“Prato” (1931), la potente poesia di Ungaretti sulla primavera come simbolo di rinascita

4 Aprile 2025

In questa poesia, intitolata “Prato”, Giuseppe Ungaretti racconta la rinascita e la forza della fragilità attraverso la metafora della primavera.

“Prato” (1931), la potente poesia di Ungaretti sulla primavera come simbolo di rinascita

La poesia è capace di riunire insieme gli accadimenti naturali e il sentimento dell’uomo che all’interno della natura abita, pensa, sogna, ama. “Prato” è un emozionante componimento di Giuseppe Ungaretti che racconta la fragile e perciò inesprimibile bellezza della rinascita attraverso la metafora della primavera.

“Prato” di Giuseppe Ungaretti

La terra
s’è velata
di tenera
leggerezza.
Come una sposa
novella
offre
allibita
alla sua creatura
il pudore
sorridente
di madre.

Il significato di questa poesia

Dove leggere “Prato”

La poesia “Prato” di Giuseppe Ungaretti fa parte della raccolta “L’Allegria“, opera che segna un punto di svolta nella poesia italiana del Novecento.

Questa raccolta nacque dall’esperienza della guerra e della scoperta interiore, e la sua stesura fu lunga e articolata.

Inizialmente pubblicata nel 1916 con il titolo “Il porto sepolto”, venne poi ampliata e riedita nel 1919 con il titolo “Allegria di naufragi”. Solo nel 1931, nella versione definitiva, assunse il titolo attuale, “L’Allegria”.

Questo percorso editoriale riflette l’evoluzione del poeta, che progressivamente sposta l’accento dalla dimensione tragica della guerra a una riscoperta della vita e della meraviglia.

La raccolta è pervasa da un sentimento di rinascita, in cui la parola poetica si fa essenziale, spoglia di orpelli, ma capace di esprimere una vastità di emozioni.

“Prato” si inserisce perfettamente in questo contesto, con la sua celebrazione della natura come elemento primigenio e vitale, carico di stupore e sacralità.

Giuseppe Ungaretti, che nelle poesie di guerra aveva descritto la sofferenza e l’angoscia con versi brevi e incisivi, in componimenti come questo rivolge il suo sguardo alla vita con rinnovato incanto, restituendo al mondo una leggerezza che sembra riscattare il dolore passato.

Lo stile unico di Ungaretti

Dal punto di vista stilistico, “Prato” si distingue per la sua brevità e la struttura essenziale, caratteristiche tipiche della poetica ungarettiana, che si avvicina all’ermetismo per la concentrazione delle immagini e l’uso parsimonioso della parola.

Il componimento è costruito su versi liberi, privi di rime regolari, e su un ritmo dolce e cadenzato, in cui ogni parola assume un peso specifico.

La musicalità è ottenuta attraverso ripetizioni di suoni morbidi, come la frequente presenza della “l” e della “r”, che contribuiscono a creare un senso di armonia e fluidità. Ungaretti sfrutta anche l’anafora con la ripetizione della congiunzione “di”, che rafforza la descrizione della terra come velata “di tenera leggerezza”.

Sul piano delle figure retoriche, spicca la personificazione della terra, che assume connotati umani e materni, e la metafora centrale della natura come sposa novella, un’immagine delicata e potente che racchiude il senso di una nascita e di un’offerta pura e incontaminata.

Rinascere dopo il dolore

“Prato” ruota attorno a un’idea di trasformazione e di rinnovamento, che si lega perfettamente al tema della primavera.

La terra non è solo un elemento naturale, ma una presenza viva, che si vela di leggerezza, quasi a voler suggerire un senso di timido risveglio dopo il lungo inverno.

Il riferimento alla sposa novella introduce una dimensione affettiva e simbolica molto forte: la terra diventa una figura femminile, sorpresa e commossa nel donare nuova vita.

L’accostamento tra il pudore e il sorriso materno crea un’immagine di dolcezza assoluta, in cui la natura appare non solo come generatrice di vita, ma anche come entità colma di tenerezza e di protezione.

In questo senso, il componimento si fa espressione di un sentimento di meraviglia nei confronti del mondo, tipico della poetica di Ungaretti, che anche nei suoi versi più essenziali riesce a racchiudere un’idea universale di amore, fragilità e bellezza.

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