La curva dei tuoi occhi di Paul Éluard è una poesia che dedica un tributo meraviglioso e commovente al potere dell’amore. È una testimonianza della capacità dell’amore di trasformarci e di farci vedere il mondo sotto una nuova luce.
L’amore è in grado di cambiarci, di farci dimenticare tutte le esperienze negative del passato e può guidarci in un mondo nuovo in cui la gioia e la felicità sono le assolute protagoniste. Il poeta guarda il mondo che lo circonda attraverso il riflesso degli occhi della sua amata, un’esperienza in cui la percezione di ciò che si vive è interpretabile dalla fusione di due corpi che diventano uno solo.
La curva dei tuoi occhi fu scritta nel 1924 ed è la penultima poesia della raccolta Capitale de la douleur (Capitale del dolore) di Paul Éluard, pubblicata per la prima volta a Parigi, da Gallimard nel 1926.
La Capitale del dolore è la più grande opera del poeta francese e può considerarsi il Manifesto poetico del Surrealismo. In questa geniale opera, il poeta francese esplora l’inconscio, attraverso immagini che riescono a creare un insolito universo in cui sogno e realtà si fondono. In tal senso, il libro diventa testimonianza della sofferenza universale di un uomo alienato dalla società.
Allo stesso tempo, Capitale de la douleur è un’ode all’amore, in cui Paul Éluard celebra tuto si suo amore per la moglie e musa Gala.
Leggiamo questo splendida poesia d’amore di Paul Éluard, per viverne la magia e la genialità.
La curva dei tuoi occhi di Paul Éluard
La curva dei tuoi occhi intorno al cuore
Ruota un moto di danza e di dolcezza,
Nimbo del tempo, arca notturna e fida,
E se non so più tutto quello che vissi
È che non sempre i tuoi occhi m’hanno visto.Foglie di luce e spuma di rugiada
Canne del vento, risa profumate,
Ali che il mondo coprono di luce,
Navi che il cielo recano ed il mare,
Caccia dei suoni e fonti dei colori,Profumi schiusi da una cova di aurore
Sempre posata su paglia degli astri,
Come la luce vive d’innocenza
Il mondo vive dei tuoi occhi puri
E va tutto il mio sangue in quegli sguardi.
La courbe de tes yeux, Paul Éluard
La courbe de tes yeux fait le tour de mon cœur,
Un rond de danse et de douceur,
Auréole du temps, berceau nocturne et sûr,
Et si je ne sais plus tout ce que j’ai vécu
C’est que tes yeux ne m’ont pas toujours vu.Feuilles de jour et mousse de rosée,
Roseaux du vent, sourires parfumés,
Ailes couvrant le monde de lumière,
Bateaux chargés du ciel et de la mer,
Chasseurs des bruits et sources des couleurs,Parfums éclos d’une couvée d’aurores
Qui gît toujours sur la paille des astres,
Comme le jour dépend de l’innocence
Le monde entier dépend de tes yeux purs
Et tout mon sang coule dans leurs regards.
Lo sguardo dell’amata avvolge ogni cosa come se fosse l’Universo
La curva dei tuoi occhi è una poesia di Paul Éluard che celebra la donna amata, la moglie Gala, che considera l’essenza stessa della sua vita. I versi del poeta francese non sono un semplice tributo alla bellezza femminile di lei, ma sono un’inno alla sua sacralità femminile.
La curva dei tuoi occhi può essere quindi considerata l’inno per eccellenza all’amore condiviso, quello che dà energia, anima la vita, dà energia e forza all’essere.
Amare una donna è amare il mondo. Lei è il passaggio dal nulla al tutto. Tutto inizia con l’emergere della donna che si ama.
La curva dei tuoi occhi è una poesia che caratterizza la poetica elaurdiana nella sua essenza. Una poesia d’amore che riflette un universo femminile in cui l’amore integra tutto, forme e colori, movimenti e strutture. Questo amore non solo forma la sostanza del mondo, ma lo costruisce e lo fa esistere.
