Sei qui: Home » Poesie » “Sull’amore” (1923) di Kahlil Gibran, poesia sul valore dell’amare in modo vero

“Sull’amore” (1923) di Kahlil Gibran, poesia sul valore dell’amare in modo vero

Cosa significa amare veramente? Scoprilo con "Sull'amore" la poesia di Khalil Gibran che ci dona il segreto per vivere quest'emozione in modo assoluto.

Sull’amore di Khalil Gibran è una poesia che esplora la vera natura dell’amore universale e come bisogna nutrire questa sacra emozione nel cuore umano per essere parte dell’Assoluto, del tutto.

È bene sottolineare che la poesia mette in evidenza non l’amore romantico, di coppia, ma esplora il, senso più alto dell’amore quello che dovrebbe guidare il cammino dell’Umanità e che è stato il verbo dei più grandi profeti e illuminati di tutte le religioni, filosofie, culture. Il Natale ci sembra il momento ideale per poter parlare di questa fondamentale emozione.

Sull’amore è il secondo poema della raccolta di poesie in prosa Il Profeta (The Prophet) di Khalil Gibran, pubblicata a New York, dall’editore Knopf per la prima volta nel 1923. Il Profeta fino ad oggi è stata tradotta in oltre 100 lingue e non è mai andata fuori catalogo.

Leggiamo questa stupenda poesia sull’amore di Khalil Gibran per cogliere il profondo significato di cosa dovrebbe essere per tutti noi l’amore.

Sull’amore di Khalil Gibran

Allora Almitra disse: Parlaci dell’Amore.
Ed egli sollevò il capo e guardò il popolo, e una gran pace discese su di loro. E a voce alta disse:
Quando l’amore vi fa cenno, seguitelo,
Benché le sue strade siano aspre e scoscese.
E quando le sue ali vi avvolgono, abbandonatevi a lui,
Benché la spada che nasconde tra le penne possa ferirvi.
E quando vi parla, credetegli.
Anche se la sua voce può mandare in frantumi i vostri sogni come il vento del nord lascia spoglio il giardino.

Perché come l’amore v’incorona così vi crocifigge. E come per voi è maturazione, così è anche potatura.
E come ascende alla vostra cima e accarezza i rami più teneri che fremono al sole,
Così discenderà alle vostre radici che scuoterà dove si aggrappano con più forza alla terra.
Come fastelli di grano, vi raccoglierà.
Vi batterà per denudarvi.
Vi passerà al crivello per liberarvi dalla pula.
Vi macinerà fino a farvi farina.
Vi impasterà fino a rendervi plasmabili.E poi vi assegnerà al suo fuoco sacro, perché possiate diventare il pane sacro nei sacri conviti di Dio.
Tutto questo farà in voi l’amore, affinché conosciate i segreti del cuore, e in quella conoscenza diventiate un frammento del cuore della Vita.

Ma se avrete paura, e cercherete soltanto la pace dell’amore e il piacere dell’amore,
Allora è meglio che copriate le vostre nudità, e passiate lontano dall’aia dell’amore,
Nel mondo senza stagioni dove potrete ridere, ma non tutto il vostro riso, e piangere, ma non tutto il vostro pianto.

L’amore non dà nulla all’infuori di sé, né prende nulla se non da se stesso.
L’amore non possiede né vuol essere posseduto,
Perché l’amore basta all’amore.

Quando amate non dovreste dire: «Dio è nel mio cuore» ma, semmai, «sono nel cuore di Dio».
E non crediate di guidare il corso dell’amore, poiché l’amore, se vi trova degni, guiderà lui il vostro corso.

L’amore non desidera che il proprio compimento.
Ma se amate e quindi avete desideri, i vostri desideri siano questi:
Sciogliersi e farsi simili a un ruscello che scorra e canti alla notte la sua melodia.
Conoscere il martirio della troppa tenerezza.
Esser feriti dal vostro proprio intendere l’amore,
E sanguinare di buon grado, gioiosamente.
Svegliarsi all’alba con un cuore alato e dire grazie a un nuovo giorno d’amore;
Riposare nell’ora meridiana e meditare sull’estasi amorosa;
Tornare a casa con gratitudine la sera;
E addormentarsi con una preghiera per chi amate nel cuore, e un canto di lode sulle labbra.

Il significato dell’amore vero

Sull’amore è una poesia di Khalil Gibran che focalizza il significato dell’amore universale, quello che dovrebbe essere lo spirito di ogni essere umano nei confronti degli altri e di se stesso.

