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“L’ulivo benedetto” di Giovanni Pascoli poesia sulla forza della pace

In occasione della prossima Domenica delle Palme leggi la forza simbolica de "L'ulivo benedetto" la poesia di Giovanni Pascoli che educa alla pace.

L’ulivo benedetto di Giovanni Pascoli è un a poesia che ci dona una messaggio di pace e di speranza.

Con leggerezza il poeta di San Mauro di Romagna ci porta all’interno della simbologia della domenica delle palme offrendo un invito alla serenità.

La poesia fu pubblicata nella raccolta Primi poemetti, pubblicata nel 1904, una raccolta che mette in evidenza la vita agreste tanto cantata da Pascoli.

L’ulivo in molte culture mediterranee è considerato un simbolo di pace, rinascita e speranza. Le foglie di ulivo sono state utilizzate sin dall’antichità come emblema di vittoria, pace e prosperità.

In occasione della Domenica delle Palme, l’ulivo, come la palma, è un richiamo alla promessa di rinascita e redenzione. Come gli antichi romani che agitavano le palme in segno di vittoria, i cristiani agitano i rami di ulivo per accogliere il loro Salvatore e celebrare la sua vittoria spirituale.

Noi vogliamo dare un significato più laico della simbologia della domenica delle palme e della condivisione dei rami di ulivo benedetti.

Ma leggiamo la poesia di Giovanni Pascoli, per coglierne il significato di grande speranza di pace. Oggi, ne abbiamo tanto bisogno.

L’Ulivo Benedetto di Giovanni Pascoli

Oh, i bei rami d’ulivo!
Chi ne vuole?
Son benedetti, li ha baciati il sole.
In queste foglioline tenerelle
vi son scritte tante cose belle.
Sull’uscio, alla finestra, accanto al letto
Mettete l’ulivo benedetto!
Come la luce e le stelle serene:
un po’ di pace ci fa tanto bene.

La pace può fare solo bene

L’ulivo benedetto di Giovanni Pascoli rientra nella serie di poesie che il poeta dedicò alla cultura bucolica, alla società contadina. Un’immagine sana di una realtà che tende a trasmettere valori positivi.

Siamo troppo immersi nel materialismo per saper cogliere le piccole cose che la società tradizionale metteva in essere per costruire il concetto di comunità, di unione.

La Domenica delle Palme, così come altri riti religiosi, in realtà sono una risposta alla coesione e all’integrazione sociale. Nel caso di una festa come la Pasqua la funzione simbolico-religiosa permetteva di dissimulare le liti e favorire le conciliazioni all’interno della comunità.

I dissidi presenti troppo spesso tra le persone, le famiglie, i vicini, gli abitanti feste come il Natale e la Pasqua trovavano un momento d’incontro e di pacificazione.

La Pasqua e il grande messaggio della Resurrezione di Gesù, dovrebbe essere il momento in cui riflettere: si depongono le armi e si stringono le mani in segno di Pace. La Domenica delle Palme apre la via alla benedizione della comunità e al ritrovare quella forza che permette di ottenere serenità.

Purtroppo, questi riti collettivi perdono sempre più di significato. Il senso religioso che serviva da monito ha perso il peso del controllo sociale. Quindi, i momenti per sanare i conflitti sono sempre meno.

Giovanni Pascoli nella sua poesia ci riporta in un luogo indefinito, potrebbe essere qualsiasi paese del primissimo ‘900 in cui si celebra la domenica delle palme.

È rituale che nelle piazze centrali, vicino le chiese c’è chi propone i rami d’ulivo benedetti. Sono molto importanti, il loro significato assume una rilevanza portentosa. L’ulivo benedetto è una sorta di amuleto che scaccia via i sentimenti negativi.

Quell’ulivo benedetto permetterà di tenere lontane le cose negative tutto l’anno. Ciò significa che il messaggio della Domenica delle Palme e della Pasqua sono fondamentali per affrontare il cammino della vita con positività.

Quel grandioso e positivo ramoscello di ulivo va esibito, mostrato, posizionato in tutti i luoghi in cui viviamo. Servirà a proteggere dai cattivi sentimenti nostri e degli altri.

Quell’ulivo benedetto, ovvero il suo significato, deve far parte del nostro modo di agire, di relazionarci con il prossimo, di perdonare chi ci fa male. La guerra, la lotta, le liti sono una grandissima perdita di energia. Le ostilità generano solo morte, distruzione, rottura, solitudine.

Come la luce e le stelle serene:
un po’ di pace ci fa tanto bene.

In questi due versi finali c’è il culmine del messaggio di Giovanni Pascoli che evidenzia che la pace e la serenità camminano sempre insieme. Tutto il resto è solo male e morte.

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