L’amore, il desiderio, quando esiste davvero non ha una misura. I baci, se sono quelli sentiti, veri, Valgono più delle stelle, o meglio non hanno un valore calcolabile. Il Carme VII di Gaio Valerio Catullo ci svela una diomensione dell’amore che non ha pari. Quando si ama in modo autentico l’amore è qualcosa che può essere paragonato al cosmo, all’infinito.
L’amore di Catullo per la sua Lesbia è entrato con vigore nella letteratura mondiale, diventando il simbolo dell’amore assoluto, della passione, del desiderio intimo, di quella voglia dell’altro che entra dentro, nella parte più profonda dell’anima e non riesce più ad uscire fuori, diventando gioia e tormento, felicità e sofferenza.
Il carme VII fa parte della prima parte definita “quisquilie”, che si apre con una dedica a Cornelio Nepote, della raccolta di poesie Catulli Veronensis Liber o Carmina di Gaio Valerio Catullo la cui prima edizione originale risale al I secolo a.C.
Leggiamo questo splendida poesia di Catullo per vivere tutta la magia dell’amore e la sensibilità del suo autore.
Carme VII di Gaio Valerio Catullo
Mi chiedi, Lesbia, quanti tuoi baci
bastino per saziare la mia voglia di te.
Quanti sono i granelli di sabbia africana
che è sparsa in Cirene ricca di silfio,
tra l’oracolo torrido di Giove
e il sacro sepolcro dell’antico Batto;
o quante stelle nella notte silente
spiano gli amori furtivi degli uomini:
questo è il numero di baci
che vuole Catullo, pazzo di te.
Che i curiosi non possono contarli
né una lingua maligna maledirli.
Carmina VII, Gaius Valerius Catullus
Quaeris, quot mihi basiationes
tuae, Lesbia, sint satis superque.
quam magnus numerus Libyssae harenae
lasarpiciferis iacet Cyrenis
oraclum Iovis inter aestuosi
et Batti veteris sacrum sepulcrum;
aut quam sidera multa, cum tacet nox,
furtivos hominum vident amores:
tam te basia multa basiare
vesano satis et super Catullo est,
quae nec pernumerare curiosi
possint nec mala fascinare lingua.
Gli infiniti baci di Catullo per dare senso al potere assoluto dell’amore
Gli infiniti baci di Catullo per Lesbia offrono il senso vero di cosa sia l’amore vero: l’infinito. Nel suo Carme VII il poeta di origini veronesi ci dona una “quisquilia” di grande impatto emotivo, versi in grado di emozionare e che danno il senso di quanto potente ed emozionante possa essere l’amare.
Prova a leggere il Carme V se vuoi dare continuità al pensiero sull’amore di Catullo
Chi era Lesbia, la Musa del Carme di Catullo
Lesbia è la donna amata da Gaio Valerio Catullo a cui dedica nel suo Liber numerosi poemi dai quali emerge l’amore intenso, tormentato e passionale per la sua Musa. È probabile che “Lesbia” sia uno pseudonimo poetico. Il vero nome dell’amata è Clodia, una nobildonna romana appartenente alla gens Claudia, famosa per la sua bellezza, intelligenza e stile di vita mondano.
Lesbia è al centro del corpus poetico di Catullo e incarna l’idea di un amore totalizzante, che diventa sia fonte di ispirazione poetica sia motivo di profonda sofferenza.Attraverso il suo tormentato rapporto con Lesbia, Catullo esplora temi come la caducità della vita, la passione, il dolore, la gelosia e la fragilità delle relazioni umane.
In ogni caso la loro è una relazione trasgressiva, lei lo avrebbe tradito spesso e nei “Carmi” del Liber lui celebra questa donna rivelando amore, passione, tormento, gelosia. In alcuni momenti Lesbtia appare come divina, in altri esprime il suo disprezzo per il comportamento di lei.
I baci come misura dell’amore vero
Il poeta latino utilizza un’iperbole per dare senso al potere infinito dell’amore. Rivolgendosi all’amata Lesbia le confessa che per misurare i baci da rivolgere alla donna amata non c’è al mondo nessuna unità di misura in grado di poterne dare un conteggio.
Mi chiedi, Lesbia, quanti tuoi baci
bastino per saziare la mia voglia di te.
Quanti sono i granelli di sabbia africana
che è sparsa in Cirene ricca di silfio,
tra l’oracolo torrido di Giove
e il sacro sepolcro dell’antico Batto;
Il desiderio, afferma nei suoi versi Catullo, è una forza irrazionale e potente, che attraversa i corpi e i secoli. Non conosce economia. Non vuole il giusto, ma il tutto. E chiede di essere vissuto fino al rischio, fino alla follia. Catullo per rappresentare questo concetto fa riferimento ai “granelli di sabbia del deserto africano”. Offre una dimensione geografica e mentalmente visibile per dare il senso che non si può misurare in nessun modo il desiderio di chi ama. È infinito, impossibile da poter anche comprendere.
I baci son o come le stelle presenti nel firmamento
Ma, Catullo per rafforzare ancora il senso del suo immenso desiderio, la sua passione, i suoi sentimenti per l’amata Clodia ci dona un’altra visione per dimostrare come l’amore non ha confini umani, ma cosmici.
o quante stelle nella notte silente
spiano gli amori furtivi degli uomini:
questo è il numero di baci
che vuole Catullo, pazzo di te.
Il cielo sereno della notte diventa protagonista dell’ennesima iperbole. Sono le stelle le testimoni del desiderio. Gli astri celesti, immobili e silenziosi, osservano gli amori nascosti degli umani. Sono un simbolo universale di eternità, mistero e segretezza. L’idea che “spiano” gli amanti aggiunge un tocco di intimità quasi proibita. L’amore di Catullo e Lesbia è un amore intimo, passionale, che si muove in modo segreto, nascosto, raccolto.
Il numero di baci richiesto dal poeta è pari al numero di stelle: una quantità incalcolabile. È un’immagine che sottolinea la follia amorosa (il “vesanus amor”), in cui il desiderio non conosce limite né sazietà. Catullo si definisce pazzo, riconoscendo che l’amore non segue la logica ma la passione. Il bacio, gesto semplice e quotidiano, diventa qui un simbolo di eccesso e infinito, una dichiarazione assoluta di dedizione.
Nessuno può fermare chi si ama
Per dare ancora più senso all’inattaccabilità dell’amore vero il poeta latino conclude con due versi che esprimono come neppure il controlo sociale può frenare l’amore nella sua pssione e nella sua intimità.
Che i curiosi non possono contarli
né una lingua maligna maledirli.
Seguendo ciò che dice Catullo l’amore non può essere controllato, giudicato, condannato. Rimane libero e inattaccabile di fronte a qualsiasi freno imposto dagli altri. In questo senso, la sua poesia è già un atto rivoluzionario, dimostrando un’inattesa contemporaneità.
teniamo a sottolineare che i baci di Catullo non sono solo espressione erotica. Sono segni di un amore che vuole durare oltre il tempo. Non hanno timore del controllo imposto dalla pubblica morale e del giudizio dei numerosi maligni che per invidia o per innata cattiveria si pongono come nemici veri dell’amore e di coloro che si amano.