Il protagonista è il profeta Almustafa chiamato a dare una risposta alla domanda di Almitra su che cos’è l’amore. E il profeta fornisce un pensiero profondo sull’autentico senso di questa emozione.

L’amore è rappresentato dal personaggio di Kahlil Gibran come qualcosa che fornisce un piacere eterno all’anima. Allo stesso tempo però una persona deve soffrire per raccoglierne i frutti.

Il profeta usa metafore naturali per semplificare il concetto. Nell’insieme del testo, egli utilizza diversi paragoni e contrasti per svelare la difficoltà di nutrire l’amore divino nel proprio cuore.

Una persona deve pensare in modo altruistico e accettare ciò che l’Assoluto dona. Che sia un piacere o un dolore, deve accettarlo. In questo modo, può essere parte del tutto.

Un poema che ci guida ad amare veramente

Sull’amore possiamo considerarla come una meditazione sulla natura dell’amore spirituale. Il personaggio centrale de “Il Profeta”, Almustafa, riceve una richiesta da una delle sue seguaci, gli chiede di fare luce sull’amore. Il poema è contestualizzato nella città di Orphalese, nel momento che Almustafa sta per partire dalla città che lo ha ospitato per la sua patria.

Al Mustafa aveva un rapporto profondo non solo con la città, ma anche con la sua gente. Per questo motivo, al momento della partenza, era triste. Abbassando la testa, piangeva. Quando udì la profetessa Almitra, alzò la testa e guardò le persone che aspettavano con ansia di ascoltare le sue parole.

Coloro che erano intorno a lui erano in soggezione perché l’oratore stava per condividere i suoi insegnamenti per l’ultima volta. Volevano approfittare al massimo di questo momento.

Per amare ci vuole volontà e sacrificio

Nella prima strofa di Sull’amore, Khalil Gibran affronta l’aspetto umano della questione, stimolando il pubblico a seguire il sentiero dell’amore. L’amore di cui parla è qualcosa di cosmico, di spirituale, di divino. Quando si incontra questa emozione bisogna saperla seguire e se ci segnala di procedere in una determinata direzione, non si deve esitare.

Secondo Almustafa, le vie dell’amore sono sempre “aspre e scoscese”. La frase citata presenta l’immagine di una salita impervia. La sua cima rappresenta la destinazione finale dell’anima umana. Per raggiungere la pienezza dell’essere amorevole, una persona deve intraprendere questo viaggio ripido, anche se la strada è accidentata e pericolosa.

Nelle righe successive, il Profeta descrive come rispondere alla chiamata dell’amore. Si presenta come  l’immagine di un angelo. L’“ala” simboleggia lo spirito divino dell’amore. Secondo Khalil Gibran, quando l’amore accarezza una persona, questa deve sottomettersi totalmente a Lui.

Il poeta avverte che ci si può anche ferire per inseguire l’amore, ma non bisogna mai mollare. Bisogna saper credere all’amore anche se può mettere a rischio la stabilità e le convinzioni personali. Se si mostrerà convinzione alla fine si diventerà più forti.

Bisogna saper rinunciare alle futilità e alle banalità per apprezzare e vivere il vero amore. Amare aiuta quindi ad essere migliori.

Il vero amore richiede purificazione

Nella seconda strofa del poema di Khalil Gibran presenta una serie di idee contrastanti per esplorare la natura dell’amore. In primo luogo, parla della ricompensa dell’amore divino e del suo dolore.

Questo amore incorona un’anima come l’amore di Gesù per l’umanità lo ha incoronato in cielo. Ma, prima di redimere l’umanità, fu crocifisso e soffrì amaramente sulla croce. Allo stesso modo, un’anima deve sopportare il dolore della crocifissione metaforica prima di essere incoronata in cielo.

Questo amore aiuta la persona a crescere interiormente. Inoltre, controlla anche la crescita dell’anima. Se ci sono pensieri futili, malsani, l’amore li elimina come un contadino pota le erbacce. In questo modo, aiuta lo sviluppo completo del proprio sé spirituale.

I “rami più teneri” sono la metafora della vulnerabilità di una persona spiritualmente risvegliata. Lo spirito divino lo protegge dai raggi cocenti del sole. Quindi, qui il “sole” simboleggia un potere negativo che ferisce le anime tenere.

Le “radici” fanno riferimento alla mondanità. Quando una persona entra in questo mondo, vi si radica. Le radici impediscono all’anima di salire all’altezza divina. Dio o l’amore divino scuote le radici aggrappate alla terra per liberare l’anima da ogni tipo di attrazione e desiderio mortale.

