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“La tua malattia”, la toccante poesia di Nichi Vendola dedicata a Michela Murgia

Michela Murgia non si è arresa. Ha assorbito dal dolore tutto il bene e il bello che si nasconde nelle pieghe della vita. Parla di questo "La tua malattia", la profonda poesia che Nichi Vendola ha regalato alla scrittrice sarda.
“La tua malattia suona e canta
fino a notte fonda
corre tra i boschi e le città
rotola nel fiume
esonda dalla cartella
raschia il cemento
ti fa più bella”.
È toccante, forte, struggente, “La tua malattia”, la poesia che Nichi Vendola ha composto per Michela Murgia lo scorso maggio, quando la scrittrice sarda ha rivelato al mondo la sua condizione.

“La tua malattia”, Nichi Vendola per Michela Murgia

La tua malattia suona e canta
fino a notte fonda
corre tra i boschi e le città
rotola nel fiume
esonda dalla cartella
raschia il cemento
ti fa più bella
non è un lamento che ulula
alla luna e al marciapiede
ma una carezza stridula
un’ode alla notte e una lode
alla mattina
secerne brina e poesia
una felicità strana e insolente
la tua dissonante liturgia
è una sincope
che muove le onde
spezza le parole tonde
non combatte non s’arrende
apre al vento una vela
sei tu Michela
la donna che ruba il fuoco
e la mela
che sfonda l’orizzonte
e nuota e danza e vola
fino a sfiorare dio
che sonda l’infinito
il mai iniziato
che abita sveste ammala
il tempo col suo fiato
che stana e accoglie
il buio del passato
col suo spartito di latte e di lana
i solfeggi e le flebo d’amore
il dolore che sbatte le ali
e questa trasfusione di sogni
e di dodecafonia
che scompone ogni sapere
sangue urina peste morfina
e monta questa musica
curativa e celeste
alle porte alle finestre
sul proscenio del discernimento
esposta all’incanto
fatto racconto
arcano nuragico marino
ma tu non sei un grammofono
neppure un manichino
sei vera e lucente come il mattino
mentre seduci la morte
e le fai un inchino.

Sopravvivere alla malattia

Con “La tua malattia”, Nichi Vendola è riuscito a racchiudere in versi la forza e il coraggio di Michela Murgia.

Lei che ci ha rivelato il suo vissuto senza bisogno di essere compatita, che ha sottolineato come trarre il bene da una situazione tanto tragica, che ci ha insegnato a ribellarci, a non accettare le cose come stanno solo perché la maggior parte delle persone crede vada bene così…

A lei è dedicata una poesia che scorre come le acque di un fiume, a tratti dolce, quieto, a tratti impetuoso.

Così come è stato il percorso di Michela Murgia, che ci ha riempito di bellezza e di coraggio, e ci ha lasciato un’eredità di inestimabile valore, un testimone da raccogliere e portare avanti per la vita.

Michela Murgia

Scrittrice, blogger, critica letteraria ed opinionista, la meravigliosa donna a cui Nichi Vendola ha dedicato “La tua malattia” è stata una delle autrici italiane più amate degli ultimi anni.

Nata a Cabras il 3 giugno del 1972, è cresciuta nell’amata Sardegna, dove ha condotto una vita a dir poco dinamica.

Prima di affermarsi nel mondo della scrittura, infatti, l’autrice di “Tre ciotole” ha svolto innumerevoli professioni, fra cui l’insegnante di religione nelle scuole, la portiera notturna, la dirigente amministrativa in una centrale termoelettrica, ma anche l’operatrice fiscale e la venditrice di multiproprietà.

Sembra impossibile che una sola persona abbia vissuto così tante esperienze. Ma Michela Murgia è la dimostrazione di quanto sia bello e importante inseguire i propri sogni nonostante tutte le difficoltà iniziali e tutte le persone e le circostanze che remano contro i nostri desideri.

Così, nel 2012, è uscito “Il mondo deve sapere“, racconto satirico che mette sotto i riflettori la condizione degli operatori dei call-center, presso cui l’autrice ha lavorato per un certo periodo.

Da quel momento in poi, il successo è cresciuto a dismisura, soprattutto grazie ad “Accabadora“, che ha ottenuto anche il prestigioso Premio Campiello.

Accanto al mestiere di scrittrice, l’autrice di “Tre ciotole” ha sempre coltivato l’interesse per tutto ciò che la circondava, soprattutto in ambito socio-culturale, ed ha creato, negli anni, una vera e propria community di donne che la vede come un fondamentale punto di riferimento nel quotidiano.

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