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“Stella della sera” (1827), brillante poesia di Edgar Allan Poe sulla donna ideale

Sei più luna o "stella della sera". Scoprilo leggendo la poesia di Edgar Allan Poe dedicata all'universo femminile.

Stella della sera è una poesia di Edgar Allan Poe che mira ad identificare due opposti modelli femminili. Le “luna”, ovvero la donna “fredda”, controllata, severa, cupa. La “stella della sera”, la donna che è sempre amorevole e gioiosa. 

Di certo, le classificazioni rigide sulla personalità femminile, e in generale di tutti gli umani, sono da considerare banali e riduttive. Ma, dobbiamo concedere al grande scrittore e poeta americano la libertà poetica di poter esaltare la donna della vita, rispetto alle altre donne con cui il poeta aveva avuto delle relazioni.

“Stella della sera” fu pubblicata per la prima volta nella raccolta di poesie Tamerlane and Other Poems nel 1827. La lirica è stata influenzata da While Gazing on the Moon’s Light (Mentre osservo la luce della luna, in italiano) di Thomas Moore.

Un componimento che invoca la bellezza della “stella della sera”, ovvero di quella fiamma d’amore che unica riesce ad infondere calore, gioia, benessere e sicurezza. 

Stella della sera di Edgar Allan Poe

Era il meriggio d’estate
e l’ora centrale della notte;
e le stelle, nelle loro orbite
brillavano pallide, attraverso la luce
della luna più luminosa e fredda,
Tra i pianeti i suoi schiavi,
lei stessa nei cieli,
Il suo raggio sulle onde.
Ho guardato per un po’
Sul suo freddo sorriso;
Troppo freddo, troppo freddo per me.
Passò, come un sudario,
una nuvola vellutata,
e mi sono voltato verso di te,
orgogliosa stella della sera,
nella tua gloria lontana,
E più caro sarà il tuo raggio;
Perché la gioia del mio cuore
è la parte orgogliosa
Tu sei nel Cielo di notte,
E più ammiro
il tuo fuoco lontano
che quella luce più fredda e umile.

(Trad. Libreriamo)

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Evening Star, Edgar Allan Poe

Twas noontide of summer
And mid-time of night;
And stars, in their orbits,
Shone pale, thro’ the light
Of the brighter, cold moon,
’Mid planets her slaves,
Herself in the Heavens,
Her beam on the waves.
I gaz’d awhile
On her cold smile;
Too cold — too cold for me —
There pass’d, as a shroud,
A fleecy cloud,
And I turn’d away to thee,
Proud Evening Star,
In thy glory afar,
And dearer thy beam shall be;
For joy to my heart
Is the proud part
Thou bearest in Heav’n at night,
And more I admire
Thy distant fire,
Than that colder, lowly light.

“Stella della sera” la donna ideale

In Stella della sera, Edgar Allan Poe offre un ritratto contrastante della luna e della stella preferita, per dare il quadro della relazione amorosa perfetta. Il poeta offre risposte emotive legate alle relazioni uomo-donna, cercando il coinvolgimento dei corpi celesti.

Ambientata al “meriggio d’estate” e a “metà della notte”, la poesia offre una prospettiva unica sull’interazione tra luce e oscurità. La luna, sebbene luminosa, è percepita come fredda e distante, mentre la stella della sera, sebbene meno prominente, evoca un senso di calore e di connessione.

Lo sguardo del poeta si sposta dal “freddo sorriso” spassionato della luna alla “fiera gloria lontana” della stella della sera, suggerendo una preferenza per la presenza confortante di quest’ultima.

La “stella della sera” rappresenta un simbolo di speranza e di benessere, che risplende luminosa nella vastità della notte. 

Rispetto alle altre opere di Poe, questa poesia si distingue per il suo tono sottile e introspettivo, piuttosto che per la sua abituale preoccupazione per il macabro e il soprannaturale.

Riflette la preoccupazione romantica per la natura e la ricerca di conforto di fronte a un universo potenzialmente indifferente.

Molto probabilmente sia la “stella della sera” che la “luna” rappresentano simbolicamente le donne della sua vita.  Edgar Allan Poe descrive la luna e la “stella della sera” come se fossero persone e le chiama entrambe “lei”.

La classificazione di Edgar Alla Poe, anche se appare rigida, offre un’immagine stilistica di grande livello. La luna diventa la donna la cui luce nelle notti incontriamo per prima e com

La Luna la donna forte e che guida

La luna è la donna fredda e assertiva che ha il potere di controllarlo. Il poeta americano personifica la luna dandole un “sorriso” umano e spiega che è la padrona degli altri pianeti, ovvero degli uomini della sua vita, compreso lo stesso Poe.

La luna è rappresentata con un freddo “sorriso” e con la sua “luce” controlla tutti i pianeti, ovvero gli uomini che le appartengono. Una simbologia davvero geniale quella del poeta del gotico e dell’horror. 

La classificazione di Edgar Alla Poe, anche se appare rigida, offre un’immagine stilistica di grande livello. La luna diventa la donna che la cui luce con l’arrivo della sera incontriamo per prima e durante le ore notturne ci accompagna costantemente, offrendo un riferimento chiaro e preciso. 

Potrebbe essere la donna ideale, seguendo questa metafora poetica che Edgar Allan Poe ci offre. Ma, per lo scrittore de “Il corvo” questa luce intensa diventa sinonimo di un controllo eccessivo. Non c’è spazio per la fantasia quando tutto deve essere misurato e controllato. 

Capita che sia così e il rimando della poesia non è così distante della realtà. “La troppa luce” dissolve la la fantasia e quindi finisce per spegnere l’entusiasmo.

La stella della sera la donna ideale per la vita

Ma, per fortuna di Poe, esiste una singolare stella che seppur lontana e inserita in universo di altre stelle, riesce con il suo luccichio a conquistare la visione del poeta. Quella stella è unica, singolare, insostituibile. 

La stella della sera, dona amorevolezza e genera gioia e sicurezza. La sua luce seppur meno eccessiva di quella della luna riesca a conquistare. Quel luccichio e più luminoso delle altre stelle del firmamento, anche se la sua luce non può mai essere paragonata a quella della luna. 

Quella luce perfetta per intensità è armonia pura. È la luce che, seppur visibile e facile da individuare, è tutta da scoprire. La luce giusta, perfetta per lasciarsi attrarre senza perdere il fascino di dare spazio alla fantasia. 

La stella della sera di Edgar Allan Poe è Venere?

Sicuramente, Edgar Allan Poe prende ispirazione anche dalla simbologia del pianeta Venere e alla dea dell’amore e della bellezza di origine romana. 

Quel Pianeta, infatti, molte volte è scambiato proprio per una stella ed è visibile come una della prime stelle nel cielo dopo il tramonto. Venere supera in luminosità la maggior parte delle stelle reali nel nostro cielo notturno, proprio per la sua vicinanza alla Terra e alla sua atmosfera densa e riflettente. 

Di certo, non sappiamo se sia proprio Venere la stella della poesia, ma, seguendo il simbolismo che esprime il componimento, pensiamo sia probabile.

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