Nei versi a seguire Almustafa descrive come l’amore estragga il meglio da una persona o dall’anima. Il profeta utilizza metafore che arrivano dalla natura, dall’agricoltura. Presenta l’immagine della raccolta dei covoni di mais in un unico luogo. Con una similitudine, paragona i covoni alle persone che gli stanno intorno.

L’amore divino raccoglie in sé un’anima. Trebbia tutti i desideri mondani dal suo cuore come un mietitore trebbia i covoni per raccogliere i chicchi di grano.

Solo così l’anima di una persona può essere purificata. Se alcuni desideri rimangono nella sua anima, l’amore supremo vaglierà l’anima liberandola dalle metaforiche bucce. Come la pula, alcuni desideri sono intricati e legati all’anima, tanto da ostacolare la persona nel suo cammino verso la salvezza.

Khalil Gibran ultilizza ancora la metafora della farina che nasce dal grano setacciato, per indicare che l’amore assoluto purifica le anime. In questo caso, Gibran utilizza il simbolo della “bianchezza” per riferirsi alla purificazione dell’anima.

In seguito, le anime purificate devono sottoporsi al processo di duttilità. Senza la flessibilità dei pensieri, l’anima non può espandersi. Per essere risvegliata spiritualmente, l’anima deve avere la flessibilità di adattarsi alle esigenze divine.

Tutto questo farà in voi l’amore, affinché conosciate i segreti del cuore, e in quella conoscenza diventiate un frammento del cuore della Vita.

Solo attraverso la purificazione e la scoperta del vero senso dell’amore si potrà ambire a diventare parte dell’assoluto.

Bisogna avere il coraggio di abbracciare l’amore

Nella terza strofa, Khalil Gibran elabora ciò che accade ad una persona se non mostra il dovuto spirito di sacrificio, la volontà per arrivare all’amore vero. Se non si ha la forza necessaria allora è meglio celare la propria anima (“nudità”) ed evitare totalmente la purificazione dei desideri carnali e delle scontate pulsioni umane.

Secondo il Profeta, bisogna avere il coraggio di osare, eliminare le paure di scegliere solo la pace e il piacere dell’amore. Senza il necessario spirito esplorativo non si può comprendere appieno il significato dell’amore universale. Questo amore dà sollievo all’anima, ma richiede l’impegno a sopportare la sofferenza.

Senza l’amore vero la vita è rappresentata dal poeta come un “mondo senza stagioni”, in cui niente potrà mai trovare la dovuta definizione. Si sarà a costretti a rimanere nel limbo del non amore.

L’amore è solo amore

Nella quarta strofa si inizia a cogliere il senso autentico dell’amore. L’amore è essenza allo stato puro, non esce fuori dal territorio dell’amore. L’amore non conosce possesso, “perché l’amore basta all’amore.”

Quando amate non dovreste dire: «Dio è nel mio cuore» ma, semmai, «sono nel cuore di Dio».
E non crediate di guidare il corso dell’amore, poiché l’amore, se vi trova degni, guiderà lui il vostro corso.

Nella quinta strofa Khalil Gibran spiega come pensare in modo appropriato quando si è sulla via della spiritualità. Mentre si ama spiritualmente, una persona non deve pensare che “Dio sia nel suo cuore”. Non c’è elevazione nell’amore. Al contrario, l’amore è alimentato dall’umiltà del proprio essere. L’umiltà è una cosa che bisogna tenere sempre presente. Inoltre, questo amore cambia anche il modo di pensare.

Solo dimostrando di essere degni di amare si può vivere l’amore, non c’è spazio per la scelta, l’amore esiste solo se lo si vive con il dovuto merito.

I desideri dell’amore vero

Nell’ultima strofa di Sull’amore, Khalil Gibran sottolinea che l’amore ha come unico desiderio la sua realizzazione e la sua manifestazione. Allo stesso tempo definisce quali sono i veri desideri dell’amore, perché se si ama il desiderio esiste e va realizzato.

1. lasciarsi andare alla ricerca della purezza interiore
2. Sacrificarsi all’essenza della tenerezza nei confronti di ogni cosa
3. Vivere la consapevolezza che esiste solo l’amore assoluto, anche se non coincide con ciò che intendono gli altri per amore
4. Vivere ogni giorno che nasce come il dono più grande
5. Durante il giorno avere sempre la consapevolezza di ciò che offre l’amore
6. Tornare la sera a casa ringraziando di tutto ciò che il giorno ha offerto in dono
7. Addormentarsi pregando per la persona che si ama e lodando ciò che la vita ci offre.

© Riproduzione Riservata