Una poesia nata da una profonda crisi con la su Gala
Il poeta scrive la poesia nel 1924 durante un viaggio per il sudest asiatico. La moglie Gaia ha una relazione con Max Ernst e il poeta mentre prima accetta la relazione allargata, ad un certo punto sparisce.
Tutti pensano si sia suicidato, ma di fatto lui ha intrapreso un viaggio senza meta, forse alla ricerca di sé stesso. Paul Éluard arriva, dopo mesi di vagabondaggio, a Saigon, l’odierna Ho Chi Minh, all’epoca parte dell’Indocina francese.
La sua Gala gli manca, per certi versi è la sua gioia e la sua maledizione. Fin dal primo verso della poesia lo sguardo della moglie sembra avvolgere il suo cammino. Il poema elenca tutte le virtù dello sguardo della donna. Ha quindi la forma di una litania, sembra una preghiera.
Gli occhi della sua Musa avvolgono ogni cosa
Gli occhi della moglie Gala circondano il cuore del poeta intimamente. In una relazione d’amore, l’esistenza è contemporaneamente l’esaltazione di un’effusione e la felicità dell’intimità. Le consuete immagini del nido e del ventre, immagini di circolarità avvolgente, di rotondità chiusa e protettiva, sono nella poesia sostituite dal tema dello specchio amoroso, degli occhi e delle mani.
I sentimenti del poeta sono visitati ed esplorati dallo sguardo della donna, il “cuore” dell’amante è avvolto dallo sguardo femminile. Éluard precisa la funzione abituale dell’occhio, che si apre alla nascita (alone del tempo) e si chiude di notte (arca notturna).
Egli attribuisce all’occhio della donna una funzione importante. Non vedendo i sentimenti dell’amante, condanna ogni memoria nell’amato, che perde così ogni identità. Il poeta pone i sentimenti e l’amore della donna al centro della sua azione.
Quando gli occhi dell’amante non sono visti da quelli della donna che ama, egli è immerso nell’oscurità, cieco a se stesso e al mondo. Due solitudini si contrappongono e non comunicano più tra loro, l’io e il mondo esterno. L’uomo deluso è incapace di contemplare il mondo.
Senza amore, senza sentimento, il poeta non è nulla. Lo sguardo assente della donna esprime la sua indifferenza e fa precipitare l’amante nell’inazione. Con il movimento circolare dello sguardo della donna, è come se la presenza indefinitamente ripetuta dell’amata in ogni punto dell’universo conferisse a quest’ultimo un’unità che altrimenti gli mancherebbe.
Per l’amante, la donna che è presente ovunque e contemporaneamente costituisce un ampliamento universale ed eterno della sua interiorità. È sufficiente che due esseri innamorati si contemplino perché diventino una fonte infinita di vita e di luce.
Il resto della poesia è un lungo accostamento di elementi dell’occhio ed elementi naturali, le ciglia paragonate a canne, le palpebre a foglie o ali protettive e una nave dalla generale forma a mandorla degli occhi.
L’indifferenza di questo sguardo è confermata dalle numerose assonanze “o”, tutti suoni sommessi. La lunghezza del primo verso sottolinea i due elementi più importanti: gli occhi e il cuore (i sentimenti), due immagini molto comuni per Eluard e i surrealisti.
Gli occhi sono aperture, finestre sul mondo esterno attraverso le quali osserviamo l’essenza delle cose. Tutta la conoscenza della realtà dipende dalla trasmissione degli sguardi.
La Circolarità dello sguardo
La poesia inizia con un’osservazione che unisce i due esseri. “La curva dei tuoi occhi circonda il mio cuore”, e termina al verso 15 con il legame tra la vita del poeta e lo sguardo di Gala. L’effetto è di chiusura, di circolarità, come lo sguardo può simboleggiare.
Lo sguardo di lei è surrealisticamente circolare, avvolge ogni cosa. Lo sguardo è evocato in modo più discreto nella seconda strofa attraverso i motivi della foglia e della navi: “foglie del giorno”, “Navi che il cielo recano e il mare”.
