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“Ti ho amata” (1829), la poesia di Alexander Puškin sul rispetto anche quando ci si lascia

Scopri tutto il romanticismo di "Ti ho amata", la poesia di Alexander Puškin che invita alla gentilezza e alla comprensione anche quando un amore finisce.

Ti ho amata è una poesia di amore di Alexander Puskin che mette in evidenza il rispetto che ogni amante dovrebbe avere quando le relazioni finiscono.

Quando un amore finisce il rammarico, il rimpianto sembrano sempre prevalere. Anche la relazione finito il rapporto diventa “tossica”. Quasi sempre l’amarezza e la rabbia prendono il sopravvento.

Ma, Alexander Puskin ci dona dei versi straordinari che tutti dovremmo stampare in modo indelebile nel nostro cuore e nella nostra mente. Bisogna saper accettare e augurare sul meglio alla persona con cui si è avuta una relazione d’amore. Soprattutto, se la persona si è amata veramente.

Ti ho amata fu scritta nel 1829 e pubblicata nel 1830. Una poesia romantica che evidenzia i sentimenti più nobili e per certi versi la quintessenza di come ci di dovrebbe comportare nell’amore e nella vita.

Ma leggiamo subito questo capolavoro di Alexander Puskin per coglierne il gentile e immenso significato.

Ti ho amata di Alexander Puskin

Ti ho amata, e questo amore puro
nella mia anima si potrebbe ancora ridestare;
scordami, non ti inquieterò, lo giuro,
non voglio niente che ti possa rattristare.
Tacevo, senza speranza, infatuato,
ero geloso, ero timido e soffrivo,
il mio amore fu sì tenero e ignorato:
Iddio ti faccia amare come ti ho amato io.

Ti ho amata, quando la gentilezza è sinonimo di grandezza

Quando si ama davvero qualcuno i sentimenti non possono sparire da un giorno all’altro. Altrimenti, quello non è amore, ma qualcosa di diverso. Con Ti ho amata, Alexander Puskin ci dà una grande lezione di come ci si dovrebbe comportare in amore e in assoluto nella vita.

Alexander Pushkin nella poesia esprime la sua devozione e il suo rispetto alla donna che ha amato.

A lei dice che nonostante la fine della loro relazione, Puskin conserva ancora un po’ di amore nel suo cuore per lei. Non è una cosa che lo rende triste, né dovrebbe rendere triste lei.

Puskin le dice “Ti ho amata” solo per farle conoscere la profondità del suo affetto. Così il poeta inizia ad elencare alcuni dei molti modi in cui l’ha amata, dalla gelosia alla disperazione.

La poesia si conclude dicendo alla donna che spera che Dio le conceda un altro uomo che la ami allo stesso modo.

Ti ho amata presenta l’idea dell’amore che offre in suoi benefici anche dopo che è finito il rapporto. In contrasto con ciò che avviene solitamente in amore. Un messaggio di grande impatto che dovrebbe essere trasferito a tutti coloro che hanno una storia d’amore vera.

Ti ho amata il simbolo dell’amore disinteressato e della tenerezza

È chiaro che nella poesia si evince con forza che Puskin ha amato la donna e continua ad amarla ancora. Lui  paragona questo amore ad una “fiamma” ed afferma che tale amore rimarrà in silenzio chiuso per sempre nella sua anima. Mai e poi mai si renderà protagonista di causare sofferenza alla sua amata.

Sebbene aggiunga di essere stato “geloso, timido e senza speranza”, non desidera nessun male per lei. Piuttosto, prega Dio affinché la sua amata trovi una persona che la ami come lui l’ha amata.

È interessante notare che Alexander Puskin afferma che la donna a cui mostra il suo amore dovrebbe essere tenera e sincera come lui.

Il tema principale di Ti ho amata è l’amore sincero, tenero e disinteressato. Un tema che dovrebbe diventare culturale e purtroppo invece non lo è.

Nella vita di tutti i giorni accade il contrario. A volte la gelosia e la privazione dell’altro portano a gesti che ci piacerebbe non accadessero mai. 

Quando si ama veramente bisogna avere la capacità di rispettare la volontà della persona che dichiariamo di amare. Se questo non succede allora non si può parlare di amore, ma di qualcosa di malato che nulla ha che fare con la magia di questo magico sentimento.

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