L’insegnamento di Khalil Gibran è una poesia in prosa che ci offre una visione innovativa e contemporanea di cosa dovrebbe essere l’insegnare e come condividere sapere e conoscenza. Alla base dei dettami che ci dona Gibran c’è qualcosa di molto importante, che molte volte non è preso in considerazione: le attitudini dell’allievo, dell’alunno.
Nessun “maestro” può offrire la sua di conoscenza, ma il suo compito, secondo Gibran, è quello di guidare, stimolare, motivare gli allievi nella strada che conduce al “sapere”. Sembra banale, ma non lo è. Ogni persona, ogni allievo, ogni alunno possiedono delle attitudini che vanno stimolate al massimo, perché l’importante è che ognuno di loro possa seguire il proprio cammino con amore nella strada che conduce all’apprendere.
L’insegnamento fa parte della raccolta di poesie in prosa Il Profeta (The Prophet) di Khalil Gibran, pubblicata a New York, dall’editore Knopf per la prima volta nel 1923. Il Profeta fino ad oggi è stata tradotta in oltre 100 lingue e non è mai andata fuori catalogo.
Leggiamo questa poesia di Khalil Gibran per comprendere l’importante messaggio che ci dona il “Profeta”.
Sull’insegnamento di Khalil Gibran
Allora disse un maestro: Parlaci dell’Insegnare.
Ed egli disse:
Nessun uomo può rivelarvi nulla, se non quello che già sonnecchia nell’alba della vostra conoscenza.
Il maestro che cammina all’ombra del tempio tra i suoi discepoli non offre il suo sapere
ma piuttosto la sua fede e il suo amore.
Se egli è saggio non vi inviterà ad entrare nella dimora del suo sapere,
ma vi guiderà piuttosto verso la soglia della vostra propria mente.L’astronomo può dirvi ciò che egli sa dei grandi spazi,
ma non può dare a voi la sua conoscenza.
Il musico può cantarvi del ritmo che è nell’aria,
ma non può darvi l’orecchio che ferma quel ritmo né la voce che lo riecheggia.
E chi è versato nella scienza dei numeri può descrivervi i mondi del peso e della misura,
ma non potrà guidarvi colà.
Poiché la visione di un uomo non presta le proprie ali a un altro uomo.E come ognuno di voi è solo davanti all’occhio conoscitivo di Dio,
così ognuno di voi deve essere solo nella sua conoscenza di Dio
e nella sua conoscenza della terra.
Il compito dell’insegnante è offrire l’amore per la conoscenza e trasferire fiducia all’allievo
Sull’insegnamento è una poesia in prosa di Khalil Gibran che ci dona una visione, dal nostro punto di vista condivisibile, riguardo al difficile compito di condurre all’apprendimento. La visione del poeta libanese è quella di “educare” alla conoscenza, facendo in modo di stimolare gli alunni all’amore dell’apprendere, facendo leva sulle attitudini personale e trasferendo in tal modo motivazione e fiducia.
Il protagonista è come sempre, in quest’opera di Gibran, il profeta Almustafa chiamato, in questo caso, a dare una risposta alla domanda di un maestro della città di Orphalese su che cos’è l’insegnare. E il profeta fornisce un pensiero profondo sull’autentico senso di questo importante compito che sarebbe auspicabile diventasse il principio guida di tutti coloro chiamati nel difficile compito di condurre al sapere, alla conoscenza.
La consapevolezza di capire le virtù degli altri
Il profeta afferma immediatamente che “nessun uomo può rivelarvi nulla, se non quello che già sonnecchia nell’alba della vostra conoscenza.” È chiaro e condivisibile che in queste parole c’è un atto di profonda consapevolezza che dovrebbe guidare ogni “insegnante”, comprendere le attitudini e le caratteristiche del proprio allievo.
Ecco perché non deve esserci presunzione in chi insegna, come prima cosa non si deve esibire il proprio di sapere, ma creare i presupposti per far amare la strada che conduce alla conoscenza.
Gibran insiste su questo punto, perché il vero insegnante ha l’umiltà di capire che ogni “alunno” non può possedere gli stessi interessi del proprio maestro e forse neppure le stesse qualità. Ecco perché è compito del “maestro” gestire l’insegnamento con il dovuto distacco e la comprensione che il suo compito è quello di far comprendere l’importanza di apprendere per migliorarsi, qualsiasi sia il cammino di vita del suo “discepolo”.
Insegnare e comprendere l’allievo
Colpisce l’apertura di pensiero di Khalil Gibran, la sua grande comprensione dell’altro, che è il principio assoluto del rispetto che ogni individuo dovrebbe avere nei riguardi del prossimo. Il poeta ci dona un concetto di grande civiltà, accettare che ogni umano può essere diverso e non per questo da condannare, punire, criticare. È una lezione del principio assoluto della tolleranza che dovrebbe essere alla base di ogni relazione umana.
E il profeta per sottolineare ancor più questo aspetto fa degli esempi concreti, l’astronomo, il musicista, lo scienziato. Ognuno di questi possiede un interesse e delle qualità che non sono di tutti gli esseri umani. Come tale se sono chiamati ad insegnare devono far percepire la bellezza di ciò che è la loro conoscenza o virtù, non trasformare o far diventare gli altri come loro.
“Poiché la visione di un uomo non presta le proprie ali a un altro uomo.” Khalil Gibran in questo verso sembra svelare ogni dubbio, ognuno di noi ha la propria visione che può essere diversa da quella degli altri, quindi è quasi impossibile pensare che tutti possono seguire l’amore per una data materia del proprio “maestro”.
Ognuno deve seguire il proprio percorso di conoscenza, perché “è solo davanti all’occhio conoscitivo di Dio”. Ogni “allievo” deve seguire la propria indole, ma nella comprensione che qualsiasi sia il proprio percorso, l’abbracciare il sapere e la conoscenza sono fondamentali per migliorarsi.
Quindi, in estrema sintesi ciò che l’insegnate deve fare è far comprendere la bellezza del conoscere quale principio per migliorare se stessi e diventare migliori. La scelta della strada da seguire spetta all’alunno.