“Il primo giorno” (2020), la poesia in prosa di Franco Arminio sull’intensità della vita

18 Febbraio 2025

“Il primo giorno della nostra vita non è mai quello in cui siamo nati”, ci racconta Franco Arminio nella sua intensa e commovente poesia in prosa.

“Il primo giorno” (2020), la poesia in prosa di Franco Arminio sull’intensità della vita

Franco Arminio è un poeta contemporaneo che unisce all’attenzione per l’umano quella per i luoghi e gli oggetti da esso originati. In questa delicata e commovente poesia in prosa, intitolata “Il primo giorno”, pone l’accento sull’intensità della vita vissuta con consapevolezza.

“Il primo giorno” di Franco Arminio

IL PRIMO GIORNO. Il primo giorno della nostra vita non è mai quello in cui siamo nati, è un giorno che deve ancora arrivare. Il primo giorno della nostra vita sentiremo quanti bisbigli ci vogliono per guardare il cielo, per vedere un colore.

Il primo giorno della nostra vita un bacio sarà illustrato nelle pietre di ogni fiume, sarà un uomo che torna a casa a tarda notte. Il primo giorno della nostra vita parleremo con nostra madre, guarderemo le sue mani, saremo felici nel vedere come spezza il pane in un giorno esatto e povero di aprile.

Il primo giorno della nostra vita staremo in piazza con le nostre amiche, avremo sorrisi grandi come la coda di un dinosauro. Il primo giorno della nostra vita stringere,o la mano a un morente, gli metteremo un vento fresco tra le dita.

Il significato di questa poesia

Dove leggere “Il primo giorno”

“Il primo sguardo” è un testo tratto da “La cura dello sguardo”, opera che Franco Arminio pubblica con Bompiani nel 2020. Un anno particolare, in cui la pandemia, l’isolamento e il distanziamento sociale ci hanno fatto comprendere quanto bisogno avessimo di comunicare davvero, di sentire l’umanità, di ritornare umani.

Già dal titolo si intuisce l’intento di questo libriccino: si vuole guarire, e la guarigione passa, per Franco Arminio, attraverso la parola. Così, “La cura dello sguardo” è fitto di parole, di stralci di riflessioni, di brevi prose poetiche che affrontano temi umani, umanissimi, alla ricerca della salvezza.

In cosa si ritrova? Sicuramente nell’atto di rallentare e di allontanarsi dal sé per focalizzarsi sull’istante presente, su tutto ciò che ci circonda, che ci insegna e di cui troppo spesso nemmeno ci accorgiamo.

Cosa vuol dire vivere

“In queste righe ci sono istruzioni semplici, non portano a nessuna salvezza ma testimoniano il potere dello sguardo. Dobbiamo spalancare gli occhi, sentire che ognuno di noi è ferita e guaritore. Io mi curo di me guardando fuori”.

Le parole con cui Arminio conclude la nota che dà inizio alla sua opera rappresentano la chiave di lettura di tutto ciò che segue. Non sono soluzioni roboanti. Semplicemente annotazioni, cariche di emozione, che ci ricordano quanto lo sguardo – e di riflesso l’attenzione – sia importante per guarire.

Ci siamo troppo isolati, abbiamo perso la capacità di com-patire, di sentire e vedere ciò che capita intorno a noi. Questo il senso de “Il primo giorno”, uno stralcio poetico che inizia con una frase ad effetto sorprendente: il primo giorno della nostra vita non è quello in cui veniamo al mondo, quando siamo ancora inconsapevoli e incapaci di guardare alla vita.

Il primo vero giorno della nostra esistenza è quello in cui riusciamo a vedere – nel senso più pregnante del termine -, a sentire, ad amare. Si susseguono, perciò, una serie di immagini, un flusso in cui natura e umano si mescolano agli affetti più cari, per ricordarci il senso dei nostri giorni su questa terra.

Franco Arminio

Franco Arminio (1960) è un poeta, documentarista e scrittore campano, salito alla ribalta per i suoi scritti sulla “paesologia”, ovvero un modo nuovo di guardare alle zone disabitate o ai piccoli paesi che lentamente e inesorabilmente si stanno spopolando, a favore di agglomerati urbani più grandi.

Da anni, ormai, Arminio si batte per sensibilizzare sul problema dello spopolamento dei paesi e sulla ricchezza delle storie che dovrebbero essere tramandate riguardo a vecchie tradizioni.

Considerato l’inventore della paesologia, Franco Arminio è prima di tutto un poeta d’amore, e lo abbiamo visto anche questa volta, leggendo la sua bellissima poesia. I suoi versi sono come paesaggi dipinti e il corpo, trasfigurato spesso in vegetazione, emana una sensualità conturbante.

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