La circolarità è nuovamente allusa nella terza strofa con la metafora della “cova” e della “paglia”. La celebrazione della donna si riflette nei valori positivi attribuiti al suo aspetto, ovvero il suo fascino, “Ruota un moto di danza e di dolcezza”, la sua natura protettiva, “arca notturna e fida”, che fa rivivere l’immagine della madre materna e accudente, e infine il suo candore, “i tuoi occhi puri”.
L’immagine iniziale dell’intimità rotonda degli occhi svolge il ruolo di matrice simbolica molto importante. L’aureola conferisce una simbologia divina al soggetto, così come l’arca ha una connotazione materna e protettiva.
Gli occhi assumono tutta la loro importanza, anche la più esistenziale. Tutta l’esistenza dell’amante dipende dallo sguardo della donna che ama. La sua vita e le sue esperienze hanno senso solo con la complicità e l’amore di lei.
Per il poeta francese, gli occhi non sono lo specchio dell’anima, ma lo specchio del mondo esterno. La morte dello sguardo della donna che ama esprime l’assurdità della vita.
Questa immagine stabilisce la donna come creatrice e musa dell’autore. La contemplazione del mondo, come il divenire dell’amante, è possibile solo se lo sguardo contemplativo è uno sguardo d’amore che si identifica e si assorbe nell’amata.
Lo sguardo espressione della natura e la donna essenza divina
La seconda strofa introduce anche un altro tema importante nella scrittura di Eluard, quello della natura. Sono rappresentati i quattro elementi: la terra nelle foglie e nel muschio, l’acqua nel mare, il fuoco nel giorno e nella luce, l’aria nel vento e nel cielo.
Anche in questa strofa si mescolano sapientemente immagini di natura, colore e luce. Sono immagini che rendono la poesia molto surreale, sfidando il lettore a ridefinire la propria realtà.
Una miscela che offre al lettore un’immagine visiva, in grado di coinvolgere anche tutti gli altri sensi. La presenza di immagini naturali conferisce alla poesia un tono di purezza e innocenza.
Il poeta utilizza le immagini del fuoco e delle stelle per sostenere la dinamica dell’amore. L’effusione della luce, che ha la virtù di irradiare l’apertura.
Se la solitudine è un tuffo in un’oscurità angosciante, per Eluard le donne sono gli esseri che incarnano la luce radiosa che permette di guardare le cose.
Questa associazione tra donna e luce fa della donna un essere solare che illumina l’amante. Per Eluard e i surrealisti, la donna ha sempre una connotazione astrale di luce, stella, aureola.
La donna, esaltata da metafore lusinghiere, l’aureola del tempo, i sorrisi profumati, gli occhi puri, ha l’aspetto di un essere celestiale, quasi divino.
L’espressione dell’amore folle
Il potere dello sguardo della donna amata è innanzitutto un potere ontologico: è all’origine di ogni cosa. È attraverso gli occhi di lei che il poeta prende coscienza della sua vita. Il “sangue”, metafora di vita e simbolo di energia, viene infuso in lui attraverso lo sguardo amoroso, “E va tutto il mio sangue in quegli sguardi.”
È attraverso lo sguardo della sua Musa che il poeta accede alla natura e al mondo, da qui l’eccesso di immagini per dettagliare questo sguardo. le lacrime “spuma di rugiada”, le palpebre “ali che coprono di luce il mondo”, le ciglia “canne di vento”.
Queste note sono sempre legate agli elementi della natura (terra, luce, cielo). Gala è dunque la mediatrice che permette al poeta di scoprire il mondo e di appropriarsene. È la sua Guida.
E se non so più tutto quello che vissi
È che non sempre i tuoi occhi m’hanno visto.
Paul Éluard divinizza la sua donna , come dimostra la profusione di immagini di fuoco e di luce associate agli occhi: “luci”, “stelle”, “cielo”, “alba”.
