“Stelle” รจ un’intensa poesia di Giuseppe Ungaretti perfetta per riflettere sulla dicotomia “angoscia e speranza”, che spesso piomba nella nostra vita. Scritto nel 1927, questo componimento fa parte della raccolta “Sentimento del tempo” ed appartiene alla sezione intitolata Sogni e accordi.
Qui i componimenti sonoย ย brevi, caratterizzati da eleganza formale e da una forte concentrazione tematica. Leggiamola ed analizziamola insieme per comprendere meglio cosa voleva dirci Ungaretti.
Ritrovare la speranza
In “Stelle”, Ungaretti sceglie di riflettere sull’angoscia della vita, cercando di trovare una chiave di speranza per affrontarla. Una speranza in grado di “accarezzarci” , rincuorarci. “Stelle” contiene moltissime riflessioni profonde, espresse attraverso significati simbolici complessi.
Le favole di cui parla il poeta ermetico all’inizio della poesia, richiamano all’infanzia, al mondo dell’innocenza e della speranza. Questeย favole continuano oggi a brillare come stelle, ovvero sono in grado di illuminare la nostra parte piรน pura, nonostante il “buio” della vita. Le stelle rappresentano anche la fede, che alta e luminosa, cerca di guidare l’uomo.
Come sappiamo, negli anni della grande guerra (ovvero gli anni in cui scrive Ungaretti), la letteratura ha saputo raccontare perfettamente il pessimismo e la paura dell’uomo moderno. ร cosรฌ, che le fantasie e la fede religiosa stessa, subiscono le disillusioni proprie dell’etร matura. Ecco perchรฉ, successivamente, ย le favole sono paragonate a foglie spazzate via dal vento.
Cosa possiamo fare allora? Quando quel mondo fatto di sogni e speranza, viene spazzato via?
Dobbiamo acquisire la capacitร di immaginare e credere in un orizzonte migliore (un altro soffio).
In solo tre strofe, Ungaretti alterna la speranza infantile alle disillusioni tipiche dell’etร adulta, ritrovando infine una nuova speranza.
“Stelle” di Giuseppe Ungaretti
“Tornano in alto ad ardere le favole.
Cadranno colle foglie al primo vento.
Ma venga un altro soffio,
ritornerร scintillamento nuovo”.
Giuseppe Ungaretti
Nato ad Alessandria dโEgitto lโ8 febbraio 1888 e scomparso a Milano il 1ยบ giugno 1970,ย Giuseppe Ungarettiย รจ stato un poeta, scrittore, traduttore, giornalista e accademico italiano, tra i principali poeti della letteratura italiana del XX secolo.
Inizialmente influenzato dalย simbolismo francese, la sua poesia fu caratterizzata nei primi tempi da componimenti brevissimi, costituiti da poche parole essenziali e da analogie a volte ardite, compresi principalmente nella raccolta Lโallegria (1916); passรฒ poi a lavori piรน complessi e articolati dal contenuto concettualmente difficile. Una terza fase della sua evoluzione poetica, segnata dal dolore per la perdita prematura del figlio, ha compreso opere meditative dallโintensa riflessione sul destino umano.
Negli ultimi anni le sue poesie furono specchio della saggezza, ma anche del distacco e della tristezza dellโetร avanzata. ร stato considerato da alcuni critici come anticipatore dellโermetismo.ย La poesia di Giuseppe Ungaretti creรฒ un certo disorientamento sin dalla prima apparizione del Porto Sepolto. A essa arrisero i favori sia degli intellettuali de La Voce, sia degli amici francesi, daย Guillaume Apollinaireย aย Louis Aragon, che vi riconobbero la comune matrice simbolista.
Non mancarono polemiche e vivaci ostilitร da parte di molti critici tradizionali e del grande pubblico. Non la compresero, per esempio, i seguaci di Benedetto Croce, che ne condannarono il frammentismo.
A riconoscere in Giuseppe Ungaretti il poeta che per primo era riuscito a rinnovare formalmente e profondamente il verso della tradizione italiana, furono soprattutto i poeti dellโermetismo, che, allโindomani della pubblicazione del Sentimento del tempo, salutarono in Ungaretti il maestro e precursore della propria scuola poetica, iniziatore della poesia ยซpuraยป.
Da allora la poesia ungarettiana ha conosciuto una fortuna ininterrotta. A lui, assieme a Umberto Saba e Eugenio Montale, hanno guardato, come un imprescindibile punto di partenza, molti poeti del secondo Novecento.