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“Per sempre” (1959) di Giuseppe Ungaretti, poesia sul desiderio intenso di riabbracciare chi non c’è più

Scopri i meravigliosi versi di "Per sempre" la poesia che Giuseppe Ungaretti dedicò alla moglie ad un anno della sua morte.

Per sempre di Giuseppe Ungaretti è una poesia di vero amore che il poeta dedica alla moglie scomparsa e che mette in scena la voglia di poter vedere rinascere la compagna di una vita.

Una poesia che vogliamo condividere con tutti coloro che purtroppo hanno perso la persona cara. Molte volte non è solo la morte a provocare e a far vivere le emozioni che il poeta ci trasferisce con la poesia.

Il concetto della perdita, della mancanza e la conseguente voglia di poter riabbracciare chi si ama è qualcosa che travalica la morte. Fa parte di tutte le separazioni definitive. Di certo quando arriva la morte il muro che divide diventa decisamente impossibile da abbattere o da scavalcare.

Giuseppe Ungaretti aveva sposato Jeanne Dupoix, un’insegnante di francese, nel 1920 e dalla loro unione erano nati i due figli Anna Maria e Antonietto. La moglie di Ungaretti si spense in clinica il 24 maggio 1958 in seguito a una lunga malattia.

Per sempre fu scritta un anno dopo, il 24 maggio 1959, ed è la poesia conclusiva della raccolta Il taccuino del vecchio, pubblicata a Milano da Arnoldo Mondadori Editore per la prima volta nel 1960.

Ma leggiamo questa poesia d’amore di Giuseppe Ungaretti per esplorarne tutte le emozioni.

Per sempre di Giuseppe Ungaretti

Senza niuna impazienza sognerò
Mi piegherò al lavoro
Che non può mai finire,
E a poco a poco in cima
Alle braccia rinate
Si riapriranno mani soccorrevoli

Nelle cavità loro
Riapparsi gli occhi, ridaranno luce,
E, d’improvviso intatta
Sarai risorta, mi farà da guida
Di nuovo la tua voce,
Per sempre ti risento.

Il vero amore dura per sempre

Per sempre è una poesia di Giuseppe Ungaretti che merita di essere considerata tra le più belle del poeta nato ad Alessandria d’Egitto. In due intense strofe c’è tutta la voglia di poter riabbracciare l’amata moglie.

Nella poesia c’è il senso della rinascita e del ricongiungimento. C’è il desiderio di voler donare il proprio cuore e la propria vita ad una donna speciale.

Una matrimonio lungo quasi 40 anni

I due avevano vissuto quasi 40 anni insieme e avevano dovuto sopportare la morte del figlio ancora giovanissimo Antonietto, che morì nel 1939, all’età di soli nove anni, per un’appendice curata male. La famiglia Ungaretti si trovava in Brasile, dove al poeta avevano offerto la cattedra di Letteratura Italiana presso l’Università di San Paolo.

Al figlio scomparso Giuseppe Ungaretti dedico i versi di Giorno per giorno, dove il poeta racconta un amore infinito, in cui ancora una volta si ripete quel “sempre” che dà senso ad un legame che non finirà mai.

Giuseppe Ungaretti e Jeanne conobbero e vissero insieme il dolore più grande per la perdita del ragazzo, che il poeta trasferì anche in alcune poesie dedicate al figlio.

In Per sempre il poeta non nomina mai la moglie, evidentemente per una sorta di pudore e rispetto nei confronti della persona con cui aveva vissuto la sua vita. Ma il riferimento a Jeanne Dupoix è chiaro ed evidente. C’è da dire che in genere non scriveva poesie indirizzate alla moglie.

Diverse attenzioni a dire il vero, un ormai settantottenne Giuseppe Ungaretti, ebbe per Bruna Bianco, una giovane donna che il poeta incontrò nel 1966 mentre si trovava a San Paolo del Brasile, per una serie d’incontri. Tra i due nacque una storia d’amore durata fino al 1969, che troncò lo stesso poeta ormai prossimo alla fine. Ricordiamo che Ungaretti morì a Milano l’1 giugno 1970.

Una dedica ad un anno della morte di Jeanne Dupoix

Per sempre è un tributo che il poeta fa alla moglie Jeanne, qualcosa di sentito e di molto profondo. Ungaretti cerca di mettere in luce e di ricordare le sue doti migliori, ovvero il sapergli stare accanto, la sua generosità, e il suo saper fare da guida nella relazione.

Una donna che lo ha seguito e accompagnato per tutta la sua vita e che non si è mai tirata indietro nel sostenere il profondo sconforto vissuto dal poeta. I segni della perdita del figlio (1939) e del fratello Costantino, prima (1937)  furono devastanti per Ungaretti e la presenza al suo fianco della moglie fu importante.

La speranza di poter riabbracciare la moglie

In Per sempre, Giuseppe Ungaretti cerca di creare un legame indelebile con la su Jeanne attraverso proprio la sua poesia. Il poeta esordisce nella poesia con “senza niuna impazienza sognerò”. Un messaggio chiaro che non intende smettere di sognare di poter avere la moglie di nuovo accanto.

E continua affermando che il suo lavoro di poeta diventa fondamentale per affrontare l’attesa di poter riabbracciare nuovamente (“braccia rinate”) e poter offrire di nuovo tutto il suo sostegno alla moglie.

Non dimentichiamo che la donna durante la malattia aveva avuto vicini il poeta e la figlia Anna Maria, chiamata con affetto dai genitori Ninon.

Il lavoro è l’unica cosa che lo può distogliere, l’unica cosa che lo può tenere vivo e allo stesso tempo non fargli perdere mai la speranza che lei possa “tornare”

Il ritorno di Jeanne

Nella seconda strofa della poesia, Giuseppe Ungaretti immagina di poter rivedere di nuovo gli occhi della moglie e che lo sguardo di lei porterà quella luce che ormai sembra mancare.

Il poeta è come se la rivedesse viva. La rinascita della moglie gli dona immediatamente quella guida, quel supporto che non c’è più.

E come se ascoltasse di nuovo la sua voce, che gli infonde la gioia di poter stare insieme a lei per sempre. “Per sempre ti risento”, in questo modo chiude la poesia Giuseppe Ungaretti.

Il desiderio di tanti nei versi di Per sempre

I versi della poesia sono nella loro essenza commoventi. Leggendo le parole di Ungaretti si coglie la sofferenza di tantissime persone che hanno vissuto la perdita della persona amata.

Di certo la morte è ciò che rende la mancanza non gestibile. Ma tutte le perdite, la rottura delle storie d’amore, lasciano un solco indelebile. Si finisce come Ungaretti a non smettere mai di sognare il ritorno della persona che è andata via.

Nel ritorno sperato da Giuseppe Ungaretti di Jeanne Dupoix  vive la speranza e l’attesa si tutti coloro che amano e putroppo hanno perso la cosa più importante della loro vita.

Speranza e attesa sono gli elementi che permettono la sopravvivenza e riescono a donare la calma di poter affrontare il dolore nella convinzione che il “per sempre” permette di tenere vivo ciò che è stato e potenzialmente, in base alle convinzioni sul dopo morte, ciò che sarà nella vita ultra terrena.

Non è vero che le parole non servono. Le parole permettono di trovare rimedio alla sofferenza e dare un senso alla vita quando tutto sembra essere finito, distrutto, andato.

Le parole di Giuseppe Ungaretti e la delicatezza con cui si “ricongiunge” alla moglie danno il senso della grande poesia e del valore di chi riesce a comporre quei magici segni.

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