Sei qui: Home » Poesie » “Seguace”, la poesia di Seamus Heaney sul legame tra padre e figli

“Seguace”, la poesia di Seamus Heaney sul legame tra padre e figli

In occasione della Festa del Papà, leggiamo insieme “Seguace”, una poesia di Seamus Heaney che parla del rapporto fra papà e figli.

In occasione della Festa del Papà, leggiamo questa toccante poesia in cui Seamus Heaney racconta il rapporto con il padre dimostrando amore e stima nei suoi confronti. Una poesia emozionante per ricordarci ogni giorno di come la figura paterna rappresenti un autentico esempio di vita per i figli.

“Seguace”

Mio padre lavorava con l’aratro a cavalli,
Le spalle arrotondate una vela spiegata
Tra le stegole e il solco.
I cavalli tiravano al suo schiocco di lingua.

Un esperto. Metteva in posizione il versoio
E inseriva la punta d’acciaio del vomere lucente.
Rotolava di lato la zolla senza rompersi.
In capo alla striscia, una sola tirata

Di redini, la pariglia sudata si girava
Tornava indietro nel campo. Lui stringeva
L’occhio e squadrava il terreno,
E faceva una mappa esatta del solco.

Io caracollavo nella sua scia chiodata,
Cadevo qualche volta sulla lucida zolla;
Ogni tanto mi portava a cavalcioni in spalla
E andavo su e giù con il suo passo.

Volevo diventar grande per saper arare,
Chiudere l’occhio, irrigidire il braccio.
Tutto quel che ho mai fatto era seguirlo
In giro per la fattoria nella sua grande ombra.

Ero un fastidio, inciampavo, cadevo in terra,
Mugolavo continuamente. Ma oggi
È mio padre che continua a barcollarmi
Dietro, e non se ne vuole andare.

Una poesia che celebra il legame tra padre e figlio

Pubblicata per la prima volta nel 1966 nella raccolta “Death of a Naturalist” e tradotta in italiano con il titolo di “Morte di un naturalista”, “Seguace” è una poesia in cui Heaney riversa il ricordo della terra d’origine e l’affetto nei confronti del padre. Le sei strofe di “Seguace” hanno, infatti, come temi centrali il legame con la terra natia e quello con il padre.

In un passato e in un presente che si intersecano, Heaney ci mostra quanto sia stata importante per lui la figura paterna. Il padre è per lui una guida, un esempio da seguire e ammirare in silenzio, per imparare da lui tutti i segreti dell’antico mestiere dell’agricoltore. Il fare poesia è assimilabile, secondo il grande poeta irlandese, a ciò che egli chiama “arte della vanga”, cioè l’agricoltura. Perciò, scrivendo, Heaney perpetua, anche se in modo figurato, il mestiere del padre. Il legame fra i due è quindi reso ancora più concreto dalla continuità dei loro mestieri. Uno lavora la terra con la vanga, l’altro la carta con la penna.

I richiami al lavoro della terra sono molteplici e dimostrano una grande esperienza nell’ambito: “l’aratro a cavalli”, “le stegole e il solco”, “il versoio”, “il vomere” ecc… sono tutti termini tecnici appartenenti al settore agricolo che, con maestria, il poeta riesce ad inserire all’interno di un componimento poetico con estrema naturalezza.

Ciò che più colpisce, però, leggendo “Seguace”, è che i versi raccontano di un legame forte ed intimo in cui è facile rispecchiarsi: il figlio non fa che osservare il padre per imparare da lui e per non lasciarsi sfuggire nemmeno un istante del lavoro del padre. I due non si rivolgono nemmeno la parola: il padre lavora instancabilmente, mentre Heaney lo osserva per carpirne i segreti.

E quando meno ce lo aspetteremmo, alla fine del componimento, il passato si trasforma in presente, e ci troviamo dinanzi all’immagine meno gioiosa ed entusiasta, di un uomo non più forte ed autosufficiente: troviamo un padre che ha bisogno del figlio per vivere, che segue e non è seguito, barcollando dietro l’erede, come a ricordarci che tutto cambia nella vita, le persone, i ruoli sociali, i luoghi… Anche le relazioni cambiano; si evolvono. Così capita che padre e figlio si invertano nei loro ruoli, senza che la forza del legame che li unisce indissolubilmente per la vita venga mai intaccata.

Seamus Heaney

Seamus Heaney è stato un grande esponente della cultura irlandese del Novecento, nonché massimo rappresentante contemporaneo del rinascimento poetico irlandese. Vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1995, Heaney ha fatto dell’Irlanda e delle sue tradizioni il punto cardine della sua produzione poetica. Nasce in una fattoria dell’Irlanda del Nord, primo di nove figli.

La sua infanzia è turbata dall’incidente automobilistico che provoca la morte di uno dei suoi fratelli. Sebbene provenga da una famiglia di umili contadini, il giovane Seamus prosegue gli studi fino al conseguimento della laurea in lettere, a Belfast. Dopo la laurea, Heaney insegna lettere prima a Belfast e poi a Dublino. Negli anni a venire, la sua vita si divide fra Irlanda e Stati Uniti. Muore nel 2013, a Dublino.

 

 

© Riproduzione Riservata