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La luna e le nubi, un haiku di Matsuo Bashō (1644-1694) sul valore delle difficoltà nella nostra vita

La luna parla di noi, dei nostri sogni, delle nostre paure e delle difficoltà che rendono unica la vita. Proprio come ci insegna l'haiku di Matsuo Bashō.

Conoscete l’arte arte degli haiku? Questi antichi componimenti giapponesi hanno fatto il giro del mondo per via della loro singolarità. Brevi, semplici e in apparenza immediati, esprimono emozioni indicibili con grazia e potenza.

Oggi ne scopriamo uno di Matsuo Bashō, un haiku dedicato alla luna e alle nuvole, che racchiude tanti significati nascosti e ci fa riflettere sull’importanza dei momenti di difficoltà che si presentano nella nostra vita.

Le nuvole e la luna, l’haiku di Matsuo Bashō

“Le nubi di tanto in tanto
ci danno riposo
mentre guardiamo la luna”.

Il significato di questa poesia

Cosa sono gli haiku

Gli haiku sono minuscole finestre spalancate sull’infinito. Nati in Giappone nel XVII secolo, questi brevi componimenti poetici si articolano in tre versi dalla metrica essenziale: 5, 7 e 5 sillabe.

Non hanno titolo e spesso contengono un kigo, ovvero un riferimento stagionale, e un kireji, una sorta di “taglio” o pausa che dona ritmo e profondità al pensiero espresso.

L’essenza di un haiku non sta tanto in ciò che dice, ma in ciò che lascia intendere. Non hanno corrispettivi che li eguagliano, ma in molti si sono ispirati agli haiku per fare poesia, per riuscire a rendere in poche parole e nell’assenza il significato profondo delle cose.

Attraverso immagini naturali, delicate e precise, l’haiku coglie l’attimo e lo trasforma in un’intuizione sottile, in una rivelazione che si offre con garbo e si ritrae subito dopo, lasciando il lettore sospeso in uno stato di contemplazione.

Cos’è il cielo senza nubi?

Nel componimento “Le nubi di tanto in tanto / ci danno riposo / mentre guardiamo la luna”, Matsuo Bashō ci guida con grazia verso un’intuizione profonda: anche ciò che sembra oscurare la bellezza può offrirci un dono. Le nubi, apparentemente d’intralcio, si rivelano provvidenziali: concedono riposo agli occhi affaticati dalla meraviglia continua.

Così anche le difficoltà della vita, gli imprevisti o i momenti di buio, ci costringono a rallentare, a distogliere lo sguardo da ciò che brilla per abituarci all’ombra — e tornare, più consapevoli, alla luce.

La luna, simbolo millenario di bellezza, desiderio e serenità, diventa qui metafora della felicità: non sempre la possiamo contemplare, ma la sua presenza permane, intatta e paziente, anche quando non si vede.

È proprio l’alternanza, il ritmo dell’assenza e della ricomparsa, a renderla così speciale. Se fosse sempre visibile, perderebbe il suo potere evocativo. Le nubi non negano la luna: la custodiscono.

Allo stesso modo, i momenti difficili della nostra esistenza, se vissuti con uno sguardo paziente, diventano preziose pause di silenzio, grazie alle quali impariamo a riconoscere la luce, quando torna. Bashō ci invita a una visione gentile: guardare agli ostacoli non come nemici, ma come parte stessa della via, della vita.

Chi è Matsuo Bashō

Autore di questo haiku è Matsuo Bashō, il più celebre maestro giapponese della poesia haiku. Nato nel 1644 nei pressi di Kyoto da una famiglia di samurai, intraprese il cammino del monachesimo zen e dedicò la vita al viaggio — non solo attraverso le terre del Giappone, ma anche nei sentieri interiori della consapevolezza.

Nei suoi versi si riflettono le tracce di questa ricerca: uno stile limpido, scarno, essenziale, che accoglie la fragilità del mondo e la trasforma in quieta armonia.

Matsuo Bashō non scriveva per spiegare, ma per mostrare, lasciando che fosse la natura a parlare attraverso la sua voce. Amava camminare lentamente, annotando impressioni e visioni, e trasformava le esperienze quotidiane in brevi epifanie poetiche.

Il suo sguardo era profondo e misericordioso, rivolto non solo ai paesaggi ma anche all’animo umano, che trattava con la stessa delicatezza riservata a un ramo fiorito, a una foglia al vento, a una luna che si lascia guardare solo a tratti.

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