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Inni alla notte – II (1800) di Novalis, il manifesto sul valore della fede e dell’amore

Scopri il significato profondo del Secondo degli "Inni alla Notte" di Novalis manifesto della resistenza allo strapotere del razionale e dell'apparenza.

“Deve il mattino sempre ritornare?” Con questo quesito esordisce il secondo degli Inni alla notte di Novalis, una poesia, mistica e simbolica, in cui la Notte diventa immagine dellโ€™eternitร , della salvezza, dellโ€™amore assoluto e del mistero. In questo inno, come in tutto il ciclo degli Inni, Novalis non parla solo del buio che segue il giorno, ma di una forza cosmica, spirituale e rigenerante.

Da profondo romantico, il poeta tedesco prende di mira l’eccesso di razionalitร , il dominio dell’apparenza, la tirannia della “luce” a favore della piรน metafisica, mistica “notte”. Ciรฒ che vive nel profondo dona sensazioni, esperienze, emozioni che la luce finisce paradossalmente per oscurare. Solo grazie all’amore e alla fede si puรฒ, anche nel regno della luce, quindi nel mondo finito, entrare in contatto con la “notte” e, quindi, con l’infinito.

La poesia fa parte degli Inni alla notte una raccolta che fu pubblicata nellโ€™agosto del 1800 sullโ€™ultimo numero della rivista Athenรคum. Nei suoi “Inni”, Novalis parte dalla dolorosa esperienza della morte di Sophie, la sua fidanzata, per intraprendere un percorso etico e filosofico che lo porterร  ad un profondo rinnovamento spirituale.

Leggiamolo questo meravigliosa poesia di Novalis per coglierne il significato.

Il secondoย degli Inni alla notte di Novalis

Deve il mattino sempre ritornare?
La potenza terrestre avrร  mai fine?
Consuma un vano affaccendarsi il volo
celeste della notte. E mai l’offerta
segreta dell’amore
arderร  in eterno?
Fu misurato alla luce il suo tempo;
ma il regno della notte รจ senza tempo
e senza spazio. – Eterno dura il sonno.
Sonno santo –
non fare troppo raramente lieti
i consacrati alla notte
in questa terrestre quotidiana fatica.
Soltanto i folli non ti riconoscono
e di te nulla sanno se non l’ombra
che tu spandi su noi pietosamente
nel crepuscolo
della notte vera.
Non ti sentono
nel flutto d’oro del grappolo
nell’olio miracoloso
del mandorlo, e nel latice bruno
del papavero.
Non sanno
che tu adombri il tenero seno
della vergine e il suo grembo fai cielo
non indovinano
che uscita da antiche leggende
tu avanzi e schiudi i cieli,
portando la chiave
dei soggiorni beati,
silenzioso araldo
di misteri infiniti.

Il potere magico della notte per resistere alla razionalitร 

Il Secondo degli Inni alla Notte di Novalis รจ una meditazione lirica, mistica e simbolica in cui la Notte diventa immagine dellโ€™eternitร , della salvezza, dellโ€™amore assoluto e del mistero. In questa poesia, come in tutto il ciclo, Novalis non parla solo del buio che segue il giorno, ma di una forza cosmica, spirituale e rigenerante.

La poesia di epoca romantica esplora la dicotomia tra giorno e notte, con la notte che rappresenta l’amore, il mistero e il divino. Contrasta l’effimero del giorno con la natura sconfinata e sacra della notte.

La poesia celebra anche il potere “rigenerante” del sonno, rappresentandolo come “il portale” che conduce ad esperienze ultraterrene e ad una connessione con il divino. Il linguaggio utilizzato evoca un senso di desiderio e trascendenza, ma manca dell’intensitร  emotiva che si riscontra in altre opere dell’autore. Rispetto alle altre opere, questa poesia presenta un tono piรน astratto e filosofico, concentrandosi sul regno metafisico piuttosto che su specifiche esperienze o eventi personali.

L’inno alla notte di Novalis contro lo strapotere del giorno

La poesia inizia con un interrogativo profondo. Novalis si interroga sul dominio della razionalitร , del giorno, dellโ€™apparenza. Il mattino e la โ€œpotenza terrestreโ€ rappresentano la tirannia della luce, del tempo misurato, della vita attiva che non lascia spazio alla contemplazione e allโ€™invisibile.

Novalis mette in dubbio la supremazia della luce, intesa come simbolo del giorno, della razionalitร , della vita ordinaria. Il giorno รจ misura, affanno, limite. La Notte, al contrario, รจ spazio infinito, tempo sospeso, grembo del mistero e dellโ€™anima.

Novalis sogna un mondo in cui la Notte, simbolo del mistero, del sonno, dellโ€™inconscio e della morte come ritorno al divino, possa finalmente regnare. L’interrogativo รจ sulla ciclicitร  della luce e della vita diurna, chiedendosi se davvero il giorno debba sempre prevalere. Il mattino รจ simbolo della realtร  concreta, della razionalitร , della vita terrena e dellโ€™attivitร . Ma, per Novalis, erede del Romanticismo piรน spirituale, questa dimensione non รจ sufficiente. Il poeta auspica una vittoria dellโ€™invisibile sullโ€™apparente, del sogno sulla veglia, della notte sulla luce.