I versi 11 e 12 possono essere letti come una metafora filata della nascita del mondo attraverso gli occhi della donna che ama. Gli occhi sono come un grembo che dà vita a tutto. Il cerchio, che potrebbe essere visto come un’immagine di regressione, è un simbolo di vita (l’uovo).
La donna è una creatura celeste attraverso la quale nasce il mondo: il poeta lo dice con parole semplici “Tutto il mondo dipende dai tuoi occhi puri”. La celebrazione della donna amata va quindi oltre la sua semplice bellezza, perché scopriamo il potere sacro che i surrealisti le accordano.
Come nacque La curva dei tuoi occhi
Paul Éluard conobbe Gala nel 1912. I due si incontrarono per una strana fatalità. Erano ricoverati entrambi nel sanatorio di Clavadel, a Davos in Svizzera, a causa della tubercolosi. Paul Éluard e Gala passarono circa 2 anni insieme in quell’ospedale svizzero e dopo il ricovero i due dovettero separarsi.
Gala, il cui nome alla nascita era Elena Dmitrievna D’jakonova, ritorno in Russia dalla famiglia e il poeta rientrò a Parigi.
Solo nell’agosto del 1916, dopo un lungo rapporto d’amore epistolare, Gala attraversò l’Europa in piena guerra per raggiungere Paul a Parigi.
Il primo periodo a Parigi si rivelò duro e difficile. Paul Éluard si era arruolato volontariamente nell’esercito e Gala si ritrovò a convivere con la madre del poeta in una Parigi stroncata dalla guerra.
A causa dei problemi di salute, Paul Éluard fu costretto a interrompere il servizio militare, dopo poco tempo torna a Parigi e il 21 febbraio 1917 sposa Gala. L’11 maggio 1918 nasce la figlia Cécile.
Nel 1919 Gala e Paul Éluard entrarono a far parte del circolo artistico di André Breton. che raggiunse velocemente fama internazionale diventando il noto movimento d’avanguardia surrealista. Tutti erano affascinati da Gala che, oltre a continuare a svolgere il ruolo di ispiratrice e collaboratrice del marito, era in stretti rapporti con ogni membro del gruppo. Intorno a Gala si formò una sorta di culto, alimentato da lei stessa quanto dal marito.
Nel novembre 1921 la coppia Éluard andò in visita da Max Ernst. Gala diventò ben presto modella e amante di Max Ernst, in una relazione triangolare che coinvolgeva anche il marito.
Nel marzo 1924, in circostanze rimaste inizialmente misteriose, tanto che molti ipotizzarono un suicidio, Paul Éluard partì improvvisamente per il sudest asiatico, arrivando dopo mesi di vagabondaggio a Saigon (l’odierna Ho Chi Minh, all’epoca parte dell’Indocina francese). Durante questa “fuga dal mondo” il poeta scrive La curva dei tuoi occhi.
Poco tempo dopo venne raggiunto da Gala e Max Ernst. Durante il viaggio in Asia la relazione a tre giunse a una conclusione. Gala tornò con il solo Éluard a Parigi e Ernst rimase per i mesi successivi in viaggio. Nell’ottobre dello stesso anno venne pubblicato il Manifesto del Surrealismo.
Nel 1925 Paul Éluard e Max Ernst, rendendo omaggio alla donna da entrambi amata, pubblicarono l’opera Au défaut du silence, contenente venti schizzi di Ernst raffiguranti Gala e diciotto poesie di Éluard, reputate da Philippe Soupault i più bei versi mai scritti dai tempi di Baudelaire.
Negli anni tra il 1926 e il 1929 gli Éluard sembrano attraversare un momento di crisi, come si può dedurre dalle loro lettere e da alcuni versi contenuti nella raccolta di poesie Capitale de la doleur, che contiene appunto La curva dei tuoi occhi.
La storia tra Paul Éluard e Gaia finisce nell’agosto del 1929 con l’arrivo nella vita dei due di Salvador Dalì. Questi si innamorò immediatamente di Gala e tra i due nasce un grandissimo amore e divenne una delle coppie più famose del mondo.