La poesia è specchio dell’anima. In questa lirica, intitolata “La rondine”, Giovanni Pascoli celebra la primavera e la rinascita emotiva attraverso l’immagine della rondine che torna dopo il rigido inverno.
“La rondine” di Giovanni Pascoli
I
E fu tra i campi e stie’ su l’altipiano
Dore, sonando. Ed ecco che un susino
bianco sbocciò sul verzicar del grano.Come un sol fiore gli sbocciò vicino
un pesco, e un altro. I peschi del filare
parvero cirri d’umido mattino;d’un bel mattino a nuvilette chiare
rosate in cima, che dall’Alpi d’oro
guátino ancora palpitando il mare.Usciano le api. Ed or s’udiva un coro
basso, un brusìo degli alberi fioriti,
un gran sussurro, un favellar sonoro.Dicean del verno, si facean gl’inviti
di primavera. Per le viti sole
era ancor presto, e ne piangean, le viti,a grandi stille, in cui fioriva il sole.
II
Nell’aia, sotto un prugno, sur un mucchio
di piote, egli chiamò le rondinelle,
Dore, col flauto di castagno in succhio.Le voci fuori ne traea più belle
e più lontane. Ed ecco che su l’aia
vide due rondini alïare snelle.Svolar le vide sotto la grondaia,
e poi sparire; e ritornar più tante,
tornare in quattro, in otto, in dieci, a paia.E stava sotto il prugno tremolante
di bianchi fiori, tra il girar veloce
di tante nere rondinelle sante.(Avean Gesù pur consolato in croce!)
Forse mancava a casa lor qualcosa:
parlavan alto, tutte ad una voce…E su la soglia ecco che venne Rosa.
III
Torna la rondine! È fiorito il prugno!
Il prugno è in fiore, in succhio è già il castagno.
Quale, di marzo; quale è in fior, di giugno.Rosa tenea nel gomito il cavagno
pieno di ghiomi. Stette fissa al grido
del buon ritorno. Ognuna, il suo compagno!L’albero ha il fiore e la rondine il nido.
Il significato di questa poesia
Dove leggere “La rondine”
“La rondine” è una poesia tratta dai Nuovi poemetti (1909), una raccolta in cui Giovanni Pascoli prosegue la sua poetica della meraviglia quotidiana, raccontando la natura e la vita rurale con il suo sguardo incantato.
Se nei Poemetti precedenti l’attenzione era spesso rivolta al ciclo della vita nei campi e al duro lavoro dei contadini, qui emerge con più forza il legame affettivo con i luoghi e le creature che li abitano. La poesia segue il filo della memoria e della percezione sensoriale, trasformando piccoli eventi – come il ritorno delle rondini – in momenti di intensa suggestione.
C’è una musicalità che avvolge la scena e la trasforma quasi in una visione, in cui il lettore è invitato a immergersi.
La parola che vivifica
Lo stile pascoliano si riconosce immediatamente nella sua capacità di rendere vivo ogni dettaglio attraverso immagini delicate e sonore.
I versi liberi e musicali creano un’atmosfera sospesa, quasi da sogno. Le descrizioni dei fiori e degli alberi in fiore sono punteggiate da metafore luminose: i peschi “parvero cirri d’umido mattino”, le gocce della vite “in cui fioriva il sole” sembrano lacrime di luce.
Anche le rondini, che con il loro movimento animano il paesaggio, vengono descritte con un’intensità affettuosa e spirituale: sono “nere rondinelle sante”, quasi creature sacre, legate alla Passione di Cristo.
Pascoli, come sempre, unisce il senso del quotidiano con una visione simbolica più ampia, giocando con la luce e con il suono per dare vita a un mondo in cui la natura si fa parola.
Natura e cuore: una rinascita dei sensi
Il cuore della poesia è il ritorno della primavera, simboleggiato dalle rondini che tornano a nidificare sotto la grondaia.
Il risveglio della natura, con il susino e il pesco che sbocciano, il volo degli insetti e il fermento degli uccelli, è un’immagine di rinnovamento e speranza. La stagione non è solo un avvenimento meteorologico, ma un evento quasi magico, che porta con sé la ciclicità della vita e l’attesa del ritorno.
Il finale, con Rosa che assiste al volo delle rondini, chiude il quadro con un’immagine di armonia perfetta: ogni elemento ha il suo posto, il fiore sboccia sull’albero e la rondine ritrova il suo nido. È la celebrazione di un equilibrio naturale e affettivo, in cui la primavera è non solo rinascita della natura, ma anche del cuore umano.