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Ricordo di Maria A., la poesia di Bertolt Brecht sull’amore che sfugge

Scopri la magia di "Ricordo di Maria A." la poesia di Brecht su un attimo di amore che svanisce veloce. Una poesia che ha conquistato il mondo dell'arte

Ricordo di Maria A. di Bertolt Brecht è una poesia capolavoro, che dona emozioni uniche. Non a caso, è riuscita a coinvolgere l’attenzione di registi, cantanti e attori. 

La poesia “Ricordo di Marie A.” fu scritta da Bertolt Brecht il 21 gennaio 1920 mentre andava in treno a Berlino e ricorda un amore del poeta, che un giorno ha baciato una ragazza, Marie, ma poi ha dimenticato tutto di lei.

Ciò che rimane fisso al poeta è l’attimo preciso del bacio in cui tutto ciò che lo circondava è diventato parte integrante del ricordo.

E su di noi nel bel cielo d’estate
c’era una nube ch’io mirai a lungo:
bianchissima nell’alto si perdeva
e quando riguardai era sparita.

La nuvola come il bacio e come i sentimenti provati per la ragazza sono un attimo, um momento velocissimo che svanisce dalla memoria.  

La nuvola passeggera è il simbolo del desiderio e della nostalgia, sospesa tra terra e cielo come le anime degli uomini, fra il tempo e l’eternità.

L’atmosfera di quel giorno di settembre emerge nostalgica nei pensieri di Bertolt Brecht. Tutto ciò che viveva in quell’attimo è svanito nel nulla. Sembra percepire l’incalzante ritmo della vita che veloce ci fa sfuggire anche quegli attimi che ci hanno donato un’emozione. 

la vita inesorabile trascina e trasforma tutto, tranne quelle immagini che riescono a rimane eterne nella memoria: la nuvola di quel giorno di settembre.

Ricordo di Maria A. fa parte del Libro di devozioni domestiche

La poesia di Brecht fa parte della raccolta Libro di devozioni domestiche (Die Hauspostille, il titolo originale dell’opera) la prima opera poetica di Bertolt Brecht, pubblicata nel 1927, composta da 5 lezioni.

Riprende volutamente l’andamento di un “breviario o manuale di pietà” la cui lettura scandisce il ritmo della giornata.

Una “litania del respiro”, per ricordare una delle liriche più celebri del volume, che rappresenta l’attenzione rivolta agli aspetti meno evidenti della quotidianità e l’attenzione venata dalla considerazione verso l’altro e le cose, verso il proprio fare.

Come riporta la presentazione del libro da parte di Einaudi

Si delinea qui, nei suoi contorni precisi, quella che sarà la polemica insistente di tutta l’attività di Brecht nel teatro, nella poesia, nella saggistica, nel romanzo, nell’apologo. Un distacco netto dalle convenzioni borghesi, la tentazione continua di provocare la mentalità ristretta del filisteo tedesco, di questo paradigma umano intramontabile nonostante i colpi che da secoli tentano invano di demolirlo. Se si considera l’Hauspostille in relazione ai posteriori libri di versi Brechtiani, si vedrà che il titolo Libro di devozioni domestiche racchiude nella sua ambiguità un duplice significato: di ritorsione verso un ordine ipocrita, ma anche di proposta di un nuovo stile dei rapporti umani.

Ricordo di Maria A. di Bertolt Brecht

1.

Un giorno di settembre, il mese azzurro,
tranquillo sotto un giovane susino
io tenni l’amor mio pallido e quieto
tra le mie braccia come un dolce sogno.
E su di noi nel bel cielo d’estate
c’era una nube ch’io mirai a lungo:
bianchissima nell’alto si perdeva
e quando riguardai era sparita.

2.

E da quel giorno molte molte lune
trascorsero nuotando per il cielo.
Forse i susini ormai sono abbattuti:
Tu chiedi che ne è di quell’amore?
Questo ti dico: più non lo ricordo.
E pure certo, so cosa intendi.
Pure il suo volto più non lo rammento,
questo rammento: l’ho baciato un giorno.

3.

Ed anche il bacio avrei dimenticato
senza la nube apparsa su nel cielo.
Questa ricordo e non potrò scordare:
era molto bianca e veniva giù dall’alto.
Forse i susini fioriscono ancora
e quella donna ha forse sette figli,
ma quella nuvola fiorì solo un istante
e quando riguardai sparì nel vento.

Erinnerung an die Marie A. di Bertolt Brecht

1.

An jenem Tag im blauen Mond September
Still unter einem jungen Pflaumenbaum
Da hielt ich sie, die stille bleiche Liebe
In meinem Arm wie einen holden Traum.
Und über uns im schönen Sommerhimmel
War eine Wolke, die ich lange sah
Sie war sehr weiß und ungeheuer oben
Und als ich aufsah, war sie nimmer da.

2.

Seit jenem Tag sind viele, viele Monde
Geschwommen still hinunter und vorbei.
Die Pflaumenbäume sind wohl abgehauen
Und fragst du mich, was mit der Liebe sei?
So sag ich dir: Ich kann mich nicht erinnern
Und doch, gewiß, ich weiß schon, was du meinst.
Doch ihr Gesicht, das weiß ich wirklich nimmer
Ich weiß nur mehr: ich küßte es dereinst.

3.

Und auch den Kuß, ich hätt ihn längst vergessen
Wenn nicht die Wolke dagewesen war
Die weiß ich noch und werd ich immer wissen
Sie war sehr weiß und kam von oben her.
Die Pflaumenbäume blühn vielleicht noch immer
Und jene Frau hat jetzt vielleicht das siebte Kind
Doch jene Wolke blühte nur Minuten
Und als ich aufsah, schwand sie schon im Wind.

( “Die Hauspostille”, Suhrkamp Verlag, Frankfurt am Main, 1960)

Una poesia che ha conquistato i grandi artisti e anche la pubblicità 

Diventò una canzone di Milva, uno dei punti forti del suo repertorio. Erinnerung an die Marie A., il titolo originale della poesia, è stata cantata da Ernst Busch.

Uno stralcio della poesia è stato immortalato anche in un commovente passaggio del capolavoro cinematografico Le Vite degli Altri del 2006, scritto e diretto da Florian Henckel von Donnersmarck, vincitore del Premio Oscar per il miglior film straniero.

Ricordo di Maria A. di Bertolt Brecht è riuscita a coinvolgere anche il mondo della pubblicità, celebre l’interpretazione della poesia da parte di Giorgio Albertazzi in un Carosello del 1959 per la Barilla.

Il Video di Milva che canta Ricordo di Maria A

Saro Trovato

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