ciò che la vita, la natura sanno offrire. È notorio che troppo spesso il troppo coinvolgimento alle routine legate alla vita sociale, finiscono per generare atteggiamenti e comportamenti negativi, persino distruttivi per il benessere psico-fisico degli umani.

È il racconto di uno stato di libertà psichica, in cui l’ascolto interiore diventa finalmente possibile. È chiaro che fa parte del percorso spirituale “sentire” la necessita di entrare in simbiosi con l’essenza della natura, per fare in modo che la mente possa liberarsi e poter percepire qualcosa di nuovo, di migliore, di positivo.

Questa poesia è tributo all’importanza della meditazione. Un periodico distacco dal continuo “bombardamento”, imposto dal dover seguire e inseguire le cose che la società e le culture impongono di fare, è un atto dovuto, necessario per non rimanere imprigionati nel malessere interiore, esistenziale.

L’immergersi nella leggerezza che può donare la bellezza della natura, può permettere alla mente, all’anima di ritrovare quelle cose che sembravano perdute, ma soprattutto poter ritrovare l’energia e il calore perduti.

In questa parte della poesia c’è un senso di fusione tra pensiero e natura, la simbiosi umano-natura finisce per dare vigore all’armonia rigeneratrice.

Aprire le finestre al nuovo per potersi rigenerare

Entri dentro le case
Tiepido aprile
Ti svegli all′amore gli amanti

L’energia di aprile non resta confinata nei boschi o nei paesaggi naturali, penetra l’intimità delle case, risveglia i sensi, riaccende l’amore. È un ritorno alla vita anche nella dimensione affettiva, sensuale. Franco Battiato coglie il momento esatto in cui la luce e il tepore ridestano anche il corpo, lo spirito, i legami.

Il duo Battiato e Sgalambro riescono a far vivere l’atmosfera delle case che ad aprile aprono le finestre e aprile inonda le stanze portando nuova vita a chi ci abita. L’amore, gli affetti non possono che beneficiare di aria nuova che invade le vite spente di coloro che si sono chiusi al beneficio del respiro naturale.

Per liberarsi bisogna credere al potere del cambiamento

La poesia si conclude con altri meravigliosi versi che offrono senso alla liberazione di ogni forma di limite che purtroppo l’essere umano di pone nel momento in cui perde di vista la parte più istintiva dell’essere.

Mi affido al vento
Ai profumi del tempo
Agli umori delle stagioni
A meridione

Lasciarsi andare all’armonia del vento, dei profumi, degli umori di una nuova stagione è una scelta che non può che offrire i suoi benefici. “Mi affido” è una scelta, è il lasciarsi portare dal vento, accettare i profumi del tempo, gli “umori”, cioè i cambiamenti, le instabilità del vivere nella chiusura di un mondo che impone modelli, modi di fare che opprimono. Bisogna aver fiducia nella vita, nel ritmo naturale delle cose. E “a meridione” è un gesto ulteriore di abbandono verso il calore, la luce, il Sud come luogo simbolico dell’anima.

In un mondo accelerato, “Tiepido Aprile” invita alla lentezza, alla riconnessione, alla contemplazione. È il ritorno del calore e della fiducia, della luce che non acceca, ma consola.

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