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“Pasqua” di Guido Gozzano (1883-1916): il significato laico della festa

Scopriamo il significato della poesia "Pasqua" di Guido Gozzano ovvero il valore di questa festa per chi non ha un credo religioso.

Pasqua di Guido Gozzano è una poesia che offre della festa pasquale un’immagine rivoluzionaria. Non c’è la solita gioia, rinascita, bellezza, amore, pace.

C’è l’inquietudine dell’uomo moderno che riscopre in modo laico la forza del messaggio della Resurrezione.

La Pasqua di Guido Gozzano trasmette un’atmosfera crepuscolare, cupa, profonda. Il poeta attraverso una simbologia di grande impatto, mette in scena la sofferenza e le contraddizioni della società.

La poesia, contenuta nella raccolta postuma Le dolci rime (Fratelli Treves, 1937), viene utilizzata molto nelle scuole come poesia per bambini, ma la profondità del componimento in realtà è di grande impatto per gli adulti.

Dai versi di Guido Gozzano emerge l’inquietudine e la sofferenza di uno scrittore laico, agnostico e che dovette combattere con la malattia.

Ma, leggiamo la poesia per scoprirne il significato.

Pasqua di Guido Gozzano

A festoni la grigia parietaria
come una bimba gracile s’affaccia
ai muri della casa centenaria.

Il ciel di pioggia è tutto una minaccia
sul bosco triste, ché lo intrica il rovo
spietatamente, con tenaci braccia.

Quand’ecco dai pollai sereno e nuovo
il richiamo di Pasqua empie la terra
con l’antica pia favola dell’ovo.

Un’altra visione della Pasqua

Pasqua di Guido Gozzano è una delle poesie della fase più avanzata della vita del poeta. Si avverte la ricerca di spiritualità di chi come Gozzano non riesce a trovare risposte nella religione. 

Per coprendere il senso di questa splendida poesia bisogna capire lbrevemente il senso della poetica di Gozzano. Lo scrittore non assume pose da letterato e scrive le sue rime, segnate dalla tristezza e dal sentimento della morte, con ironico distacco.

Guido Gozzano è alla ricerca di felicità e di amore che si scontra presto con la quotidiana presenza della malattia, della delusione amorosa, della malinconia che lo porta a vivere la solitudine

L’inquietudine di chi vive la festa senza un credo religioso

La Pasqua diventa per il poeta un momento riflessivo sulla vera forza del messaggio cristiano. Il poeta torinese toglie ogni significato religioso alla Pasqua offrendo una lettera rivoluzionaria della festa. 

Chi non crede può vivere ugualmente i valori della Pasqua. La Resurrezione di Cristo ha un valore che va oltre la fede. Rappresenta la rinascita dell’umanità, o meglio la nascita stessa degli esseri viventi.

Il quadro cupo, apocalittico messo in scena dal poeta, coincide se guardiamo alla simbolismo con il “calvario” cristiano. Ma, non c’è bisogno di religiosità per avvertire che l’umanità sembra preferire le tenebre alla luce.

Se analizziamo bene la poesia, Guido Gozzano inizia il componimento descrivendo l’immagine di una casa avvolta da una pianta rampicante, molto probabilmente è la casa centenaria della famiglia del poeta.

La pianta grigia è il passato, ovvero l’esperienza di vita compiuta del poeta, che come sappiamo dalla sua biografia è stata inquieta e sofferente, anche a causa della malattia.

Ad un certo “come una bambina che si affaccia ai muri della casa centenaria” si risveglia la voglia di capire. Emerge l’anima innocente di chi si interroga sul senso religioso della festa pasquale.

Nella visione di Guido Gozzano la Pasqua può essere immaginata come un  paesaggio cupo, triste. Il cielo stesso minaccia tempesta che sta per abbattersi sul bosco triste martoriato dai rovi che avanzano minacciosi.

Si avverte la sofferenza del bosco violentato dalle “tenaci braccia” dei rovi. In questa immagine emerge la profonda contraddizione di chi non riesce ad avvertire e vivere le emozioni di coloro che per credo religioso invece riescono a percepire.

La Pasqua è la vita

Ma, il richiamo della Pasqua, che il poeta fa coincidere “con il canto che arriva dal pollaio” è la risposta alla sua ricerca.

L’uovo simbolicamente è espressione della vita. Tutto ciò che è cupo perde forma di fronte al richiamo della Pasqua che per il poeta coincide con “l’antica pia favola dell’uovo”.

Da quell’uovo nascerà nuova vita ed è questa l’essenza e il significato della Resurrezione cristiana. La vita diventa così l’antidoto alle tenebre. Amare la vita significa rinascere, risorgere costantemente tutti i giorni.

“La pia favola dell’uovo” dona spazio ad una visione laica della festa religiosa. Ovunque c’è vita c’è Pasqua.La vita è l’essenza di un mistero che avvolge l’assoluto. Non c’è bisogno di un credo religioso per avvertirne la forza positiva sull’esistenza.

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