Il pianeta degli alberi di Natale di Gianni Rodari è un inno alla felicità, all’immaginazione, alla bellezza. È il sogno di una società migliore dove non ci sono disuguaglianze e i bambini possono vivere nella magia dell’atmosfera del Natale 365 giorni l’anno.
Gianni Rodari attraverso una filastrocca per bambini ci dona l’essenza dell’Utopia, il ritratto di un Mondo in cui non esiste la povertà, in cui non esiste la guerra, in cui non esiste la fame, in cui non c’è il denaro e la proprietà privata, in cui tutta la collettività è invitata a godere della ricchezza senza nessuna esclusione.
Il pianeta degli alberi di Natale fa parte della sezione La luna al guinzaglio del libro per ragazzi scritto da Gianni Rodari, con le illustrazioni di Bruno Munari, pubblicato da Einaudi, per la prima volta nel 1960.
Leggiamo questa geniale poesia di Gianni Rodari per coglierne il magico significato.
Il pianeta degli alberi di Natale di Gianni Rodari
Dove sono i bambini che non hanno
l’albero di Natale
con la neve d’argento, i lumini
e i frutti di cioccolata?
Presto, presto adunata, si va
sul Pianeta degli alberi di natale,
io so dove sta.
Che strano, beato Pianeta…Qui è Natale ogni giorno.
Ma guardatevi attorno:
gli alberi della foresta,
illuminati a festa,
sono carichi di doni.
Crescono sulle siepi i panettoni,
i platani del viale
sono platani di Natale.
Perfino l’ortica,
non punge mica,
ma tiene su ogni foglia
un campanello d’argento
che si dondola al vento.In piazza c’e’ il mercato dei balocchi.
Un mercato coi fiocchi,
ad ogni banco lasceresti gli occhi.
E non si paga niente, tutto gratis.
Osservi, scegli, prendi e te ne vai.
Anzi, anzi, il padrone
Ti fa l’inchino e dice:”Grazie assai,
torni ancora domani, per favore:
per me sarà un onore…”
Che belle le vetrine senza vetri!
Senza vetri, s’intende,
così ciascuno prende
quello che più gli piace: e non si passa
mica alla cassa, perché
la cassa non c’è.
Un bel Pianeta davvero
Anche se qualcuno insiste
A dire che non esiste…
Ebbene, se non esiste, esisterà:
che differenza fa?
La magia del Natale l’immagine di una società migliore
Il pianeta degli alberi di Natale è una poesia di Gianni Rodari che ci fa “vivere” il sogno di una società più giusta, più inclusiva, più sana, in cui tutti possono condividere ogni forma di gioia e godimento senza dover fare i conti con il denaro e le disparità che purtroppo il Mondo è costretto a dover sopportare.
Una poesia rivoluzionaria nello stile del grande Maestro di Omegna che se si riflette il periodo in cui fu scritta, siamo nell’Italia degli anni ’50, diventa un’opera di denuncia sociale. Il genio di Rodari in questa poesia emerge con la massima evidenza, attraverso una poesia di Natale, racconta di un mondo che va cambiato e reso migliore.
La poesia rappresenta l’essenza della fantasia come strumento di riflessione sociale, tipico dell’autore. Nel testo, il Pianeta degli Alberi di Natale è un luogo perfetto e inclusivo, dove non esistono barriere economiche né iniquità, e tutto è accessibile a tutti.
Un Pianeta magico e solidale
Nei primi versi della poesia l’autore si rivolge e chiama a raccolta i bambini meno fortunati, ovvero quei bambini meno fortunati, che non possono godere dell’atmosfera luccicante e golosa del Natale. Gianni Rodari invita tutti a unirsi in un viaggio verso un luogo speciale, dove i bisogni e i desideri sono accolti senza barriere.
Un Pianeta magico e solidale, dove ogni bambino, indipendentemente dalle sue condizioni, può vivere la gioia e l’incanto del Natale. Non è solo un rifugio fantastico, ma una metafora per un mondo basato sulla solidarietà e sull’uguaglianza.
“Qui è Natale ogni giorno.” In questo verso il “Re delle Filastrocche” evidenzia che nel Pianeta da lui immaginato non ci sono i limiti temporali alla felicità, come se questo mondo fosse uno stato permanente di armonia e generosità. Tutto è fonte di gioia e meraviglia.
La natura e la società collaborano per garantire felicità e un futuro migliore
Tutta la natura circostante nel “sogno di Rodari” si veste di Natale e non esistono barriere e limiti di nessun tipo, “perfino l’ortica,non punge mica”, ciò vuol dire che non ci sono recinti o, peggio, filo spinato o cancelli con le estremità appuntite.
Gianni Rodari disegna l'”Utopia”, in cui la natura e la società collaborano per garantire felicità e condivisione. “Il Pianeta degli Alberi di Natale” è, quindi, una metafora di un mondo ideale in cui regnano bontà, solidarietà, apertura, inclusività, tolleranza, condivisione.
Per certi versi, Rodari descrive il paradigma positivo della globalizzazione, epurato dai vizi della difesa ad oltranza della proprietà, dei confini, delle appartenenze culturali e sociali.
Un Pianeta magico in cui non esiste il denaro e si condivide tutto
Nella parte finale della poesia Gianni Rodari fa presente che “In piazza c’e’ il mercato dei balocchi”. Gianni Rodari evoca un “mercato magico” che ribalta le logiche del mondo reale. “Non si paga niente, tutto gratis”, non esiste il concetto del denaro, ogni desiderio può essere soddisfatto senza alcun costo.
Tutto è abbondanza e bellezza ma non si paga niente, il mondo ideale in cui tutti dovremmo crescere e vivere. È evidente la “rivoluzione” nel pensiero di Gianni Rodari, sappiamo infatti che per le sue idee fu addirittura scomunicato dalla Chiesa Cattolica. Così come è nota la sua appartenenza al PCI.
Ma, come si può vedere il suo pensiero andava oltre le appartenenze ideologiche, il suo sogno era una società democratica e inclusiva. Nel “manifesto natalizio” di Gianni Rodari c’è tutto il pensiero di Gesù, di Francesco d’Assisi e di tutti gli illuminati che della religione ne hanno fatto un pensiero di amore e di uguaglianza.
“Il padrone” del banco che ringrazia il cliente è un capovolgimento ironico e utopico delle dinamiche di potere economico. Questo gesto di umiltà e accoglienza sottolinea il valore della condivisione.
L’immagine delle “vetrine senza vetri” simboleggia un mondo senza barriere, dove tutto è accessibile. Non ci sono limiti o ostacoli che separino il desiderio dalla sua realizzazione. “Non si passa mica alla cassa, perché la cassa non c’è.”
Il poeta chiude la poesia contro lo scetticismo di chi rifiuta di credere a questo mondo ideale, “anche se qualcuno insiste a dire che non esiste”. E la risposta di Gianni Rodari è disarmante nella sua semplicità, “Ebbene, se non esiste, esisterà: che differenza fa?”. È evidente il valore rivoluzionario della fantasia, ovvero l’immaginazione è il primo passo per rendere possibile un futuro migliore.
Insomma, colpisce come una poesia, una semplice filastrocca per i bambini, può dare un’interpretazione del Natale così geniale e innovativa. Per noi “il Pianeta degli alberi di Natale” può e deve esistere.