Sei qui: Home » Poesie » “Non c’è stata primavera” di André Gide, una poesia sul valore della gioia

“Non c’è stata primavera” di André Gide, una poesia sul valore della gioia

Può un cuore sterile vedere sbocciare di nuovo la primavera? "Finché c'è vita, c'è speranza", direbbe qualcuno. Forse lo pensava anche André Gide.

“Forse, è fuggita ormai una primavera/ Senza che la vedessimo apparire”: la bella stagione ci parla di rinascita, della gioia di vivere che si irradia dal sole a tutti gli esseri viventi del globo. “Non c’è stata primavera” è una profonda poesia in cui André Gide parla del nostro stato d’animo, che a volte ci impedisce di cogliere i doni della vita.

Se nel cuore non splende il sole

Il sole diventa all’improvviso più vivido, la terra più calda; i mandorli in fiore sempre più numerosi, i prati vivaci, le farfalle e le coccinelle si producono in leggiadri svolazzi. Ad un tratto, è primavera. E anche il nostro corpo nutre il desiderio di scaldarsi al sole ed accogliere dentro di sé i primi teneri raggi di vita.

Ma la primavera non è sempre facile da vivere, soprattutto quando il cuore piange, le giornate non ci sorridono ed il mondo soffre, impregnato del male gratuito che ogni giorno gli infliggiamo con i nostri atti efferati. Parla proprio di questo la bella poesia di André Gide, dal titolo “Non c’è stata primavera”, composta nel 1922 e parte della raccolta “Les cahiers et les poésies d’André Walter“.

Un componimento che ci ricorda che la primavera e la sua gioia non possono sbocciare in un cuore reso sterile dal dolore e dal male. Dei versi emozionanti che ci invitano a curare le nostre ferite, ad alleviare quelle di chi ci sta accanto, per riuscire ad apprezzare tutta la bellezza che ci circonda, prima o poi destinata a rifiorire.

“Non c’è stata primavera” di André Gide

“Quest’anno cara, non c’è stata primavera;
Non canti sotto i fiori e non fiori leggeri,
Non risa e metamorfosi, né Aprile;
Non avremo intrecciato le ghirlande di rose.

Chini eravamo al chiarore delle lampade
Ancora, e su tutti i libri dell’inverno
Quando ci ha sorpreso un sole di settembre
Pavido e rosso e come anemone di mare.

Mi hai detto: ”Guarda! Ecco l’Autunno.
Dunque, è stato un sonno il nostro?
Se dobbiamo vivere ancora
Tra questi in-folio, rischia di diventar monotono.

Forse, è fuggita ormai una primavera
Senza che la vedessimo apparire;
Perché in tempo parli a noi l’aurora,
Apri le tende delle finestre”.

Pioveva. Le lampade abbiamo ravvivato
Impallidite per quel sole rosso
E ci siamo rituffati nell’attesa
Della chiara primavera che è alle porte”.

“Il n’y a pas eu de printemps cette année”

“Il n’y a pas eu de printemps cette année, ma chère ;
Pas de chants sous les fleurs et pas de fleurs légères,
Ni d’Avril, ni de rires et ni de métamorphoses ;
Nous n’aurons pas tressé de guirlandes de roses.

Nous étions penchés à la lueur des lampes
Encore, et sur tous nos bouquins de l’hiver
Quand nous a surpris un soleil de septembre
Rouge et peureux et comme une anémone de mer.

Tu m’as dit : « Tiens ! Voici l’Automne.
Est-ce que nous avons dormi ?
S’il nous faut vivre encore parmi
Ces in-folio, ça va devenir monotone.

Peut-être déjà qu’un printemps
A fui sans que nous l’ayons vu paraître ;
Pour que l’aurore nous parle à temps,
Ouvre les rideaux des fenêtres. »

Il pleuvait. Nous avons ranimé les lampes
Que ce soleil rouge avait fait pâlir
Et nous nous sommes replongés dans l’attente
Du clair printemps qui va venir”.

André Gide

André Gide è nato a Parigi il 22 novembre 1869 ed è scomparso nella medesima città il 19 febbraio 1951. È stato un importante scrittore, poeta e pensatore francese, un uomo che si è distinto oltre che per le sue opere anche per l’amore per la libertà e l’onesta intellettuale.

L’autore ha lottato a lungo e con speranza per contribuire alla costruzione di una società nuova in cui il senso della vergogna per le proprie diversità venisse sostituito dalla consapevolezza e dalla capacità di guardare oltre.

L’opera di Gide ha influenzato non solo la letteratura, ma anche la società odierna. È un autore fortemente contemporaneo per la critica al pensiero di una società che non accetta la diversità e troppo legata ad una morale precostituita. Nel corso della sua vita e attraverso le sue opere, André Gide ha sempre cercato di andare oltre i limiti, i pregiudizi e la mancanza di rispetto verso se stessi e il prossimo.

© Riproduzione Riservata