Novalis contrappone la futilitร  della vita quotidiana, che si consuma nellโ€™”affaccendarsi vano”, alla maestositร  silenziosa della notte, che vola “celeste”, con grazia e mistero. รˆ la denuncia dellโ€™esilio dello spirito nella modernitร , un tema centrale nella poetica romantica.

L’amore vero ha bisogno della notte

Lโ€™amore รจ visto come offerta segreta, sacra, che si consuma nella notte. Ma, il poeta si chiede se possa durare per sempre, o se anchโ€™esso sia destinato a spegnersi nel giorno. รˆ un dubbio esistenziale, ma anche religioso e cosmico. Lโ€™amore vero, per Novalis, non puรฒ appartenere alla luce: รจ sacro, invisibile, eterno, come la notte. รˆ un fuoco interiore che vive nel silenzio, nellโ€™ombra, oltre il tempo.

La luce รจ il dominio della misura, della scienza, del tempo. Ma la notte รจ eterno, sacro sonno. Questa รจ una delle intuizioni centrali della mistica romantica di Novalis. Il tempo non esiste nel regno della notte, che rappresenta il ritorno al principio, al grembo dellโ€™essere.

Il sonno, per Novalis, รจ immagine dellโ€™eternitร  e della pace. Non รจ solo riposo fisico, ma ricongiungimento con lโ€™assoluto. Chi รจ โ€œconsacrato alla notteโ€ โ€“ poeti, amanti, mistici โ€“ trova rifugio nel sonno come in un sacramento silenzioso.

Novalis si rivolge in tono di preghiera alla notte, come a una divinitร  salvifica, affinchรฉ non dimentichi chi le รจ fedele: i poeti, gli iniziati, gli amanti del mistero. Chi, come lui, ha scelto la via della notte, ha bisogno di consolazione e di visioni.

Secondo il poeta romantico tedesco, coloro che ignorano la “Notte” non sono davvero saggi, ma folli. Essi vedono solo la sua ombra esterna, non ne colgono la veritร  interiore. Il crepuscolo รจ allora soglia del mistero, momento in cui la coscienza si apre al sacro.

La “Notte รจ ovunque”, anche nei frutti della terra: lโ€™uva, il mandorlo, il papavero. Questi elementi naturali, carichi di simbolismo (vino, olio, oppio), diventano manifestazioni del divino notturno, che chi รจ cieco allo spirito non sa riconoscere. La notte diventa matrice del divino, grembo cosmico. Il ventre della vergine รจ dimora celeste, e la notte รจ forza generativa che dร  forma al mistero dellโ€™essere. รˆย colei che apre le porte del paradiso, che custodisce i segreti dellโ€™anima e dellโ€™universo. รˆ “silenzioso araldo” perchรฉ non urla le sue veritร , ma le sussurra, a chi sa ascoltare.

La Notte diventa madre cosmica, fecondatrice di cielo e mistero. รˆ lei che schiude i cieli e apre la via verso i โ€œsoggiorni beatiโ€: luoghi dellโ€™anima, della beatitudine, del ritorno allโ€™origine.

La visione romantica di Novalis

Il Secondo Inno alla notte รจ molto piรน di una poesia: รจ un manifesto spirituale del Romanticismo tedesco. Novalis risponde al dolore (soprattutto per la morte prematura della sua amata Sophie) con una visione mistica: la morte non รจ fine, ma ritorno; il buio non รจ assenza, ma iniziazione; la notte non รจ vuoto, ma portatrice di senso.

Novalis

Georg Friedrich Philipp Freiherr von Hardenberg, universalmente noto come Novalis, nasce il 2 maggio 1772 in una piccola localitร  situata nel land della Sassonia-Anhalt. Cresciuto in una famiglia profondamente religiosa, Novalis trascorre le sue giornate solitarie immerso nello studio. Nel tempo libero, coltiva la passione per la filosofia e la teologia.

Dopo aver concluso il ginnasio, il giovane si iscrive alla facoltร  di giurisprudenza, ma in parallelo porta avanti gli studi matematici e filosofici. Nel 1794 si laurea in legge con il massimo dei voti. Tre anni dopo, Novalis va incontro a due eventi drammatici che segnano per sempre la sua vita: muoiono la sua amata, Sophie, e suo fratello Erasmus. Da qui in poi, lโ€™esperienza di fede del giovane diventa sempre piรน vicina alla corrente del pietismo.

Intanto, lโ€™ambizione e la sete di conoscenza non si arrestano. Novalis decide infatti di studiare scienza mineraria con lโ€™idea di diventare un ingegnere. Poco tempo dopo, viene incaricato di dirigere alcuni giacimenti di salgemma. Nel corso della sua vita, Novalis non ha mai smesso di documentarsi, studiare e scrivere. Le sue idee romantiche nascono, in particolare, dalla lettura di Plotino e dei filosofi neoplatonici, ma sono anche fortemente influenzate dal pietismo protestante e dal forte isolamento in cui vivono il poeta-filosofo e la sua famiglia.

Muore nel 1801 dopo un lungo periodo di malattia causato dalla tubercolosi.

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