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“The Man of To-morrow’s Lament”, la poesia inedita di Vladimir Nabokov

È stata pubblicata per la prima volta una poesia dello scrittore russo-americano scartata nel 1942 dal New Yorker

Pubblicata nel numero di questa settimana del Times Literary Supplement, la poesia dal titolo “The Man of To-morrow’s Lament”, dove Nabokov si immagina il dolore di Superman per non poter avere figli con l’amata Lois Lane. Una poesia tanto strana quanto bella che dà una voce diversa al supereroe, introspettiva e profonda.

La poesia ritrovata

Nabokov entra nei panni di Superman, in un momento in cui è Clark Kent che passeggia con l’amore della sua vita Lois Lane in un parco di città. Obbligato a portare gli occhiali perché «altrimenti / quando la accarezzo con i miei occhi / i suoi polmoni e il suo fegato si vedono troppo chiaramente / pulsano». L’Uomo d’Acciaio pensa alla potenza del suo amore e riflette sui suoi sentimenti. Pensa che «il matrimonio sarebbe un omicidio da parte mia», in quanto la sua «esplosione d’amore» potrebbe uccidere la sua futura moglie. Anche se la «fragile corporatura» della donna dovesse sopravvivere, si chiede: «Quale mostruoso bambino, abbattendo il chirurgo / si precipiterebbe nella città sbalordita?».

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Le lettere d’amore di Vladimir Nabokov alla moglie Vera

Da quando si conobbero nel 1923 fino alla sua morte, Vladimir Nabokov scrisse tantissime lettere d’amore alla moglie Vera

 

La storia del componimento

Nabokov inviò “The Man of To-morrow’s Lament” alla redazione del New Yorker nel giugno del 1942 spiegando che stava vivendo «orribili difficoltà e angoscia nel maneggiare una lingua nuova per lui» ed esprimendo la preoccupazione che la poesia fosse un po’ troppo spinta nella parte centrale, l’autore sottolineava la sua esigenza di ricevere «un onorario adeguato il più possibile al mio passato russo e alle mie attuali agonie». L’editor dell’epoca Charles Pearce rispose che non era di interesse del giornale pubblicare una poesia simile perché «La maggior parte di noi pensa che molti dei nostri lettori non la capirebbero». A ritrovare il componimento all’interno di una cartella della Beinecke Rare Book and Manuscript Library di Yale è stato lo studioso russo Andrei Babikov.

 

Alice Turiani

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